La repressione non ferma le proteste contro la riforma della cittadinanza in India

Hello, World — Continua a salire il numero delle vittime della repressione delle proteste in India, con almeno 24 le persone uccise nelle ultime due settimane.

La repressione non ferma le proteste contro la riforma della cittadinanza in India

in copertina, una protesta a Chennai, lo scorso 17 dicembre. Foto via Twitter

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Continua a salire il numero delle vittime della repressione delle proteste in India, con almeno 24 le persone uccise nelle ultime due settimane. Ma, da un raduno del proprio partito, il Primo ministro Modi non ha fatto mezzo passo indietro e, al contrario, ha attaccato l’opposizione, dicendo che sta “cospirando” per spingere “non solo Nuova Delhi ma anche altre parti del paese nella psicosi.” (Al–Araby Al–Jadeed)

Modi insiste che la legge sulla cittadinanza non presenta nessuna minaccia per gli attuali cittadini indiani, a prescindere dalla loro fede: “Non abbiamo mai chiesto a nessuno se va in un tempio o in una moschea quando ci occupiamo di welfare.” Contemporaneamente, però, le proteste continuano ad agitarsi attorno all’università Jamia Millia Islamia, da dove sono scaturite per la prima volta due settimane fa. (Al Jazeera)

I fatti sono molto diversi. Fin dalla propria elezione, nel 2014, l’azione politica di Modi è stata bigotta, e sempre più tinta di nazionalismo. Appena insediato, il suo governo ha avviato un processo di riscrittura dei libri scolastici di Storia per minimizzare il ruolo della popolazione musulmana nella storia indiana. La scorsa estate, ovviamente, si è consumata la crisi in Kashmir, privato della propria autonomia, e solo poche settimane dopo, in agosto, è stato drasticamente espanso un programma di “test per la cittadinanza” nello stato di Assam, che minaccia di lasciare quasi due milioni di persone — la maggioranza musulmana — effettivamente senza una cittadinanza. Chi non passa il test e non può dimostrare di essere “indiano,” sarà incarcerato in nuovi centri di detenzione che il governo sta costruendo. Il ministro dell’Interno Amit Shah ha definito i migranti musulmani che dal Bangladesh arrivano in India come “termiti.” (the New York Times, 18/12/19)

Mentre scriviamo si sta svolgendo un raduno–protesta del partito progressista DMK a Chennai. La manifestazione si sta svolgendo sotto strettissima sorveglianza — sono almeno 120 le telecamere a circuito chiuso puntate sui manifestanti. Il partito ha deciso di tenere comunque l’evento, nonostante la polizia abbia negato il permesso di occupare lo spazio pubblico, presentando come cavillo l’impossibilità di indicare i responsabili in caso di danni a proprietà pubblica. (the Hindu)

Alle nostre dieci e mezza, le tre a Nuova Delhi, si terrà anche la prima protesta del Congresso Nazionale Indiano guidato da Sonia e Rahul Gandhi, davanti al memoriale Raj Ghat per Mahatma Gandhi. Finora il Congresso non si era ancora schierato con forza contro la riforma della legge di cittadinanza. Rahul Gandhi ha chiesto a tutti gli studenti e i giovani di unirsi alle proteste, contrapponendo una sorta di logica “identitaria” contro la legge bigotta: “Dimostrate di essere indiani, e che impedirete che l’India sia distrutta dall’odio.” (NDTV)

Dear Students & Youth of ??,

It’s not good enough just to feel ??. At times like these it’s critical to show that you’re ?? & won’t allow ?? to be destroyed by hatred.

Join me today at 3 PM at Raj Ghat, to protest against the hate & violence unleashed on India by Modi-Shah.

— Rahul Gandhi (@RahulGandhi) December 23, 2019

Contemporaneamente, è in corso lo spoglio elettorale in Jharkhand. In questo momento, nonostante il BJM di Modi sia ancora il partito più grande, sembra che la coalizione delle forze dell’opposizione sia riuscita a strappare l’assemblea dello stato al partito governante. Le elezioni si sono tenute largamente su temi locali, e in cinque fasi, fin dal 30 novembre, per cui non vanno trasposte in un contesto superiore. Tuttavia, se confermata, la sconfitta del BJM sarebbe la conferma di un trend: il partito ha già perso in Maharashtra, ed è riuscito a rimanere al potere in Haryana solo grazie a un’alleanza post–elettorale con il partito locale Jannayak Janta. (Hindustan Times)

