La bomba di Corbyn sulla campagna elettorale britannica

Hello, World — La scommessa del Labour è riuscire a trasformare il voto da un referendum sulla Brexit a un voto sul sistema sanitario.

La bomba di Corbyn sulla campagna elettorale britannica

in copertina, grab SkyNews via Twitter

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In un colpo di scena che potrebbe influenzare pesantemente la campagna elettorale, il partito Laburista britannico ha rivelato di essere in possesso di documenti riservati che dimostrano che le bozze dell’accordo commerciale con gli Stati Uniti per il dopo–Brexit prevedevano un “accesso completo al mercato” per gli Stati Uniti, compreso il National Health Service, l’agenzia del sistema sanitario nazionale. Secondo Corbyn sarebbe la prova che Johnson sarebbe pronto a “svendere” l’NHS. (the Guardian)

Altri dettagli emersi dal dossier presentato da Corbyn: gli Stati Uniti hanno insistito perché il documento non menzionasse nemmeno il cambiamento climatico, e non nascondono la propria preferenza per un’uscita dall’Unione europea senza accordi. (the Independent)

Foto via Twitter

Boris Johnson ha dichiarato che le accuse dei laburisti sono “nonsense,” ma nel proprio programma i Tories si limitano a promettere che “i prezzi del servizio sanitario e delle medicine non si alzeranno,” che non è esattamente la stessa cosa. La difesa dei Tories non ha convinto le opposizioni.

Il segretario ombra alla Brexit liberaldemocratico Tom Brake ha dichiarato che l’accordo è “orripilante, mentre la leader dei verdi Caroline Lucas ha dichiarato che non servono altre prove per dimostrare che i Tories vogliono svendere il servizio sanitario. (LibDems / Twitter)

La scommessa del Labour, che resta sotto nei sondaggi, è di ribaltare la retorica della Brexit contro i conservatori, trasformando il voto in un referendum non sull’uscita dall’Unione europea, ma sulla difesa del servizio sanitario. (Twitter)

Ironicamente, il finanziamento dell’NHS fu uno degli argomenti centrali della campagna referendaria dell’organizzazione Vote Leaver, di cui faceva parte anche Johnson:

Ma il problema di un accordo commerciale con gli Stati Uniti va oltre l’NHS: i compromessi per accettare un accordo del genere sono tantissimi, e attraversano preoccupazioni bipartisan. Dopo la Brexit, un governo Johnson sarebbe capace di far digerire all’elettorato un abbassamento degli standard alimentari del paese per allinearli a quelli statunitensi, ad esempio? (Tony Blair ci ha provato, e aveva una maggioranza di ferro, ma non ce l’ha fatta, ad esempio.) Il punto, sostanzialmente, è che l’effetto della Brexit sarà l’opposto di quanto promesso: non darà maggiore libertà contrattuale al Regno Unito a livello commerciale, perché costringerà il paese in una posizione di debolezza verso qualsiasi interlocutore. (New Statesman)

È la conclusione a cui arriva anche la direzione del Guardian, che sottolinea come Johnson tradisca regolarmente le proprie promesse, e che le interminabili difficoltà nel produrre un accordo con l’Unione europea da sole testimoniano i problemi che il Regno Unito incontrerà quando si interfaccerà con interlocutori di dimensioni continentali. Semplicemente, non c’è motivo per fidarsi della parola di Boris Johnson. (the Guardian)

A prescindere dalle pressioni statunitensi, il sistema sanitario britannico ha da anni bisogno di nuovi investimenti ingenti. Un dottore dell’NHS ha raccontato come gli ospedali siano costretti a piegarsi alle necessità di propaganda di Johnson, arrivando, nel caso raccontato, a ri-dipingere un reparto appositamente per una visita elettorale del Primo ministro. (the Canary)

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Mondo

Un altro terremoto ha scosso l’Albania, solo un giorno dopo la scossa precedente, il cui conto dei vittime è salito a 26 morti e più di 650 feriti. La scossa, di magnitudo 5,5, ha colpito l’area di Mamurras, vicino a Durres, la città più colpita dalla prima scossa. Ieri è stata una giornata di lutto nazionale, mentre nelle città di Tirana e Durres è stato dichiarato lo stato di emergenza. (Euronews / Balkan Insight)

