in copertina, foto via Twitter
Questa è Hello, World!, la nostra rassegna mattiniera di attualità, cultura e internet. Tutte le mattine, un pugno di link da leggere, vedere e ascoltare.
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Sia la Open Arms che la Sea Watch 3 si sono finalmente viste assegnare un porto sicuro in cui sbarcare i naufraghi che hanno a bordo: approderanno rispettivamente a Messina e Taranto. Le due imbarcazioni hanno soccorso negli scorsi giorni in tutto 247 migranti, con alcuni salvataggi condotti in condizioni critiche. (la Stampa)
#SeaWatch3 potrà attraccare, ma il viaggio degli uomini e delle donne a bordo continua.
Chiediamo che i diritti delle persone che sbarcheranno siano rispettati anche nell’ambito dei negoziati ad hoc.
L’UE deve trovare il coraggio di politiche migratorie eque e responsabili. pic.twitter.com/jYMsNvE8A8
— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) January 14, 2020
Chi non fa in tempo ad essere salvato dalle navi umanitarie continua ad essere intercettato dalla “Guardia costiera libica” e riportato nei centri di detenzione: dall’inizio dell’anno, secondo l’OIM, hanno subito questa sorte già quasi 1000 persone. (ANSA)
Ieri la ministra dell’Interno Lamorgese è stata intervistata da Lilli Gruber durante Otto e mezzo (qui puoi rivedere la puntata completa) e ha detto diverse cose interessanti: ovviamente ha ribadito che la preoccupazione principale del governo italiano rispetto alla crisi libica è per “il numero consistente di migranti pronti a partire”; sulle modifiche ai decreti sicurezza, invece, ha detto che “vanno aumentate le categorie per la concessione dei permessi umanitari,” e che le multe contro le Ong non saranno abolite ma solo ridotte, per tornare ai 10-50 mila euro. (La7 / ANSA)
Ampliare i permessi umanitari, non significa nulla. La ministra voleva forse dire ampliare i casi speciali per cui è prevista una forma di protezione. Ma questo non corrisponde quindi al ripristino della protezione umanitaria e una politica seria per combattere l’irregolarità.
— annalisa camilli (@annalisacamilli) January 14, 2020
Anche Zingaretti, nel proprio intervento conclusivo al seminario del Pd, ha tuonato contro i decreti sicurezza (“sono decreti propaganda, perché non c’è nulla di sicurezza”), salvo poi dire che sono frutto di un “compromesso che tutti al 100% in questo partito abbiamo accettato nel giorno del varo del governo.” E quindi? “Ora noi dobbiamo capire come dentro queste dinamiche di governo e parlamentari — certo, con i nostri valori — noi portiamo avanti verso l’obiettivo più alto e ambizioso possibile.” (È una trascrizione fedele, ha detto esattamente così.) (la Repubblica / video)
Eppure, nel Pd, qualcuno che chiede non solo di modificare, ma proprio di abolire i decreti sicurezza (negli articoli che riguardano l’immigrazione) c’è: per esempio la deputata Giuditta Pini, che ha presentato una proposta di legge al riguardo il 24 ottobre scorso. Oppure Graziano Delrio, che in un’intervista a Repubblica dice che serve una nuova legge e non ci si può accontentare di “modifiche soft.” Ma evidentemente manca la volontà politica a livello più alto. (Camera.it / la Repubblica, dietro paywall)
Ricordiamo che i decreti sicurezza non riguardano soltanto gli sbarchi e l’accoglienza: su Repubblica (qui dietro paywall) oggi c’è la storia di 120 richiedenti asilo e titolari di protezione umanitaria che hanno perso il proprio lavoro — dopo essere stati assunti da un’azienda di logistica con regolare contratto — per effetto della legge. (la Repubblica / Next Quotidiano)
Intanto, in Libia, la situazione è tornata tesa e instabile dopo che Haftar ha lasciato Mosca senza firmare l’accordo del cessate il fuoco. Secondo una dichiarazione ottenuta dalla tv Al Arabiya, Haftar avrebbe rifiutato l’accordo perché “ignora troppe delle richieste dell’esercito libico.” Non è chiaro se dopo la rottura di Haftar il summit per la pace in Libia previsto per questa domenica a Berlino avrà comunque luogo, o se sarà di nuovo rimandato. Nel frattempo, Erdogan ha detto che se Haftar dovesse tornare ad attaccare Tripoli “non esiteremo a insegnargli una lezione.” (Al Jazeera)
Al momento sembra che il summit di Berlino si terrà lo stesso, e che anche Haftar parteciperà. Il governo italiano, intanto, sta prendendo sempre più seriamente l’ipotesi di inviare soldati in Libia, ma solo “in condizioni di sicurezza.” (the Guardian / la Repubblica / Fanpage)
