Il governo prende tempo sull’Ilva

Hello, World — È stato trovato in extremis un accordo tra i commissari straordinari dell’ex Ilva e Arcelor Mittal. L’intesa permetterà di rinegoziare i termini dell’impegno della multinazionale a Taranto, nel tentativo di evitare la disputa giudiziaria.

Il governo prende tempo sull’Ilva

in copertina, l’Ilva di Taranto nel 2007 CC Le Benevole

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È stato trovato in extremis un accordo tra i commissari straordinari dell’ex Ilva e Arcelor Mittal. L’intesa permetterà di rinegoziare i termini dell’impegno della multinazionale a Taranto, nel tentativo di evitare la disputa giudiziaria. La nuova scadenza per il contratto è il 31 gennaio, mentre l’udienza è stata rinviata al 7 febbraio. Mittal ha annunciato “investimenti in tecnologia verde anche con l’intervento pubblico,” e che “il governo garantirà i livelli di occupazione.” Ma le organizzazioni dei lavoratori non sono state coinvolte in nessun modo in questa fase degli accordi. (la Repubblica)

Secondo Rocco Palombella, della Uilm, l’intesa “è di un’inaudita gravità, realizzata senza coinvolgere i lavoratori.” Sulla stessa linea anche i rappresentanti della Fiom — la segretaria Francesca Re David ha detto che “un negoziato con la data di chiusura non è pensabile: sono i contenuti che definiscono un accordo” — e della Fim. Patuanelli ha cercato di buttare acqua sul fuoco, rassicurando che “non si potrà proporre un cambio di piano industriale senza un accordo sindacale.” (AGI)

Il nuovo piano industriale — sì, anche questo si chiama “nuovo green deal” — mira a produrre circa 8 milioni di tonnellate di acciaio entro il 2023, con l’obiettivo di preservare i livelli occupazionali attuali. Gli azionisti pubblici finanzieranno una newco per “implementare e gestire, tra gli altri, ulteriori impianti di produzione di tecnologia verde.” Restano da sciogliere forse i due nodi più complessi, però: il nuovo accordo sindacale — che non parte certamente bene, con il piano industriale disegnato senza rappresentanti dei lavoratori — e la reintroduzione dello scudo penale. (il manifesto)

Il ministro Gualtieri ha “espresso soddisfazione” per questo “primo passo avanti,” ma la strada è ancora lunga: il documento siglato tra il governo e ArcelorMittal non è vincolante, e serve essenzialmente a prendere tempo e “sterilizzare” la battaglia legale mentre si lavora per raggiungere un accordo sostanziale. L’Ilva, sintetizza Giuseppe Colombo su HuffPost, è “in quarantena.” (HuffPost)

Nel pre-accordo non si fa menzione degli esuberi, su cui la distanza tra le parti resta larghissima. Non è chiaro come si debbano conciliare le rassicurazioni sul mantenimento degli attuali livelli di occupazione e il piano presentato dallo stesso governo pochi giorni fa, che prevedeva comunque la fuoriuscita di un certo numero di lavoratori. (la Presse / il Sole 24 Ore)

E l’Altoforno 2? La decisione sul ricorso degli amministratori straordinari contro lo stop deciso dal Tribunale di Taranto è stata fissata al 30 dicembre, in tempo per Capodanno. L’udienza del 7 febbraio dipenderà molto anche dall’esito di questa decisione: la chiusura dell’Altoforno 2 è infatti una delle ragioni principali — insieme alla rimozione dello scudo penale — che hanno innescato una crisi che si sta trascinando da mesi ancora senza una soluzione concreta in vista. (la Gazzetta del Mezzogiorno)

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Mondo

Regno Unito. Grazie alla nuova maggioranza conquistata da Johnson alle scorse elezioni, la legge per l’uscita dall’Unione europea è stata approvata con una solida maggioranza di 124 voti — 358 a favore, 234. A scanso di imprevisti, il 29 gennaio il Parlamento europeo ratificherà l’accordo, e due giorni dopo il Regno Unito sarà fuori dall’Unione. Johnson ha commentato il voto con una dichiarazione strafottente: portare a termine la Brexit permetterà “di rinnovare l’espressione della nostra calda e naturale affezione – che condividiamo tutti — per i nostri vicini europei, costruendo una partnership profonda, speciale e democraticamente responsabile con le nazioni che siamo fieri di chiamare i nostri più cari amici.” (the Guardian)

Ma nascosta nelle pieghe della legge per l’uscita dall’Unione europea c’è anche una clausola che revoca il cosiddetto “emendamento Dubs” — cancellando l’impegno del governo di firmare un accordo con l’Unione europea per garantire la possibilità ai bambini rifugiati di riunirsi con i membri della propria famiglia che si trovano nel Regno Unito. Il governo insiste che la norma sarà comunque rispettata, ma la legge prevede ora che basterà fare, sull’argomento, una dichiarazione parlamentare. (Morning Star)

