in copertina, foto via Twitter
Mentre l’Italia si prepara al rinnovo automatico degli accordi con la Libia, nonostante le promesse fatte dal governo lo scorso ottobre, Oxfam rivela come l’Unione europea faccia un uso ricattatorio dei fondi per lo sviluppo destinati all’Africa.
In un periodo compreso tra Novembre 2015 e Maggio 2019, l’Africa ha ricevuto 4 miliardi di euro di finanziamento dall’Unione Europea. Le buone notizie terminano qui però, perché, stando ad un report dell’Oxfam riguardante il periodo sopracitato, questi fondi sono stati investiti in base alla capacità degli stati africani di controllare i flussi migratori verso l’Europa, come la Libia, paese con una lunga storia di torture nei confronti di coloro che vogliono provare ad arrivare nel Vecchio Continente. Raphael Shillhav di Oxfam, uno dei ricercatori responsabili del report, afferma che non vi è alcuna supervisione pubblica su come vengono spesi e gestiti i soldi concessi dall’UE, anche se, ha affermato Shillhav, è complesso tenere conto di tutte le nazioni ed organizzazioni coinvolte.
Il fondo sotto accusa è l’Emergency Trust Fund for Africa, che, effettivamente, elenca il “migliorare” la “gestione delle migrazioni” come uno dei propri quattro obiettivi strategici — gli altri tre, maggiori opportunità economiche, maggiore resilienza delle comunità, e prevenzione dei conflitti sono, siamo certi casualmente, molto meno radicati. Spiegando i propri obiettivi, il Fondo chiarisce che vuole garantire il rispetto dei diritti umani, e che pretende l’adesione ai principi del “non–respingimento” e della “non–aggressione.” Prevenire le “migrazioni irregolari” e “facilitare i ritorni,” però, sono cose che vanno bene.
Tra i destinatari del fondo, nel contesto dell’operazione Sophia, c’è anche la Libia. I mancati controlli sui fondi, sia privati che pubblici, che vengono elargiti infittisce ancor di più un tema già avvolto da complottismi iniziatici e che coinvolge anche il nostro paese, soprattutto negli ultimi giorni, con la scadenza del memorandum tra Italia e Libia alle porte.
La notizia si lega a doppio filo con quella riguardante il rinnovo automatico, per altri tre anni, del memorandum tra Italia e Libia istituito nel 2017. Lo scorso ottobre, il ministro degli Esteri Di Maio aveva promesso di rivedere gli accordi tra i due paesi, ma la cosa non è avvenuta e questa domenica l’accordo verrà automaticamente rinnovato senza alcuna modifica, in barba ai diritti umani e tra il menefreghismo generale, eccezion fatta per un tweet di Matteo Orfini (Partito Democratico): “Quando chiesi di stracciare accordi con la Libia, il governo promise solennemente modifiche pre-rinnovo.”Domenica si rinnovano e le modifiche non ci sono.” ha affermato Orfini, “Se dico che manca discontinuità la risposta è che sono un idiota. Amen. Però amici e compagni al governo, così è inaccettabile.” parole che però non fanno presagire alcuna reale forma di protesta, per sfortuna dei tanti torturati sulla via per il nostro paese. Però ricordiamoci di #RestareUmani, ma non sempre, mi raccomando.