Conte ha poi specificato che “non forniremo armi o soldati per alimentare il conflitto,” e che una missione militare italiana si può immaginare solo “a supporto di un’eventuale missione di pace sotto l’egida dell’Onu.” (il Fatto Quotidiano)
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Mondo
Le proteste in Iran continuano, nonostante le autorità abbiano annunciato i primi arresti. Nel corso della giornata di ieri sono circolati su internet video di scontri tra studenti e i miliziani del basij, fedeli all’establishment, ma non sono ancora stati verificati. Secondo corrispondenti di AFP circa 200 studenti, mascherati, hanno protestato all’Università di Teheran. Internet non è stato ancora chiuso, ma durante tutta la giornata sono stati molti i problemi di connessione. (Al–Araby Al–Jadeed)
Ieri intanto è emerso un nuovo video che mostra come il volo ucraino 752 sia stato colpito da due missili distinti, a circa 30 secondi di distanza. (the New York Times)
Secondo fonti di Suadad al–Salhy le milizie irachene avrebbero trovato un nome comune come leader per le Forze di mobilitazione popolare. Hadi al-Amiri dovrebbe guidare la coalizione di forze paramilitari, rimaste senza una guida dopo l’omicidio di Abu Mahdi al-Muhandis nell’attacco statunitense che ha ucciso Suleimani. Si tratta di un passo importante per organizzare quello che nei giorni dopo l’attacco era stato descritto come un “fronte unico di resistenza” contro gli Stati Uniti. (Middle East Eye)
Alla vigilia del voto alla Camera per inviare gli articoli dell’impeachment al Senato, il comitato dell’Intelligence della Camera ha pubblicato nuove prove che dimostrano in maniera incontrovertibile l’abuso di potere di Trump. Tra i documenti c’è una lettera di Giuliani a Zelensky, in cui si chiede di fissare un appuntamento con il presidente in veste di “avvocato personale di Trump,” e una nota scritta a mano di Lev Parnas, con scritto: “Dobbiamo far annunciare a Zelensky che il caso Biden sarà investigato.” (POLITICO)
Durante il dibattito presidenziale democratico di martedì, l’ultimo prima del voto in Iowa del 3 febbraio, si è consumato lo scontro tra Warren e Sanders. Due giorni fa il comitato elettorale di Warren aveva fatto filtrare ai media un retroscena secondo cui Sanders avrebbe detto a Warren, in una conversazione privata, che pensava una donna non avrebbe potuto vincere le elezioni. Lo scontro tra i due candidati — Warren ha rifiutato di stringere la mano a Sanders, e poi si sono messi a litigare per determinare se le elezioni del 1990 sono avvenute “negli scorsi trent’anni” — ha permesso a Biden di rendere ancora più solido il proprio profilo come candidato di punta. (Vox)
L’idiozia della politica britannica, spiegata bene: Boris Johnson ha promesso di presentare un piano di fondi per realizzare lavori straordinari di restauro al Big Ben per permettere alla campana di suonare alle undici di sera del 31 gennaio, per celebrare la Brexit. Ma il fondo non esiste, e il costo di interrompere i lavori in corso e reinstallare temporaneamente il meccanismo per far suonare la campana ammonterebbe a 500 mila sterline, o, per dirlo con le parole dello speaker Lindsay Hoyle, “50 mila sterline a bong.” (the Guardian)
Gif di Kagami Shinohara
Italia
Ieri, a distanza di poche ore, ci sono stati tre incidenti mortali sul lavoro: nel veronese un operaio è morto folgorato dopo aver toccato i fili dell’alta tensione, mentre lavorava alla potatura di alcune piante; a Busca, nel cuneese, un elettricista di 32 anni è rimasto schiacciato da un carrello elevatore; a Casale Monferrato un lattoniere di 57 anni è morto, forse a causa di un malore, mentre si trovava su un’impalcatura. (Rai News / Targato Cn / Sky Tg 24)
Intanto è stata aperta un’inchiesta sulla dinamica dell’incidente che ha portato alla morte di un operaio nel cantiere della M4 a Milano nel tardo pomeriggio di lunedì. La Procura indaga per omicidio colposo, al momento a carico di ignoti. (Fanpage Milano)
Evidentemente intenzionato a far vincere la destra alle prossime regionali in Puglia, Matteo Renzi ha annunciato che Italia Viva presenterà un candidato alternativo a Michele Emiliano, raccogliendo il supporto di Calenda e +Europa. (Adnkronos)
