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Cambiano ancora i requisiti per usufruire del regime forfettario nel 2020. Se lo scorso anno, complici i vantaggi della flat tax, in tanti avevano aperto la partita IVA – si stima qualcosa come 10mila lavoratori, quest’anno le condizioni per entrare in questo regime fiscale sono decisamente più stringenti.

La manovra economica ha deciso per un cambio di rotta poiché ha imposto dei paletti e inserito delle clausole di esclusione ben più rigidi per poter aderire al forfettario.

Infatti, sono state reintrodotte nuovamente alcune clausole di esclusione, come ad esempio quella di non superare 20mila euro di spese per dipendenti e/o collaboratori. A ciò va aggiunto il fatto che la somma dei redditi da lavoro dipendente o da pensione non deve superare ai 30mila euro annui.

Specie questa ultima condizione va a pesare sulle partite IVA aperte nel 2019 da dipendenti e pensionati che hanno superato tale limite e non potranno usufruire del regime forfettario per il 2020. Secondo l’Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro sono circa 3500 coloro che hanno aperto partita IVA nel 2019 con più di 65 anni; mentre sono circa 4mila quelli con età compresa fra i 51 ed i 65 anni. In pratica, si tratta di una fetta consistente di soggetti che, apprezzando la flax tax, avevano scommesso su stessi e sulla possibilità di poter arrotondare le proprie entrare con un lavoro autonomo.

Dunque, chi può usufruire del regime forfettario nel 2020? Di certo un valido aiuto per districarsi fra normative e cavilli è la guida redatta da Danea, azienda specializzata in gestionali e fatturazione e che, dunque, conosce a fondo la materia.

In linea generale, invece, potranno aderire al regime forfettario tutti coloro che, pur avendo superato la soglia dei 30mila euro come lavoratori dipendenti nel 2019, si siano poi dimessi o siano stati licenziati. Allo stesso modo, rientrano coloro che hanno posseduto quote di Snc o Sas, che sono state cedute o donate nel corso del 2019; così come chi partecipa a società semplici e non genera redditi da lavoro autonomo.

In ultimo, coloro che nel 2018 hanno aderito al regime forfettario, per poi passare all’ordinario nel 2019, possono anch’essi entrare di diritto in questo regime fiscale, rispettando precisi paletti e restrizioni.

Come si evince, non è affatto semplice riuscire a districarsi fra le nuove normative del caso e occorrerà fare molta attenzione a non sottovalutare i vari aspetti della propria condizione fiscale: obbligatorio, quindi, restare informati e farsi aiutare da un consulente esperto.