A Nuova Delhi le violenze anti-musulmane vanno avanti da tre giorni

Hello, World — I dati ufficiali parlano di 189 feriti e 20 morti, ma è impossibile sapere quante persone non siano state portate all’ospedale, e quindi non figurano nel conto.

A Nuova Delhi le violenze anti-musulmane vanno avanti da tre giorni

in copertina, grab via Twitter

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Il caos scaturito durante le proteste contro la riforma della legge sulla cittadinanza a New Delhi si è esteso a una serie di episodi di violenza contro la comunità musulmana della città, mentre le forze di polizia sono rimaste a guardare. Ieri, il terzo giorno di scontri, è stato appiccato il fuoco a una moschea, e sono stati registrati scontri in diverse zone ad alta popolazione musulmana. (Al Jazeera)

Nel corso della giornata è emerso un video in cui le forze di sicurezza costringevano alcune persone ferite a terra a cantare l’inno nazionale, colpendole con bastoni e urlando “libertà,” mentre registravano la violenza con i propri telefoni. Difficilmente quello registrato è un caso isolato, e non si può dire quindi che la colpa della polizia sia soltanto l’inazione. (Documenting Oppression Against Muslims, il video potrebbe urtare la vostra sensibilità)

Un altro video, pubblicato dal giornalista Jasjeev Gandhiok, mostra un negozio in fiamme e persone che lanciano pietre. Ai bordi della strada un folto numero di poliziotti semplicemente sta a guardare. (Twitter)

I dati ufficiali parlano di 189 feriti e 20 morti, ma è impossibile sapere quante persone non siano state portate all’ospedale, e quindi non figurano nel conto. (Twitter)

La polizia, dopo aver lasciato che la città scivolasse nel caos, ha risposto con violenza nella notte, usando cannoni ad acqua, contro degli studenti che stavano protestando fuori dalla residenza del capo ministro di Delhi Arvind Kejriwal, chiedendo un incontro per presentare richieste per limitare la violenza nella città. (NDTV)

Delhi Police used water cannons against the people protesting outside @ArvindKejriwal‘s residence who were demanding responsible reaction from his side on anti-muslim RSS pogrom in North-east Delhi.
(26/2/2020; 3:30AM)#KejriwalSharamKaro #Delhi #IndiaAgainstCAA #DelhiRiots2020 pic.twitter.com/3OpAqSPeGo

— Khushboo khan (@Khushbookhan_) February 25, 2020

Con una prova di understatement, Kejriwal ha dichiarato che la polizia “malgrado i propri sforzi non è in grado di controllare la situazione e garantire sicurezza.” Il capo ministro ha invocato l’intervento dell’esercito, che siamo certi invece proteggerà la comunità musulmana. (Twitter)

Secondo fonti di Asian News International il consigliere alla Sicurezza nazionale Ajit Doval è stato incaricato di risolvere la situazione, ma è impossibile non vedere lo stretto rapporto di causa ed effetto tra le dichiarazioni bigotte e razziste di politica e media e l’esplosione della violenza di questi giorni. (ANI)

Le violenze sono si sono tenute nel contesto della visita di due giorni di Trump. Mentre a Nuova Delhi venivano uccise più di una dozzina di persone, il presidente statunitense ha lodato Modi come un campione della “libertà di culto.” (the Intercept)

Il governo cerca di arginare l’allarmismo, ma forse è troppo tardi

Con un po’ di ritardo, il governo sta iniziando seriamente a preoccuparsi delle ripercussioni economiche dell’epidemia: “È il momento di abbassare i toni, dobbiamo fermare il panico,” ha detto il premier Conte durante la riunione in teleconferenza con tutti i governatori di regione. Mentre Di Maio ha annunciato una campagna “contro le fake news,” da Palazzo Chigi sono partite indicazioni dirette anche alla Rai, a cui è stato chiesto di ridurre il minutaggio dedicato al virus. (la Repubblica)