Sono almeno 18 mila le persone sfollate che nel corso delle ultime ore hanno lasciato le proprie case nel governatorato di Idlib, per fuggire all’aumento dei bombardamenti da parte della Russia e del governo siriano. Giovedì sono state uccise 19 persone, venerdì almeno altre sette — ma i dati si fermano alla mattina di venerdì. Dall’inizio della settimana gli sfollati sono più di 80 mila. (Al Jazeera)

Fatou Bensouda, la Procuratrice capa della Corte penale internazionale, ha annunciato che intende aprire un’inchiesta sui “crimini di guerra” compiuti nei territori palestinesi, “inclusa Gerusalemme Est e la Striscia di Gaza.” La decisione di Bensouda è complessa: l’anno scorso John Bolton, allora consigliere alla sicurezza nazionale della Casa bianca, aveva minacciato di arrestare i giudici della ICC che avessero indagato su Israele o gli Stati Uniti. La Corte è stata fondata nel 2002, ma non ha mai ricevuto il supporto di Stati Uniti e Israele. Non ha il potere di indagare e condannare stati, ma solo individui. (Al–Araby Al–Jadeed)

Continua la repressione violenta delle proteste in India: ci sono state altre sei uccisioni nell’Uttar Pradesh. A Delhi le proteste sono state largamente pacifiche, ma in più di un caso la polizia ha caricato e usato cannoni ad acqua. Le università restano chiuse, e la polizia sta arrestando attivisti e politici che non rispettano il divieto di protesta. La redazione del Business Standard sta seguendo le proteste in diretta. (Business Standard)

Continua l’impasse sul processo di Trump al Senato, dove, grazie ai numeri della maggioranza repubblicana il presidente sarà certamente scagionato. Trump, infatti, è estremamente impaziente di procedere con il processo al Senato, ma malgrado la vittoria garantita i repubblicani si rifiutano di offrire qualsiasi condizione ai democratici — al punto di non dare all’opposizione neanche i nomi dei testimoni che saranno chiamati a deporre durante il processo. (BBC News)

So after the Democrats gave me no Due Process in the House, no lawyers, no witnesses, no nothing, they now want to tell the Senate how to run their trial. Actually, they have zero proof of anything, they will never even show up. They want out. I want an immediate trial!

— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) December 20, 2019

Crisi climatica

Il numero delle vittime collaterali agli incendi in Australia è salito a quattro persone, mentre sono 23 i vigili del fuoco rimasti feriti — uno in gravi condizioni — nel tentativo di contenere le fiamme che hanno ingoiato il bush. Per la giornata di oggi sono ancora previste temperature estreme. Il Guardian continua a seguire la situazione con il proprio liveblog. (the Guardian)

La Corte suprema olandese si è espressa in una sentenza storica sul clima: lo stato è stato condannato per violazione dei diritti umani e entro la fine del 2020 dovrà ridurre le emissioni del 25% rispetto ai livelli del 1990. La causa era stata presentata dal gruppo ambientalista Urgenda nel 2013, che aveva vinto in tribunale sia nel 2015 che nel 2018. Entrambe le volte il governo ha presentato un appello, ma alla fine la giustizia ha dato ragione agli attivisti. La difesa del governo era estremamente debole: la politica stava già operando per ridurre le emissioni — il target entro fine anno prossimo dovrebbe essere tra il 19 e il 26% — e lo stato sarebbe dovuto essere assolto perché in ogni caso “l’Olanda è troppo piccola, per cui tagliare le emissioni non farebbe la differenza a livello globale.” (the New York Times)

Italia

Ieri sera una settantina di rider ha protestato a Torino in solidarietà con un collega di Glovo rimasto gravemente ferito in un incidente stradale. I manifestanti hanno bloccato piazza Statuto e poi si sono diretti sul luogo dell’incidente, in via San Donato, incendiando uno zaino di Glovo lungo il percorso. La diretta del corteo sulla pagina Facebook del Laboratorio Culturale Autogestito Manituana. (la Repubblica Torino / Facebook)

Alarm Phone ha ricevuto alle 18.30 di ieri un SOS da un’imbarcazione con circa 40 persone a bordo nella zona SAR italiana vicino a Linosa. Il centro di coordinamento marittimo di Roma è stato informato, ma la Guardia costiera “si è rifiutata” di comunicare se fosse in corso un’operazione di salvataggio, e ad ora non si sa se queste persone siano state soccorse o no.

Dove sono? Siamo preoccupati della sorte di queste persone. Sono passate quasi 4 ore da quando abbiamo perso il contatto con loro. La @guardiacostiera rifiuta di comunicare se stanno effettuando un’operazione di ricerca e soccorso. Urge un soccorso immediato.