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Mondo

Continua la fuga degli sfollati dal governatorato di Idlib, dove i bombardamenti delle forze russe e governative vanno avanti da giorni. Nel corso della giornata di ieri, secondo fonti della Difesa civile siriana, sono state uccise undici persone. Negli ultimi due giorni sono state in più di 25 mila hanno lasciato le proprie case per sfuggire ai bombardamenti. Dal primo novembre, quando l’aggressione al governatorato, ultima roccaforte dei ribelli anti–Assad, si è intensificata, gli sfollati sono circa 200 mila. (Al Jazeera)

L’Isis sta tornando a guadagnare terreno in Iraq? Secondo le intelligence occidentali e curde, ci sono segnali che il gruppo terroristico stia affinando le proprie tattiche e intensificando gli attacchi in vista di una nuova insorgenza. Ma l’obiettivo non è più conquistare territori per ricostituire un’entità statale: il gruppo si sta muovendo di nascosto, tra le montagne, come al-Qaeda. (BBC News)

Il Center for Public Integrity ha ottenuto la pubblicazione di 146 pagine di comunicazioni interne sul congelamento dei fondi destinati all’Ucraina. Le email dimostrano che Trump si è attivato per ottenere il blocco dei finanziamenti appena 90 minuti dopo la telefonata in cui ha chiesto a Zelensky di “farci un favore”. Le rivelazioni, però, non avranno nessun effetto sul processo al Senato. (Center for Public Integrity)

Quanto è debole la posizione dei repubblicani? Così debole: secondo il capo dello staff di Pence Mark Short è stata solo una “coincidenza” che Mike Duffey, co-direttore dei programmi di sicurezza nazionale all’ufficio della Gestione del Budget, abbia contattato il dipartimento della Difesa per congelare i fondi meno di due ore dopo la telefonata di Trump. (Twitter)

so many coincidences https://t.co/m5BAkLdOHz

— George Conway (@gtconway3d) December 22, 2019

Una fonte di CNN ha rivelato che la Corea del Nord starebbe davvero preparando il “regalo di Natale” minacciato agli Stati Uniti il mese scorso. Si tratterebbe di una nuova linea dura contro Washington, con la chiusura della fase dei negoziati e un’accelerazione per consolidare il ruolo del paese come potenza nucleare. (CNN)

Dal maiale surgelato all’avocado, passando per i semiconduttori: a partire dal primo gennaio la Cina abbasserà i dazi sulle importazioni di centinaia di prodotti, nel contesto dell’allentamento della guerra commerciale con gli Stati Uniti. Accrescere le importazioni di carne di maiale è particolarmente importante per il governo cinese, dopo che un’epidemia di febbre suina ha fatto salire i prezzi alle stelle. (CNBC)

Oh no: “Labour Together,” una rete di attivisti che sta organizzando una commissione per valutare la sconfitta del partito alle scorse elezioni, per evitare che si dia la colpa a un solo fattore, Brexit o Corbyn che sia, ha invitato a prendere parte alla propria commissione anche Ed Miliband. (BBC News)

Crisi climatica

Continua l’emergenza in Australia, dove le fiamme non si spengono. Nel corso del fine settimana gli incendi hanno consumato le case di altre cento famiglie, ma il governo continua a negare i legami della crisi con il cambiamento climatico — nonostante negli ultimi sette giorni in Australia ci siano stati i quattro giorni più caldi della storia del paese. (the Guardian)

La crisi — umana ma soprattutto ambientale — è perfettamente ritratta in questa foto di un vigile del fuoco e un koala che osservano le fiamme, sconfitti.

Foto di Dale Adams, dalla pagina Facebook dei vigili del fuoco di Eden Hills

Italia

Il Viminale ha assegnato Taranto come porto di sbarco per i 162 migranti soccorsi dalla nave Ocean Viking. Secondo il Ministero, l’Unione europea ha già attivato la procedura di “redistribuzione” dei naufraghi, con la disponibilità di Francia, Germania e Portogallo. (Rai News)

La decisione è arrivata dopo una giornata complicata dalle difficili condizioni meteo: nella notte una donna è stata evacuata d’urgenza per ragioni mediche insieme al figlio di un anno e mezzo e alla sorella, mentre è fallito il tentativo di trasbordo di 50 naufraghi a bordo di un pattugliatore maltese. (Twitter)

Nella notte 33 persone — 21 iraniani, 10 iracheni e 2 ucraini — sono riuscite ad approdare a Santa Maria di Leuca, dopo aver viaggiato per giorni a bordo di una barca a vela. Per miracolo nessuno si è fatto male: il mare era grosso e la barca si è schiantata sugli scogli del lungomare. (Corriere Salentino)

