I due giorni decisivi per il futuro dell’ex Ilva
Hello, World — Il ministro Patuanelli, nella sua informativa di ieri alla Camera, ha ribadito che non si intende riconoscere ad ArcelorMittal il diritto di recesso e che “le interlocuzioni sono in corso.”
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Secondo il Messaggero, un incontro riservato martedì pomeriggio avrebbe avviato il “disgelo” tra il governo e ArcelorMittal: ci sarebbe una dichiarazione di intenti da definire nell’incontro previsto per domani e da presentare ai giudici milanesi nell’udienza convocata per il 27 novembre. I quattro punti dell’accordo riguardano il ripristino dello scudo legale, la funzionalità dell’Altoforno 2, una “combinazione pubblico-privato” per rilanciare il lavoro nel territorio, la riconversione tecnologica dello stabilimento. (il Messaggero)
E gli esuberi chiesti dall’azienda? Il governo continua a ritenere “inaccettabile” il numero dei 5 mila (qui per esempio nelle parole del ministro Provenzano), ma non sembrano essere emerse, in questi giorni, ipotesi diverse dai 2500 contro-proposti sin da subito dall’esecutivo. (Askanews / il Sole 24 Ore)
In via ufficiale, infatti, non trapela nulla di certo e tutti sembrano fermi sulle proprie posizioni. Il ministro Patuanelli, nella sua informativa di ieri alla Camera, ha ribadito che non si intende riconoscere ad ArcelorMittal il diritto di recesso e che “le interlocuzioni sono in corso.” Patuanelli ha parlato anche delle altre vertenze aperte: 149 in tutto, compresa quella di Alitalia, che sta scoppiando in queste ore, ma su cui il ministro si è detto “parzialmente ottimista.” (la Presse / Rai News)
Non tutti sono altrettanto ottimisti: i commissari che hanno visitato l’impianto a Taranto hanno lanciato un nuovo allarme sull’esaurimento delle materie prime, che consentirebbe all’acciaieria di andare avanti “per un raggio d’azione molto ridotto.” Oggi al Consiglio dei Ministri dovrebbero arrivare “alcune proposte” su come “accelerare gli interventi previsti all’esterno dello stabilimento.” (il Fatto Quotidiano)
Poco ottimista anche il segretario del Pd Zingaretti, che ieri ha incontrato istituzioni e parti sociali a Taranto. A chi gli chiedeva se ci sono i margini per riaprire la trattativa, Zingaretti ha risposto “non lo so.” (la Repubblica Bari / la Gazzetta del Mezzogiorno)
Una soluzione potrebbe essere l’ingresso dello Stato in una quota di minoranza all’interno di una sorta di “bad company,” che si farebbe carico di una parte dei lavoratori. Al vaglio del ministero del Lavoro c’è anche un emendamento alla legge di bilancio per l’istituzione di un Fondo per i dipendenti che sono già in amministrazione straordinaria — permettendo così di evitare altri esuberi strutturali. La situazione di massima urgenza in cui si trova lo stabilimento, però, rende di fatto impossibile il coinvolgimento della Cassa depositi e prestiti — che richiede tempi lunghi. La soluzione potrebbe essere un investimento diretto da parte del ministero dell’Economia, sul modello dell’investimento francese nei confronti del Groupe PSA. (il Sole 24Ore)
Intanto procedono su binari paralleli le due inchieste giudiziarie aperte sul caso: ieri i pm milanesi hanno ascoltato diversi dirigenti di ArcelorMittal, ma il fascicolo resta ancora senza indagati. (Milano Today)
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Mondo
La polizia di Malta ha intercettato lo yacht dell’imprenditore Yorgen Fenech per arrestarlo — fonti sostengono in connessione alle indagini sull’omicidio di Daphne Caruana Galizia. La giornalista investigativa era stata uccisa nell’ottobre 2017. L’altro ieri il governo aveva offerto la grazia a un sospettato se fosse stato in grado di produrre prove sui mandanti dell’omicidio. (the Independent)
Un attacco delle forze di Assad, con il supporto aeronautico di Russia e Iran, ha colpito un ospedale e un campo profughi a Idlib. Nell’attacco sono stati uccisi 21 civili, di cui 10 bambini. Secondo i dati dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, da aprile sono state uccise dai bombardamenti sul governatorato di Idlib quasi 1000 persone. Secondo le Nazioni Unite gli sfollati sono più di 400 mila. (Al–Araby Al–Jadeed)
