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Vladimir Putin ha annunciato una serie di riforme costituzionali che indeboliscono il ruolo della presidenza, preparando il terreno per la propria transizione a un’altra carica nel 2024, quando non sarà più eleggibile alla presidenza, avendo svolto già due mandati consecutivi. “A sorpresa,” poche ore dopo, il Primo ministro Medvedev e il suo intero governo hanno rassegnato le dimissioni. La riforma costituzionale sarà votata con un referendum, il primo in Russia dal 1993. (the Guardian)
Putin ha proposto come prossimo Primo ministro Mikhail Mishustin, già capo della FNS, l’authority che si occupa di tasse a livello federale. La sua nomina dovrà essere approvata dai parlamentari, ma non dovrebbe esserci nessuna difficoltà: la Duma di Stato è fedelissima al Cremlino. (Al Jazeera)
Medvedev, dal canto suo, non sarà lasciato a casa: Putin gli ha offerto la posizione di capo del Consiglio di Sicurezza — un organo consultivo presieduto dallo stesso presidente. (Russia Today)
Come spiega il giornalista Luigi De Biase in un breve thread su Twitter, si tratta probabilmente di movimenti decisi da mesi, ma non per questo bisogna sottovalutarne l’importanza: la modifica dell’articolo 117 della Costituzione introdurrà un cambiamento profondo nei rapporti tra presidente, governo e Duma.
Dopo il discorso con il quale Putin all’Assemblea federale ha annunciato una serie di modifiche importanti all’ordinamento russo, il premier, Medvedev, ha lasciato l’incarico assieme al resto del governo (segue) 1/n
— Luigi De Biase (@LuigiDeBiase) January 15, 2020
Ma cosa prevede, nel dettaglio, la riforma costituzionale? Oltre alla modifica della procedura di nomina del governo — che peserà sul Parlamento invece che sul presidente — la riforma include una serie di limitazioni alle prerogative presidenziali e restrizioni sull’accesso alle posizioni politiche più alte per chi abbia o abbia avuto una cittadinanza estera. C’è anche un provvedimento che non c’entra nulla con gli equilibri istituzionali ma mira evidentemente a guadagnarsi il favore popolare: l’obbligo di indicizzare il salario minimo alla soglia di povertà. (Meduza)
L’obiettivo di Putin è quello di creare un contesto in cui possa rimanere al potere a vita: la riforma effettivamente limita i poteri di un presidente che non sarà lui, mentre ancora non è chiaro dove si troverà lui — molti ipotizzano tornerà a essere Primo ministro, com’è stato durante la presidenza di Medvedev, dal 2008 al 2012 — ma la riforma costituzionale, spiega il professore di scienze politiche Brian Taylor, è chiaramente disegnata per lasciare a Putin “diverse opzioni” su come mantenere il controllo del paese. (Vox)
L’annuncio della riforma costituzionale arriva in largo anticipo sulle necessità del 2024 probabilmente anche perché le incertezze su come sarà gestito il “passaggio di potere” hanno avuto un impatto non irrilevante sull’economia russa. Entro i margini delle apparenze Putin ha bisogno di rendere il più possibile esplicito come si svolgerà la transizione del 2024. (Carnegie Moscow Center, 27/09/19)
Putin potrebbe aver iniziato a orchestrare la transizione con il più lungo anticipo possibile con lo scopo di minimizzare l’impatto sull’opinione pubblica. L’annuncio del ritorno alla presidenza dopo Medvedev aveva scatenato forti proteste antigovernative: questa volta Putin sembra intenzionato a gestire in modo meno brusco il passaggio di ruolo — che potrebbe essere anche a una poltrona più dietro le quinte, come a capo del Consiglio di Stato. (the New York Times)
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Mondo