Il cambio di tono si vede anche a colpo d’occhio visitando le home page (e le prime pagine) dei principali giornali italiani, che dopo giorni di allarmismo stanno cominciando a dare enfasi alle guarigioni, alla lievità dei casi, al fatto che le vittime fossero anziane e con patologie pregresse, alle dichiarazioni “tranquillizzanti” come quella del governatore lombardo Fontana — secondo cui si tratta di “poco più di una normale influenza” — e ai dati che aiutano a mettere questa crisi in prospettiva: l’Istituto Superiore di Sanità, per esempio, ha diffuso i dati aggiornati sull’influenza stagionale, da cui risultano circa 8 mila decessi all’anno legati alle sue complicanze, con picchi anche di 12 mila a seconda delle stagioni. (Adnkronos / la Repubblica)

Ma probabilmente è troppo tardi: oltre alle restrizioni applicate dagli altri paesi (finora già in cinque stati europei ci sono stati casi legati ai focolai italiani, anche se per il momento non si parla di chiusura delle frontiere) pesano le disdette sul turismo, anche in zone lontane dal contagio — secondo Confesercenti a Palermo è stato disdetto l’80% delle prenotazioni alberghiere — e pesa l’annullamento o il rinvio di un numero sempre più grande di eventi. A Milano è stato rinviato a giugno anche il Salone del Mobile, la fiera di riferimento per l’arredamento e il design. (la Repubblica / Palermo Today / il Post)

Gif via Giphy

Intanto, l’ultimo aggiornamento ufficiale della protezione civile parla di 322 contagi, di cui 240 in Lombardia. Le morti ricollegate al virus sono salite a 11. (Protezione Civile / il Post)

E dato che l’ironia della sorte non ha mai limiti, c’è stato il primo caso confermato di coronavirus in Algeria: si tratta di un cittadino italiano, arrivato nel paese il 17 febbraio e ora messo in isolamento. (Adnkronos)

La Cina, intanto, si trova in una situazione imprevista. I numeri del contagio nella provincia dello Hubei stanno rientrando, ma ora il governo deve preoccuparsi di non fare “rientrare” il virus dall’estero, mentre cresce in particolare il focolaio sudcoreano. 94 persone che sono state a bordo di un volo da Seul a Nanchino sono state messe in quarantena dopo che a tre passeggeri è stata misurata la febbre alta. Nessuno di loro era passato da Wuhan. Intanto, continuano le misure straordinarie per proteggere Pechino, con tutte le persone che arrivano nella città costrette a una quarantena di 14 giorni. Nel corso della giornata sono stati registrati 406 nuovi casi, di cui solo cinque fuori dallo Hubei, e 52 morti, mentre sono state dimesse 2527 persone. (South China Morning Post)

Il numero dei casi confermati in Corea del Sud, nel frattempo, ha superato le 1100 persone. Le autorità stanno somministrando i test a tutti i seguaci della setta Chiesa Shincheonji ed entro la giornata di oggi dovrebbero essere confermati i risultati su 1300 membri sui 9000 della chiesa di Daegu. La setta conta in totale 210 mila fedeli, e non è ancora chiaro se ci sono stati contatti tra membri di altre città. Finora la maggioranza dei nuovi casi è legata ai due focolai identificati — l’altro è il caso di un ospedale a Cheongdo — dando speranza alle autorità che un contenimento senza misure radicali sia ancora possibile. (the Korea Herald)

Il numero di casi confermati in Iran è salito a 95. In un video pubblicato durante la giornata di ieri il viceministro alla Sanità Iraj Harirchi ha negato che il governo starebbe nascondendo il vero numero di infetti e ha annunciato di aver contratto personalmente il Covid–19. Nel frattempo, un altro parlamentare, Mahmoud Sadeghi, di Teheran, è risultato positivo ai test. (BBC News)

Mondo

La tensione all’interno del partito democratico statunitense è al massimo: il dibattito in vista delle primarie in South Carolina è stato un disastro — urla, litigi, candidati che si parlavano uno sopra l’altro. Se c’è un segnale da leggere è che il partito è ancora lontanissimo da essere compatto dietro qualsiasi candidato, e tutti sono semplicemente frustrati di non essere loro il candidato della mediazione. Ci sono stati comunque momenti degni di nota: Biden ha criticato Sanders per la propria posizione compromessa sui diritti dei proprietari di armi da fuoco, e Warren è tornata ad attaccare duramente Bloomberg. (Vox)