Niente da fare, anche Benny Gantz non è riuscito a formare una coalizione: dopo la simile disfatta di Netanyahu il mese scorso, è la prima volta nella storia di Israele in cui un governo non riesce a partire. Tocca ora al parlamento, che avrà 21 giorni per esprimere un proprio candidato che dovrà provare a trovare una maggioranza di coalizione o di unità nazionale. In caso contrario, si tornerà al voto, per la terza volta in meno di un anno. (Middle East Eye)
L’ayatollah Khamenei ha annunciato la “sconfitta del nemico nella recente guerra per la sicurezza” — ovvero le proteste contro le misure di austerità del governo si sarebbero ridimensionate. Oltre alla repressione violenta — ieri linkavamo numeri di Amnesty che parlava di 106 attivisti uccisi — il governo ha oscurato internet, fatto chiudere le università, che funzionato come luogo di coordinazione per le proteste, e cancellato quattro partite di calcio “per mancanza delle condizioni di gioco” per evitare l’aggregazione delle persone. (Al–Monitor)
Cinque campi profughi all’aperto sulle isole egee saranno chiusi e sostituiti da nuove strutture al coperto. Le strutture proposte sono definite come “Centri chiusi pre–partenza” (sì) e potranno ospitare tra le mille e le 5000 persone. Non è chiaro come il piano preveda di intervenire per la situazione di sovraffollamento emergenziale all’interno delle strutture esistenti. A Moira, in un campo costruito per meno di 3000 persone, sono tenuti prigionieri in questo momento più di 15 mila richiedenti asilo. Il piano di rimpatri voluto dal governo di destra della Grecia prevede 10 mila deportazioni in Turchia entro la fine del 2020. (BBC News)
Bolivia. Erika Pineros ha scattato fotografie molto potenti dalle proteste a Cochabamba e Sacaba, dove i sostenitori di Evo Morales continuano a manifestare, rifiutando la versione dei fatti che vuole ci siano stati brogli alle elezioni, e chiedendo il ritorno di Morales. (Al Jazeera)
Ieri le deposizioni per l’impeachment sono durate undici ore, con una rotazione di quattro testimoni. Le prime sette sono state dedicate alla testimonianza di Gordon Sondland, ambasciatore statunitense all’Unione europea, implicato pesantemente dalle testimonianze precedenti. Sondland si è presentato con una dichiarazione di apertura in cui ha ammesso le forzature di Trump, giustificandosi nelle ore successive con un mantra familiare: “Stavamo seguendo gli ordini del presidente.” Un’altra fondamentale dichiarazione di Sondland riguarda il coinvolgimento del dipartimento di Stato e del Consiglio di sicurezza nazionale nelle irregolarità. Per giustificare le proprie azioni, l’ambasciatore ha coinvolto dozzine di altri funzionari. (the New York Times / the Guardian).
Dopo Sondland hanno parlato Laura Cooper, vice assistente del ministero della Difesa, che ha inquadrato la forzatura con cui sono stati sospesi gli aiuti economici all’Ucraina: nessuno al ministero della Difesa e al dipartimento di Stato aveva una spiegazione sul perché i 400 milioni di dollari per l’Ucraina fossero stati congelati. Quando sono stati congelati? Il 25 luglio, esattamente il giorno della telefonata di Trump con Zelensky, più di una settimana prima di quanto precedentemente dichiarato dalla Casa bianca. (Politico)
L’atmosfera:
A fine giornata si è tenuto anche un nuovo dibattito tra i candidati alle primarie democratiche: al centro dell’attenzione c’era Pete Buttigieg, il sindaco di South Bend, in Indiana, che sta risalendo la china e si sta imponendo come importante contendente centrista — in larga parte grazie alle evidenti debolezze mostrate da Biden durante tutta la campagna elettorale. Se l’è cavata bene anche Warren, che veniva da una settimana complessa. (Vox)
Pedro Sánchez, ancora incastrato nel tentativo di formare un governo dopo la seconda vittoria inconclusiva alle elezioni, è sotto attacco su tutti i fronti — a destra come dall’alleato Unidas Podemos — in seguito alla sentenza di un grave caso di corruzione che coinvolge ex leader socialisti in Andalusia, condannati a sei anni di prigione per un decennio di gestione irregolare di fondi pubblici, durante cui hanno fatto uso clientelare di 680 milioni di euro in fondi per la disoccupazione. (El País)