Zingaretti ha concluso il seminario del Pd nell’abbazia di Contigliano cercando di rilanciare il ruolo del partito all’interno del governo. Tra le proposte, il segretario del Pd ha annunciato un “piano strategico per l’Italia” con 5 obiettivi politici che si vorrebbero concreti ma che sono piuttosto vaghi o molto difficili da attuare: rivoluzione verde, sburocratizzazione, parità salariale ed equilibrio Nord-Sud, aumento della spesa per l’educazione, piano per la salute e l’assistenza. (ANSA)
8 migranti detenuti sono riusciti a fuggire dal Cpr di Gradisca d’Isonzo, in Friuli. Tre di loro sono stati rintracciati poco dopo dalle forze dell’ordine, gli altri sono riusciti a far perdere le proprie tracce. È la seconda fuga in pochi giorni. In questo caso, i migranti avrebbero usato degli idranti per scavalcare il muro di cinta e fare un salto ci circa 4 metri. (il Gazzettino)
Milano
Anche le istituzioni sembrano essersi accorte dello stato drammatico dell’inquinamento a Milano: ieri l’assessore alla mobilità Granelli ha dichiarato che “siamo in emergenza,” e il Comune ha deciso di anticipare l’applicazione delle procedure di secondo livello del Protocollo aria regionale — non che siano misure risolutive, consistendo in blocchi tardivi di alcune categorie di veicoli. Ieri Milano era la nona città più inquinata del mondo. (ANSA)
E no, la colpa non è del rogo di questo camion carico di biscotti, che ieri ha preso fuoco sull’A4 mandando in fumo tutto il suo carico. (la Repubblica Milano)
Il tribunale di Milano ha dichiarato insolvente il gruppo Euronics—Galimberti, proprietario di undici negozi di elettronica tra Lombardia e Veneto. Ci sono a rischio circa 250 posti di lavoro. (il Giorno)
Tech
Anche Trump in persona ha attaccato Apple, pretendendo che l’azienda fornisca assistenza per decriptare il telefono del responsabile della sparatoria di Pensacola. In piena logica del do ut des, Trump si lamenta del fatto che la sua amministrazione avrebbe “aiutato Apple sul mercato,” riferendosi alle difficoltà a cui l’azienda sarebbe andata incontro nel caso l’ultimo round di sanzioni contro la Cina fossero entrate in effetto. Secondo Trump, insomma, è il momento di incassare “il favore.” (Input)
We are helping Apple all of the time on TRADE and so many other issues, and yet they refuse to unlock phones used by killers, drug dealers and other violent criminal elements. They will have to step up to the plate and help our great Country, NOW! MAKE AMERICA GREAT AGAIN.
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 14 January 2020
Cult
Questo tizio ha chiesto ad una corte dello Iowa se la causa tra lui e la moglie, sulla divisione dei beni e pagamenti di tasse, poteva essere risolta con un processo per combattimento, e se gli potevano garantire almeno 12 settimane di tempo per far arrivare due katane giapponesi per l’occasione. Chissà come mai è stato necessario un divorzio. (Des Moines Register)
Gif di Thoroughbreds
Nell’ultima puntata del suo show Robservations, il producer Robert Meyer Burnett sostiene di aver messo le mani su una bozza del copione di Episodio IX di Colin Trevorrow e Derek Connolly. Dal resoconto di Burnett la qualità della trama non sembra elevarsi comunque oltre la fan fiction, ma alcuni passaggi hanno marginalmente più senso del film andato al cinema. Un resoconto completo — la puntata è di due ore — è sulla subreddit r/StarWarsLeaks. Nel frattempo, l’AV Club sostiene che altre fonti hanno confermato che lo script sia autentico.
Hulu ha ordinato la produzione del pilota dell’adattamento televisivo della trilogia Binti di Nnedi Okorafor. La trilogia, pubblicata da Tor nel 2015, racconta l’avventura di una donna himba accettata in una università spaziale, e di come si trova costretta a cercare far firmare un cessate il fuoco tra umani e alieni. (the Hollywood Reporter)
Con 111 centimetri di larghezza il fiore di Rafflesia tuan-mudae scoperto a Sumatra è il fiore più largo del mondo mai trovato. Ma questi fiori giganti rischiano di scomparire a causa della deforestazione. (The Guardian)
In Senegal Akon, il famoso cantante americano, avrà una città intitolata a lui. Akon City, la cui costruzione è già iniziata, dovrebbe diventare una meta turistica sostenibile dal punto di vista ambientale e sarà basata sull’Akoin, la criptovaluta lanciata nel 2018 sempre da Akon. (Vice)
Scienza
Trump sostiene di sembrare arancione a causa delle luci LED, ma è possibile? Risponde Rhett Allain, professore associato di fisica alla Southeastern Louisiana University. (Wired)
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Gif di Ilham
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