Il Parlamento europeo, riunito in seduta plenaria a Strasburgo, ha approvato la nomina della nuova Commissione presieduta da Ursula von der Leyen, che entrerà ufficialmente in carica il 1° dicembre. I voti favorevoli — 461 contro 157 — sono stati più di quelli ottenuti dal predecessore Jean-Claude Juncker. Sul fronte degli europarlamentari italiani, si rileva la spaccatura del Movimento 5 Stelle: due europarlamentari hanno votato contro, due si sono astenuti. (il Post)

La nuova presidente della Commissione ha iniziato il proprio discorso ricordando la “rivoluzione di velluto” che nel 1989 portò alla caduta del regime comunista cecoslovacco. Poi ha enfatizzato il ruolo dell’Unione europea nel “plasmare l’ordine globale,” ponendo particolare attenzione al tema dell’emergenza climatica e del Green New Deal. Guarda il suo intervento completo, o leggi la trascrizione. (Euronews / YouTube / EC)

Nella nuova Commissione ci sono un sacco di facce nuove: se pensi di conoscerle tutte, prova a fare il quiz di POLITICO.

A Malta si allarga lo scandalo che sta travolgendo il governo laburista di Joseph Muscat dopo la svolta nelle indagini sull’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia: secondo l’imprenditore Yorgen Fenech, l’ex capo di gabinetto del primo ministro, Keith Schembri, ora agli arresti, sarebbe stato la “mente” dietro l’attentato. Muscat, però, non sembra avere intenzione di dimettersi: ieri l’opposizione ha abbandonato in massa i banchi del Parlamento, dopo che Muscat ha sfidato il leader del partito nazionalista Adrian Delia a chiedere un voto di sfiducia. (Malta Today / Times of Malta)

I contestatori iracheni hanno preso d’assalto il consolato iraniano nella città di Najaf. Lo staff del consolato ha lasciato la struttura prima che i dimostranti appiccassero fuoco ai dintorni. Il governo iracheno ha condannato l’aggressione. (Al Jazeera)

Le autorità iraniane, intanto, stanno iniziando ad ammettere le dimensioni delle proteste delle scorse settimane, e della repressione militare. Un parlamentare iraniano ha dichiarato che sarebbero infatti almeno 7000 i contestatori arrestati. Secondo i dati di Amnesty International nella repressione sono state uccise 143 persone. (Al–Araby Al–Jadeed)

Vi ricordate il caso dello scorso gennaio in cui l’ICE, l’autorità che supervisiona le migrazioni negli Stati Uniti, diventata particolarmente aggressiva durante l’amministrazione Trump, aveva creato una finta università per incastrare i “reclutatori” che aiutano gli studenti a navigare nelle acque delle leggi sull’immigrazione statunitense? Nuovi documenti ottenuti dal Detroit Free Press rivelano che l’agenzia, oltre a otto reclutatori, ha arrestato 250 studenti. Il caso degli studenti non è stato minimamente influenzato dal fatto che, a tutti gli effetti, la loro migrazione fosse stata causata da una trappola del governo statunitense. (the Washington Post)

Trump ha firmato la legge voluta dal Congresso in supporto al movimento di protesta di Hong Kong. La legge prevede controlli annuali per confermare gli accordi commerciali speciali con Hong Kong — che verificheranno il permanere delle libertà e della relativa indipendenza della città — e definisce un processo per imporre sanzioni a chi sia responsabile di violazione dei diritti umani nella città. Trump ha firmato la legge “nella speranza che leader e rappresentanti della Cina e di Hong Kong riusciranno a superare le proprie differenze, garantendo pace e prosperità per tutti.” (CNN)

Una corte regionale di Porto Alegre ha votato per estendere a 17 anni la condanna per l’ex presidente brasiliano Lula, che poche settimane fa è tornato in libertà. Lula può ancora appellarsi contro la sentenza, e non dovrà tornare in carcere nell’immediato. (teleSUR)

Italia

Ops, Matteo Renzi avrebbe comprato la sua villa tra i colli fiorentini anche grazie a un prestito di 700 mila euro da parte della famiglia Maestrelli, imprenditori toscani e ricchi finanziatori della fondazione Open. Lo sostengono Emiliano Fittipaldi e Giovanni Tizian in un’inchiesta per l’Espresso che sarà in edicola domenica, ma le cui anticipazioni sono già online. (l’Espresso)