Una cinquantina di persone è ancora barricata all’interno del Politecnico di Hong Kong. Le tensioni si sono spente rispetto agli scontri di guerriglia urbana di due giorni fa — più di 800 persone si sono consegnate nelle mani della polizia nel frattempo. Holmes Chan racconta la situazione all’interno dell’università. (Hong Kong Free Press)
Italia
Ci sono cinque morti accertati e due feriti gravi nell’esplosione di un deposito di fuochi d’artificio a Barcellona Pozzo di Gotto, nel messinese. Tra le vittime ci sono la moglie del proprietario dell’azienda e due dipendenti di una ditta che stava effettuando lavori di manutenzione all’interno: secondo le prime ipotesi, potrebbero essere state le scintille delle saldatrici a innescare l’esplosione. (la Repubblica Palermo)
C’è stata probabilmente una nuova strage di migranti al largo della Libia: secondo una testimonianza riferita a Alarm Phone da un pescatore, nel naufragio sarebbero morte 67 persone, mentre 30 sono i sopravvissuti. (Fanpage)
Sempre nella giornata di ieri, la nave Ocean Viking di SOS Méditerranée e Medici Senza Frontiere ha soccorso altre 30 persone, dopo le 94 salvate due giorni fa. A bordo ci sono ora 125 persone, tra cui 16 donne e 37 minori non accompagnati. Il comandante ha chiesto un porto di sbarco, ma continuano ad arrivare richieste di soccorso: al momento Ocean Viking è l’unica nave umanitaria attiva nel Mediterraneo. Il racconto di Annalisa Camilli, che si trova a bordo. (Internazionale)
Un drone militare italiano è precipitato in Libia. Secondo fonti locali sarebbe stato abbattuto dalle forza di Haftar, ma lo Stato maggiore della Difesa nega, sostenendo che sia stato un problema tecnico. Il drone svolgeva “una missione a supporto dell’operazione Mare Sicuro, seguiva un piano di volo preventivamente comunicato alle autorità libiche.” Il dispositivo “Mare Sicuro,” tra le altre cose, fornisce “supporto e sostegno” alla “Guardia Costiera e alla Marina militare libiche.” (ANSA)
Dopo il passo indietro di Atlantia, Ferrovie dello Stato ha preso atto della mancanza delle “condizioni necessarie” per mettere insieme un gruppo di investitori per salvare Alitalia dal fallimento. L’ipotesi più probabile è quella di una ottava proroga, seppur breve, fino al prossimo marzo 2020. Il futuro dei dipendenti della ex compagnia di bandiera non potrebbe essere più incerto. (HuffPost)
Il sindaco di Biella ha ammesso di essere stato un cretino, ha anche detto che “su questa cosa è stata fatta una speculazione indegna,” però non parlava di quella che ha fatto lui. (Corriere della Sera)
Milano
Dalla Stalingrado d’Italia al nazismo: il sindaco di Sesto San Giovanni ha rifiutato la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, dicendo che “non ha niente a che fare con la nostra storia.” (la Repubblica Milano)
Politica dal basso: a Milano sono stati occupati due nuovi spazi da collettivi studenteschi, uno in via Conservatorio e l’altro in via Fiamma. (la Repubblica Milano)
Cult
Guarda Tim Cook che senza vergogna si presta a far fare campagna elettorale a Trump, mentre lo guida in un tour di quella che il presidente degli Stati Uniti ha presentato come “una nuova fabbrica della Apple” su suolo statunitense, che: non è della Apple; e non è nemmeno una nuova fabbrica. (the Verge)
Questi ricercatori hanno sviluppato una seconda “pelle indossabile” che promette nuovi livelli di immersione nella realtà virtuale e non apre assolutamente a futuri scenari distopici, certo che no. (Inverse)
Come succede a tutti i film d’essai, Joker non solo probabilmente avrà un sequel, ma il suo regista Phillips è in contrattazione per un altro film, così da dare vita a un nuovo franchise di film “maturi” tratti dai fumetti DC. (UPROXX)
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Gif di Sherchle
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