— Alarm Phone (@alarm_phone) December 20, 2019

Intanto, la nave Ocean Viking ha soccorso 112 persone al largo delle coste libiche ieri mattina, e altre 50 nella notte: tra loro ci sono 24 donne, di cui 3 incinte, e 48 minori — il più piccolo di appena tre mesi. Nel periodo di Natale anche Open Arms ha annunciato una nuova missione nel Mediterraneo, e potrebbe tornare in mare anche la Alan Kurdi. (Fanpage)

BREAKING Early this morning, the #OceanViking rescued 112 people from a deflating rubber boat 34 NM from the Libyan coast. Among them: 24 women, incl. 3 pregnant & 38 children, the youngest just 3 months old. @SOSMedIntl & #MSF teams are relieved they are now all safe onboard pic.twitter.com/TnsLMtex6n

— SOS MEDITERRANEE (@SOSMedIntl) December 20, 2019

Come vanno i “ricollocamenti” sbandierati dal governo come soluzione all’incapacità di gestire il fenomeno migratorio? Secondo il Viminale, da settembre a oggi sono 392 i migranti “redistribuiti” in altri paesi europei. Questi ricollocamenti – è importante specificare – non tengono conto delle volontà dei singoli, e spostano semplicemente la loro detenzione in un altro paese dell’Unione. (Roma Daily News)

Prosegue intanto la piena continuità delle politiche di Salvini e Lamorgese: una circolare emanata dal Viminale dispone l’uscita dalle strutture d’accoglienza delle persone con permesso umanitario — abolito dai decreti sicurezza — entro il 31 dicembre. Il ministero sostiene che sono state avviate “iniziative” per supportare i comuni per la presa in carico dei migranti, ma secondo il responsabile immigrazione di Arci, Filippo Miraglia, migliaia di persone rischiano di finire per strada in pieno inverno. (la Repubblica)

Italia Viva di Matteo Renzi apre al salvataggio di Matteo Salvini: il partito, un soffio sopra la soglia di sbarramento, ha una rappresentanza fuori scala nella Giunta per le immunità — sono di IV tre dei quattro rappresentanti del Pd (Bonifazi, Cucca e Ginetti). Il partito conferma la propria condanna ai “decreti insicurezza,” ma si riserva il diritto di “leggere le carte” prima di decidere il proprio voto. Anche il grillino Giarrusso, tra i componenti della Giunta, ha fatto eco ai garantisti renziani. (Corriere della Sera)

Sembra ormai decisa l’espulsione di Gianluigi Paragone dal Movimento 5 Stelle. Il momento della verità arriverà a gennaio, quando i probiviri gli contesteranno gli attacchi ai vertici del partito e i voti contrari alle richieste di fiducia del governo. Ma si tratta di una materia molto delicata: sono in molti a temere che dopo la pausa di fine anno si apriranno altre crepe nel fronte del partito della Casaleggio Associati, e l’espulsione di Paragone potrebbe tradursi in un momento di rottura con i parlamentari e senatori in fuga verso la Lega. (HuffPost)

A proposito di Lega, oggi è il giorno del congresso che dovrebbe sancire definitivamente la trasformazione nazionalista del partito un tempo secessionista: nascerà la “Lega Salvini premier,” una federazione di partiti regionali con 20 segreterie autonome dal punto di vista finanziario, mentre la vecchia Lega Nord si terrà i 49 milioni di euro a carico da restituire allo stato nei prossimi 75 anni. Al congresso sarà presente anche il fondatore Umberto Bossi. (Open / Adnkronos)

Internet

Il Grande Fratello è vero: Stuart Thompson e Charlie Warzel hanno ottenuto i dati di geolocalizzazione di 50 milioni di dispositivi attivi negli Stati Uniti e hanno dimostrato quanto sia facile ricostruire la vita delle persone solo con questi dati: hanno individuato politici, giornalisti che andavano a parlare con le proprie fonti, agenti del servizio segreto che lavorano alla Casa bianca, manager di aziende che andavano a fare colloqui nelle sedi dei propri concorrenti. (the New York Times)

Flickr è di nuovo sull’orlo del fallimento: il nuovo proprietario del servizio, SmugMug, ha inviato una mail a tutti gli abbonati, chiedendo di fare pubblicità al servizio con i loro amici. (TechCrunch)

Cult

Il PlayDate, la console portatile “indie” di Panic, con uno schermo ad alta definizione, ma in bianco e nero, e una manovella tra gli strumenti di controllo, sta per essere messa in vendita per gli sviluppatori. Oltre ai 12 giochi inclusi nella “prima stagione” della console, l’azienda conta di fornire a qualunque sviluppatore la possibilità di vendere e distribuire i propri giochi per PlayDate su internet. (Input)

Natale

Questa famiglia in Georgia ha scoperto che un gufetto ha fatto il nido nel loro albero di Natale. (Associated Press)

Foto di Billy Newman

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Gif via Giphy

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