Per combattere il panico sul nuovo coronavirus bisogna guardare i dati
Fuori da Lombardia e Veneto i casi confermati di contagio da nuovo coronavirus al momento sono pochissimi ma, purtroppo, questo aspetto non viene sottolineato in modo adeguato dai media.
in copertina, foto via Twitter
Fuori da Lombardia e Veneto i casi confermati di contagio da nuovo coronavirus al momento sono pochissimi ma, purtroppo, questo aspetto non viene sottolineato in modo adeguato dai media.
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Gli ultimi dati sul contagio (in aggiornamento)
L’ultimo bollettino, reso noto alle 18 di domenica 8 marzo dalla protezione civile, parla di 7375 contagi totali da nuovo coronavirus in Italia. Il numero di deceduti è salito a 366, mentre 622 persone risultano guarite dal Covid-19..
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Dai dati pubblicati dalla protezione civile il numero di nuovi contagiati sembra inoltre in diminuzione. I dati della protezione civile riferiti alle ore 12 di lunedì 24 febbraio parlano di 219 nuovi contagiati. Ventiquattro ore dopo, alle 12 di martedì 25 febbraio, i nuovi contagiati sono invece 60 e oggi i dati parlano di 52 nuovi contagiati rispetto alle ventiquattro ore precedenti. Questo indica che probabilmente si sta riuscendo, almeno in parte, a contenere la diffusione del nuovo coronavirus nel nostro Paese.
La psicosi
Nel frattempo, la politica italiana si è iniziata a muovere per tentare di bloccare la psicosi che si è generata in questi giorni: il presidente del Consiglio Conte, durante la teleconferenza coi governatori delle altre regioni, ha chiesto di abbassare i toni per diminuire il panico diffusosi nella popolazione, mentre il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha annunciato l’inizio di una campagna contro le numerose fake news circolate negli ultimi giorni sul virus. Inoltre da Palazzo Chigi è arrivato l’ordine di diminuire lo spazio dedicato al virus sui telegiornali Rai, sempre con l’obiettivo di contenere la psicosi, che nelle ultime ore ha portato anche ad aggressioni e supermercati svuotati. Alcuni giornali stanno provando anche a smorzare i toni. È il caso di Repubblica, che ha chiesto un parere sulla vicenda a una figura di rilievo della divulgazione scientifica come Piero Angela inserendolo in homepage nella serata di martedì 25 febbraio.
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Anche il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, nella turbolenta conferenza stampa di ieri, ha ribadito che la malattia non sia mortale, sottolineando che i deceduti avessero patologie pregresse e che dal virus si stia anche guarendo.
Il contraccolpo economico
Ma le conseguenze negative per l’economia italiana rischiano di essere pesanti: oltre alle restrizioni applicate dagli altri Paesi — finora già in cinque stati europei ci sono stati casi legati ai focolai italiani, anche se per il momento non si parla di chiusura delle frontiere — pesano le disdette sul turismo, anche in zone lontane dal contagio. Secondo Confesercenti a Palermo è stato disdetto l’80% delle prenotazioni alberghiere, soprattutto nei luoghi dove sono stati annullati eventi. L’associazione di categoria sta inoltre lavorando per istituire un tavolo regionale con lo scopo di contare precisamente il numero di disdette e discutere degli effetti sulle aziende locali. Su Milano peserà invece il rinvio del Salone del Mobile, che si doveva tenere il prossimo 21 aprile — tra quasi due mesi — e sarà spostato a giugno. Il rinvio della manifestazione è già di per sé una conseguenza a lungo termine dell’emergenza sanitaria attuale. Il settore delle fiere è infatti una vera e propria industria per il Paese e genera affari per 60 miliardi di euro l’anno. Confesercenti proietta una possibile perdita nei consumi per un totale di 3,9 miliardi di euro — che tradotti nel mondo reale vuol dire 60 mila posti di lavoro a rischio, in 15 mila imprese che rischierebbero di chiudere per asfissia.
Perché il panico è completamente immotivato
Proprio per evitare ulteriori isterismi e contraccolpi negativi sull’economia italiana dovremmo concentrarci sui dati e leggerli per quello che sono. Il principale focolaio del contagio, in Italia, è ancora quello del basso lodigiano e la situazione più pesante si registra ovviamente in Lombardia, che è la regione che riporta il numero maggiore di casi di contagio da nuovo coronavirus e che al momento è più stressata dal problema. Anche in Veneto si stanno registrando molti casi nelle ultime ore, quasi tutti localizzati nel padovano, ma sono sensibilmente meno di quelli lombardi. In tutte le altre regioni i casi confermati di contagio da nuovo coronavirus al momento sono pochissimi e, purtroppo, questo aspetto non viene sottolineato in modo adeguato dai media. Per questo abbiamo deciso di rappresentare i dati pubblicati quotidianamente dalla protezione civile — e consultabili qui — attraverso una serie di grafici che aggiorneremo ogni volta che verranno pubblicati i nuovi dati.
Nei grafici non vengono rappresentati i contagi relativi alle province autonome.
grafici di Marco Minoggio
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Questo articolo è stato aggiornato l’8 marzo 2020 alle ore 21:24