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Il rapporto della ONG britannica testimonia un mondo sempre più diseguale, dove i ricchi sono sempre più ricchi, e i poveri sono sempre più poveri — e in cui l’unico modo per arricchirsi è ereditare un patrimonio familiare. 

È una realtà nota che al mondo ci siano pochi ricchi e molti poveri. I ricchi sono semplicemente i ricchi, mentre i poveri vengono divisi in varie sottocategorie — lavoratori, “middle class,” neet, disoccupati, e via dicendo. È noto anche che negli ultimi decenni la forbice tra i ricchi e i poveri si sia drammaticamente allargata.

A confermare questo stato di cose è arrivato anche il rapporto “Time to care” di Oxfam, pubblicato oggi dalla grande ONG britannica. Il rapporto è uscito alla vigilia del grande forum economico di Davos e assomiglia a un bollettino di guerra.

Infografica dal rapporto Oxfam

Tutto “Time to care” è costellato di cifre impressionanti e paragoni più o meno avventurosi per rendere l’idea della dimensione delle disuguaglianze che prosperano nel mondo in cui viviamo. 

Qualche altro esempio, oltre a quelli qua sopra:

  • le 2153 persone più ricche del mondo possiedono tanto quanto altre 4,6 miliardi di persone;
  • la quota di ricchezza della metà più povera dell’umanità — quindi circa 4 miliardi di persone — non sfiora l’1% della ricchezza complessiva;
  • Il valore economico del lavoro casalingo non pagato delle donne di tutto il mondo è pari a tre volte tutto l’indotto del settore tech mondiale.

Ovviamente Oxfam, nel suo lavoro, tratta anche della situazione italiana: emerge quindi come le tre persone più ricche del paese hanno tanti soldi come i sei milioni di persone più povere. Ecco quelli che la stampa italiana continua a definire, in un infantile paraculismo lessicale, “paperoni”:

  • Giovanni Ferrero: classe 1964, ha un patrimonio privato di 22 miliardi di dollari, ereditato con il sudore sulla fronte dal padre e dal fratello. Gestisce la nota azienda di famiglia di dolciumi — sì, quella ad esempio dei Nutella biscuits.
  • Leonardo Del Vecchio, padrone di Luxottica, la più grande azienda al mondo produttrice di occhiali. Nel 2008 è stato condannato dalla corte tributaria di Belluno a risarcire circa 20 milioni di euro allo stato per “elusione della normativa fiscale italiana.”
  • Stefano Pessina — che rientra in questa classifica nonostante abbia rinunciato alla cittadinanza italiana per acquisire quella del Principato di Monaco, probabilmente per la salubrità del clima, meno noto degli altri due ma coinvolto in varie tra le più grandi aziende al mondo di distribuzione farmaceutica.

Se ancora non fosse abbastanza per farvi venir voglia di assaltare il Palazzo d’Inverno, Oxfam prova anche a spiegare l’esplosione delle disuguaglianze degli ultimi trent’anni. Secondo la ONG, la crescita smisurata del patrimonio dei ricchi di tutto il mondo è stata favorita dalla riduzione delle imposte a loro carico. Solo il 4% del gettito fiscale globale, infatti, deriva da tasse sul patrimonio — le famose “patrimoniali,” dipinte dalla destra come una via di mezzo tra l’anticristo e il modo migliore per mandare in rovina l’umanità — e, come se non bastasse, sembra proprio che i super ricchi eludano fino al 30% delle tasse a loro carico.

Oxfam fa notare che tassare lo 0,5% in più sull’1% delle più grandi ricchezze mondiali potrebbe creare circa 117 milioni di posti di lavoro nei prossimi dieci anni. A qualcuno nel nostro paese dovrebbe interessare? Forse sì, visto che la ricchezza del 10% più ricco degli italiani, negli ultimi 20 anni, è cresciuta del 7,6%, mentre il patrimonio dei più poveri è calato del 36,6%. Un paese in cui il 30% dei giovani che hanno la fortuna di avere un impiego guadagna meno di 800€ lordi al mese può avere un futuro?

A questo punto, visto che essere poveri non è bello, ci si può lasciar andare alle fantasie e pensare: come si può diventare ricchi e guadagnare più di 800€ lordi al mese? La soluzione è piuttosto semplice: il modo migliore per diventare ricco è nascere nella famiglia giusta, visto che crescendo avrete molte più probabilità di conservare il vostro tenore di vita rispetto a raggiungerlo se partite dal basso. Secondo Oxfam, è questo il modo migliore per fare fortuna — se non ci riuscite, evidentemente non vi siete impegnati abbastanza.

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In copertina, rielaborazione the Submarine da foto CC Steve JurvetsonAidan Jones