Il ministro della Difesa israeliano ha annunciato la creazione di sette nuove “riserve naturali” nella West Bank, per consolidare il controllo israeliano della zona e garantire la costruzione di ulteriori colonie. Le “riserve” si trovano tutte, per pura coincidenza — siamo certi — nell’Area C della West Bank, che include anche la valle del Giordano, che lo scorso settembre Netanyahu aveva annunciato di voler annettere. Diverse parti coprono terreni di proprietà privata di cittadini palestinesi. (Haaretz)
Libano. Con 59 arresti e 37 feriti, la giornata di ieri è stata una delle più agitate da quando sono iniziate le proteste, lo scorso ottobre. La polizia ha risposto con violenza ad una manifestazione fuori dalla banca centrale libanese, organizzata contro i limiti imposti sul ritiro del contante, usando gas lacrimogeno e sparando proiettili in aria. Sfuggendo dalla polizia, i contestatori si sono dispersi lunga la via Hamra dove hanno sfogato la propria ira contro le singole sedi delle banche, rompendone le vetrate. (Al–Araby Al–Jadeed)
In un’intervista con Rachel Maddow, Lev Parnas si è difeso dalle accuse sul caso ucraino implicando direttamente Trump. Secondo l’associato di Giuliani, Trump “era informato di tutti i miei movimenti,” e “sapeva esattamente cosa stava succedendo.” Parnas ha spiegato di essere stato l’agente “on the ground” dell’operazione — “perché mai l’entourage del presidente Zelensky, o il ministro Avakov, o Poroshenko, tutte queste persone, avrebbero dovuto incontrarmi? E chi sarei io? Gli era stato detto di incontrarsi con me.” (NBC News)
La Camera statunitense ha votato per inviare i titoli dell’impeachment di Trump al Senato, dove i repubblicani salveranno il presidente. È stata l’occasione per un altro degli strani riti che circondano le procedure dell’impeachment — i democratici hanno portato fisicamente i titoli dentro il Senato, in una sorta di processione marciata sul percorso tracciato nel 1868 con l’impeachment di Andrew Johnson. (the Washington Post)
Stati Uniti e Cina hanno firmato l’accordo commerciale che dovrebbe porre fine alla “guerra dei dazi.” Pechino si impegna a comprare 200 miliardi di prodotti e servizi americani in più entro il 2021, e a smettere le pratiche commerciali che non piacciono alla Casa bianca, ma il testo dell’accordo è poco chiaro su come funzionerà nel concreto — ed è probabile che entrambe le parti lo interpretino a modo proprio. (the New York Times)
I sindacati francesi hanno indetto una nuova giornata di mobilitazione interprofessionale per oggi, e una serie di manifestazioni previste per il 24 gennaio, contro la riforma delle pensioni. A sei settimane dall’inizio della mobilitazione, i sindacati non sono soddisfatti dalle concessioni fatte dal governo, e chiedono l’abolizione totale del progetto di riforma. (le Monde / Franceinfo)
Crisi climatica
Il Parlamento europeo ha dato il proprio voto favorevole al piano della Commissione europea per un “Green New Deal,” chiedendo anzi obiettivi ancora più ambiziosi sul fronte della riduzione delle emissioni: -55% entro il 2030, in modo da arrivare al traguardo della neutralità climatica entro il 2050. (Europarl)
Avevate dubbi? il 2019 è stato il secondo anno più caldo mai registrato, battuto solo dal 2016. Non solo: gli ultimi cinque e gli ultimi dieci anni sono stati i più caldi mai registrati nell’ultimo secolo e mezzo. (the Guardian)
Italia
L’Antitrust ha multato Eni per 5 milioni di euro per la pubblicità del carburante Eni Diesel+, ritenuta ingannevole in quanto “attribuiva al prodotto nel suo complesso vanti ambientali che non sono risultati fondati.” Eni si è detta “sorpresa” per la decisione e ha annunciato ricorso al Tar. (il Post)
Anche le pensioni sono una fotografia delle disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza in Italia: secondo gli ultimi dati Istat, un pensionato su tre percepisce meno di mille euro lordi al mese, e il 12,2% non supera i 500. La spesa previdenziale vale il 16,6% del Pil, ma al 20% dei pensionati più poveri va poco più del 5% della spesa complessiva. (la Repubblica)