Una delle ragioni delle tensioni nel partito: un nuovo sondaggio NBC–Marist sul voto in South Carolina vede il margine di vantaggio di Biden su Sanders molto più stretto di quanto veniva proiettato anche solo una settimana fa. Il voto in South Carolina era visto dai moderati democratici come un momento cardine per confermare la forza di Biden con l’elettorato afroamericano, e fermare l’avanzata di Sanders. Se quest’ultimo dovesse riuscire a tallonare, o pareggiare, con Biden, la crisi interna al partito si aggraverà notevolmente. (CNN)

La cantante gallese Aimee Duffy ha rivelato in un post su Instagram la ragione per il proprio ritiro dalla scena pubblica. L’artista ha dichiarato di essere stata drogata, stuprata, e essere stata tenuta prigioniera per diversi giorni. Duffy non ha rilasciato altri dettagli, ma nei prossimi giorni dovrebbe essere pubblicata un’intervista in cui racconterà la propria storia. (the Guardian)

Italia

Dopo sei giorni di attesa, anche la nave Sea Watch ha ottenuto finalmente un porto sicuro in cui far sbarcare 194 naufraghi soccorsi in diverse operazioni al largo della Libia. La nave sta navigando ora verso Messina, ma gli allarmi nel Mediterraneo continuano a susseguirsi: nella serata di ieri Alarm Phone ha perso i contatti con una barca in pericolo con 85 persone a bordo, nei pressi della zona Sar maltese. (Twitter)

In una maxi operazione contro la ’ndrangheta avvenuta ieri mattina sono state eseguite 65 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di capi storici, elementi di vertice e affiliati a una “locale” dipendente dalla cosca Alvaro, attiva in alcune zone della provincia di Reggio Calabria. Tra gli arrestati, con l’accusa di scambio elettorale politico-mafioso, c’è anche un consigliere regionale di Fratelli d’Italia (transfuga dal Pd), mentre è stata chiesta l’autorizzazione a procedere nei confronti del senatore di Forza Italia Marco Siclari. (Stretto Web / Corriere della Sera)

Il comitato scientifico del Museo degli Uffizi si è dimesso in polemica con la decisione del direttore Erik Schmidt di prestare il Leone X di Raffaello alle Scuderie del Quirinale, dove andrà in scena una mostra dedicata al grande pittore rinascimentale. Il quadro, infatti, risultava all’interno di una lista di opere “inamovibili.” (Artribune)

Gif di Simpsons World

Cult

In un annuncio a sorpresa Bob Iger, l’ad di Disney, che ne ha guidato l’espansione aggressiva che l’ha trasformata in una forza monopolista, ha annunciato le proprie dimissioni. Iger aveva già dichiarato che avrebbe lasciato presto l’azienda, ma l’annuncio è stato comunque uno shock per l’industria. Iger resterà in Disney ancora un anno per guidarne l’incessante macchina dei remake le operazioni creative, mentre il ruolo di amministratore sarà assunto da Bob Chapek, responsabile dei parchi dei divertimenti, e ora una delle persone più influenti al mondo. (Variety)

Gif via Giphy

A proposito di Disney: Germain Lussier riassume tutto quello che sappiamo di the High Republic, il nuovo arco narrativo di Star Wars che per ora attraverserà solo romanzi e fumetti — e quindi non dovrebbe essere rovinato irrimediabilmente da J.J. Abrams nell’immediato. La serie inizierà con due romanzi di Charles Soule e Claudia Gray nei prossimi mesi. (io9)

Il numero di marzo di Sight and Sound ha un guest editor d’eccezione: Bong Joon Ho. Per celebrare i suoi vent’anni come regista, la testata gli ha chiesto di compilare una lista di venti registi che plasmeranno il futuro del cinema internazionale. (BFI)

(Qui trovate un indice completo del numero) (BFI)

Guarda questo pappagallo cacatua che fischietta il tema “Lost Woods” di the Legend of Zelda: Ocarina of Time. (Instagram)

Animali

Liberi tutti: guarda questi babbuini che scappano da un ospedale di Sydney dove dovevano subire un’operazione di vasectomia. (BBC News)

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