È risultato positivo ai test tossicologici il ventenne che ha investito e ucciso due ragazze di 16 anni a Roma nella notte di sabato. Delle vittime degli incidenti stradali non si parla mai molto spesso, ma le statistiche tracciano un quadro da bollettino di guerra: nel 2018 sulle strade italiane sono morti 612 pedoni, in crescita rispetto ai due anni precedenti. Roma e Milano le due città più colpite, con 59 e 24 morti rispettivamente. (ANSA)

Il governo ha posto la questione di fiducia alla Camera sulla legge di Bilancio, che dovrebbe essere approvata oggi in via definitiva. Per l’impossibilità di modificare il testo “blindato” dopo l’approvazione al Senato hanno protestato le opposizioni, con Lega, Forza Italia e FdI che hanno abbandonato i lavori in commissione. (il Sole 24 Ore)

Per il governo oggi sarà una giornata cruciale: oltre al voto sulla manovra, ci sarà un Cdm alle 18 e poi un vertice di maggioranza per affrontare il “salvo intese,” ovvero tutti i nodi rimasti da sciogliere nel maxi-decreto Milleproroghe. In primis, quello della revoca sulle concessioni autostradali, a cui si sono opposte le due ministre renziane Bellanova e Bonetti. (la Repubblica)

E sulla possibile revoca delle concessioni — agitata sin dal crollo del ponte Romandi ma finora mai concretizzata — il Cda di Autostrade per l’Italia corre ai ripari, minacciando di recedere dalla convenzione e pretendere un indennizzo di 23,5 miliardi di euro. Per il governo, insomma, non sarà una battaglia facile. (HuffPost)

Oggi scioperano per 24 ore i lavoratori dei supermercati Auchan e Simply, che ancora non sanno quale sarà il proprio destino dopo l’acquisizione da parte di Conad — che ha dichiarato prima 6.600, poi 3.100 esuberi in tutta Italia. Dalle 10 alle 12 ci sarà un presidio di protesta sotto la sede della Regione a Milano. (il Cittadino di Monza e Brianza)

I dipendenti pagano il conto di un’acquisizione che, per Conad, è un bell’affare: il gruppo chiuderà il 2019 con un fatturato da 14,3 miliardi, in crescita del 5,9% rispetto all’anno scorso, e per acquisire i punti vendita di Auchan Italia non sborserà un centesimo. Ma l’amministratore delegato Pugliese si accontenta di aver “dimezzato” i potenziali esuberi, e sostiene che “il saldo zero è impossibile.” (il Fatto Quotidiano)

Milano

Il villaggio di Natale all’Ippodromo chiuderà in anticipo, il 24 dicembre invece che il 6 gennaio, funestato dal maltempo che ha causato i ritardi nell’apertura, dallo scarso afflusso di pubblico e da altri problemi organizzativi. (Corriere della Sera Milano)

Internet

ToTok, una nuova app di messaggistica che sta avendo grande successo in Medio Oriente ma anche in Africa, Europa e Asia, sarebbe uno strumento di spionaggio degli Emirati Arabi Uniti, secondo fonti dell’intelligence che hanno parlato con il New York Times. L’app ha avuto particolare successo negli Emirati, dove l’accesso a WhatsApp, Skype e altri servizi di messaggistica è molto complesso. (the New York Times)

Cult

Sulla BBC c’è un’intervista esclusiva a Lyudmilla Ignatenko, la donna protagonista della serie di HBO/Sky Chernobyl. Ignatenko non è mai stata avvisata che ci sarebbe stata una serie tv su di lei e non ha mai autorizzato HBO ad usare il proprio nome e la propria storia. Nell’intervista, racconta dell’inaspettata pressione mediatica a cui è stata sottoposta, trentadue anni dopo il disastro nucleare che ha causato la morte di suo marito e di suo figlio. (BBC News)

Boston. Quando un ladro — un uomo di 29 anni — ha rubato un camioncino carico con 10 mila dollari in aragoste fresche i proprietari del camioncino, dopo aver chiamato la polizia, si sono lanciati all’inseguimento — su un altro camioncino carico di preziosi crostacei. Raggiunto dai proprietari, il ladro si è rifiutato di fermare il veicolo, e ha preferito far schiantare la vettura contro quella dei suoi inseguitori. Non risulta ci siano feriti. (Boston Magazine, via Boing Boing)

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Gif di Adam Banaszek

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