Il ministro degli Esteri Di Maio ha riferito ieri alla Camera sulla crisi libica, ribadendo — come ha ribadito anche Conte — che l’Italia non intende intervenire militarmente nel paese e “continua ad aderire all’imbargo sulle armi.” (Rai News / Adnkronos, qui la diretta completa dell’informativa)
Naturalmente, secondo Di Maio i rischi della crisi derivano dalla “minaccia terroristica” e dall’“immigrazione illegale.” È questo l’unico vero interesse della politica estera italiana nella stabilità in Libia: tenere in piedi il memorandum sui migranti, stipulato da Minniti del 2017 e rinnovato da questo governo, in base al quale già mille persone dall’inizio dell’anno sono state intercettate in mare e deportate nei campi di detenzione libici. (Linkiesta)
La maggioranza si è spaccata in Commissione Giustizia alla Camera sulla riforma della prescrizione: Pd, M5S e Leu hanno votato compatti, riuscendo a respingere per un solo voto una proposta di legge di Forza Italia che prevedeva l’abolizione dello stop alla prescrizione dopo la condanna in primo grado. Italia Viva, invece, ha votato insieme a Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, accusando il Pd di “andare a rimorchio dei 5 Stelle.” (il Fatto Quotidiano)
La digos ha sgomberato l’ex caserma Sani di via Ferrarese, occupata da Xm24 lo scorso 15 novembre, dopo che il collettivo era stato sgomberato dalla propria sede storica di via Fioravanti il 6 agosto. La struttura in via Ferrarese era stata occupata dopo il nulla di fatto delle trattative con l’amministrazione comunale, che aveva proposto agli attivisti un capannone a Noce, dopo la Pescarola, oltre l’autostrada. (Bologna Today)
Che i blocchi del traffico siano insufficienti a combattere lo smog nelle città è anche opinione di Cinzia Perrino, direttrice dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Cnr. “Sono 20-30 anni che ci rifugiamo in misure come queste e poco viene fatto per soluzioni che incidano in maniera sensata e a lungo termine.” (la Repubblica)
In mancanza di pioggia, i blocchi alla circolazione dei diesel resteranno in vigore a Roma anche oggi, ma l’aria continua ad essere irrespirabile anche a Milano, Torino, Firenze, Treviso e Bologna. (Roma Today / il Sole 24 Ore / Bologna Today)
Milano
I cantieri della M4 si sono bloccati per 24 ore per lo sciopero dei lavoratori in seguito alla morte di Raffaele Ielpo. Intanto, si indaga sulle cause dell’incidente: il crollo del cunicolo che ha travolto l’operaio è stato innescato probabilmente da un’infiltrazione di acqua di falda. (Corriere della Sera Milano)
Tech
Rassegnamoci: in un video per Wired Jack Dorsey ha ripetuto nuovamente che Twitter non avrà mai un tasto “Modifica” per correggere errori di battitura o inesattezze. (Wired, su YouTube)
Gif via Reddit
Guarda Steve Bannon che dice a Apple che dovrebbe trattare i tweet di Trump contro la crittografia dei telefoni come “bolle papali.” (CNBC)
Cult
I musei di Parigi hanno appena messo online 321178 opere d’arte che adesso puoi guardare comodamente da casa in alta definizione. (Vice)
In questo nuovo reality di Netflix, The Circle, i concorrenti possono comunicare e vengono valutati solo attraverso un social media, che si chiama appunto the Circle. (Slate)
Musica
È uscita la line up chilometrica del Primavera Sound 2020. Alcuni nomi interessanti che meritano il costo esorbitante del biglietto: Beck, Massive Attack, Helado Negro, Lana del Rey, The Strokes, Tyler the Creator, Iggy Pop, The National. Ma c’è anche Iosonouncane.
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Gif di Fluffy Friends
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