Renzi si è difeso dalle accuse dicendo che il prestito non c’entra niente con la fondazione, e che i soldi sono stati restituiti nel giro di pochi mesi. Sull’inchiesta che ha coinvolto la sua ex “cassaforte” il segretario di Italia Viva continua a giocare la carta della persecuzione giudiziaria, spingendosi a parlare di un “vulnus clamoroso nella vita democratica del paese.” (Corriere della Sera / ANSA)

La seduta alla Camera è stata sospesa ieri in seguito alla bagarre scoppiata per via dell’audizione al Senato del ministro Gualtieri, che ha negato ogni possibilità di ulteriore trattativa sulla riforma del MES. Sul Meccanismo Europeo di Stabilità la destra — e alcune frange del Movimento 5 Stelle — hanno lanciato una campagna mediatica “à la Bibbiano,” completamente artefatta, dato che il processo di riforma è iniziato mentre Salvini era ancora al governo. (Open / HuffPost)

Ma come funziona esattamente il MES, e cosa prevede la riforma? (il Post)

Il tribunale dei Ministri ha archiviato una delle varie inchieste a carico di Salvini, sul caso dello sbarco della nave Alan Kurdi della Ong tedesca Sea-Eye, lo scorso aprile. La ragione sta in un vuoto legislativo, per cui secondo i giudici la responsabilità di coordinare il soccorso sarebbe dello stato di primo contatto — in quel caso, quindi, della Germania. (Fanpage)

Come richiesto dal governo al termine dell’ultimo incontro con i Mittal, la prima udienza della causa civile sul recesso dell’azienda è stata rinviata al 20 dicembre. La produzione negli stabilimenti dell’ex Ilva è stata garantita fino a quel giorno: è probabile che ci sia un nuovo rinvio, se non si dovesse trovare un accordo in tempo. (la Repubblica)

Qui c’è l’ex ministro dei Trasporti Graziano Delrio che si dice contrario allo spezzatino, ma non sta parlando delle proprie preferenze culinarie: lo “spezzatino” è una delle ipotesi per risolvere il rebus Alitalia — per la verità esclusa anche dal ministro Patuanelli — che prevede di vendere separatamente gli asset della compagnia aerea. (ANSA / Askanews)

Come va il nazismo in Italia? A Roma sono state imbrattate due targhe in memoria delle vittime delle leggi razziali, inaugurate settimana scorsa in sostituzione dei nomi di due dei firmatari del Manifesto della razza. (il Fatto Quotidiano)

Imbrattate targhe delle strade intitolate la settimana scorsa a chi ha combattuto contro fascismo e razzismo, prima erano dedicate a firmatari del “Manifesto della razza”. Gesto vergognoso. Ripuliamo subito. pic.twitter.com/fGp18NBqqI

— Virginia Raggi (@virginiaraggi) November 27, 2019

A Schio, invece, in provincia di Vicenza, il Consiglio comunale ha detto no all’apposizione di alcune pietre di inciampo in memoria dei deportati nei campi di concentramento. Il motivo? “Rischiano di portare di nuovo odio e divisioni,” secondo il “centrodestra” locale. (la Repubblica)

Milano

Una nuova frenata brusca sulla linea rossa, ieri pomeriggio a Bisceglie, ha causato la contusione di 12 passeggeri. Secondo ATM, questa volta si tratterebbe di un errore dell’operatore centrale. (Corriere della Sera Milano)

Crisi climatica

Un gruppo di scienziati ha lanciato un nuovo allarme su Nature: è probabile che sia stato già superato il “punto di non ritorno” dell’emergenza climatica. Dal ghiaccio artico alla foresta amazzonica, dalle barriere coralline alla corrente del Golfo, il cambiamento climatico causato dall’uomo potrebbe aver innescato un effetto “domino” capace di porre una “minaccia esistenziale” alla nostra civiltà. (Nature)

Cult

Quanto sono tristi e allo stesso tempo perfettamente emblematiche della vita umana sotto il tardo capitalismo le mucche da latte a cui viene fatto indossare un visore per la realtà virtuale, pensato per ridurre l’ansia degli animali e aumentare la loro produttività. (BBC News)

Questa startup di e-commerce che si rivolge a clienti tendenzialmente a basso reddito e senza un conto in banca nel Kenya centrale è riuscita a raccogliere 26 milioni di dollari di finanziamenti. (Quartz)

La carne “coltivata” in laboratorio è sufficiente a far cadere le motivazioni etiche che spingono i vegetariani a non mangiare carne? Non del tutto, riflette Emma Grey Ellis su Wired.

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Gif di TikTok France

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