in copertina, foto dall’account Facebook di Silvia Romano
Questa è Hello, World!, la nostra rassegna mattiniera di attualità, cultura e internet. Tutte le mattine, un pugno di link da leggere, vedere e ascoltare.
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A un anno esatto dal rapimento di Silvia Romano, le autorità somale hanno spiccato 23 richieste di arresti e sequestri di beni. La 24enne milanese, rapita il 20 novembre del 2018 a Chakama, in Kenya, sarebbe ancora viva, nelle mani di un gruppo islamista vicino a Al-Shabaab. (il Messaggero)
La conferma della procura di Roma arriva a un anno esatto dal sequestro della cooperante. Nonostante le indagini dei carabinieri del Ros, non è ancora chiaro come e quando sia avvenuto il trasferimento dalla banda del Kenya al gruppo somalo. Secondo le indiscrezioni — si può parlare solo di questo, perché le indagini proseguono nel più stretto riserbo — il gruppo avrebbe accusato Romano di “proselitismo religioso,” e la starebbe trattenendo come ostaggio politico. (Avvenire)
Pochi giorni fa, uno dei presunti rapitori — libero su cauzione — è fuggito e non si è presentato all’udienza del processo, che da mesi si trascina lentamente, tra slittamenti continui e rinvii per motivi tecnici. (Giornalettismo)
Romano era partita come volontaria per l’associazione Africa Milele, all’epoca finita sotto accusa per avere lasciato la volontaria da sola nel villaggio di Chakama. La presidente dell’associazione, Lilian Sora, ha parlato ieri per la prima volta con la stampa, ai microfoni di Rai News, per fornire la propria ricostruzione di quello che è successo la sera del sequestro. Sora chiarisce che la Onlus ha mantenuto un profilo basso “perché ce lo hanno chiesto le istituzioni e la famiglia,” che rivendica anche la preparazione di Romano. (Rai News)
Sora presenta lo scenario che il sequestro “possa essere maturato in un contesto diverso da Chakama,” perché altrimenti si sarebbe potuto realizzare “durante una passeggiata, durante un’attività, ma senza bisogno di armi o di agire di notte.” Una ricostruzione della pista che porta in Somalia, di Carlo Bonini. (la Repubblica, dietro paywall)
Nel corso di quest’anno è stato impossibile combattere la sensazione che Romano non fosse una priorità politica per il governo. L’ex parlamentare Giuseppe Civati è stato al contrario sempre estremamente attivo nel chiedere un maggior impegno da parte del governo. Irene Dominioni gli ha fatto qualche domanda, in particolare sulla necessità di maggiore trasparenza sul progresso delle indagini: “Quando le vicende non vengono raccontate è facile che proliferino versioni quantomeno inaccurate.” (Linkiesta)
Nino Sergi ha pubblicato sul proprio sito internet una lettera aperta al generale Luciano Carta, direttore dell’Aise, in cui sottolinea come il protrarsi dei tempi aumenti notevolmente i rischi. Sergi ricorda la morte di Giovanni Lo Porto, volontario della Ong tedesca Welt Hunger Hilfe, che fu rapito da miliziani a Multan, in Pakistan, nel 2012, e fu ucciso in un attacco drone statunitense al confine tra Afghanistan e Pakistan, tre anni dopo. (Nino Sergi)
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Mondo
Amnesty International denuncia la “forza eccessiva e letale” usata dai militari per reprimere le proteste in Iran. Secondo l’organizzazione sono state uccise almeno 106 persone nelle 21 città dove si sono tenute proteste. Ma circolano anche report che alzano il conto dei morti fino a 200. Il governo iraniano per ora non ha confermato nessun numero riguardo alle vittime e agli arrestati nel corso delle proteste. La ricercatrice di Amnesty Raha Bahreini sottolinea che l’organizzazione è venuta a conoscenza di casi in cui i militari si sono rifiutati di restituire il corpo dei morti ai propri cari. In altri casi, la restituzione era dettata da condizioni: che la famiglia seppellisse immediatamente il corpo, senza pretendere indagini o un’autopsia indipendente. (Al Jazeera)
Dopo il regalo statunitense dell’altro ieri, Netanyahu ha lanciato la proposta di costruire un governo di unità nazionale che abbia nel proprio programma l’annessione delle parti occupate della West Bank. La proposta di Netanyahu è arrivata poche ore prima del suo incontro con Benny Gantz, che ha tempo fino al termine della giornata di oggi per ottenere una coalizione di governo. (Middle East Eye)
Nove anni dopo, le autorità svedesi hanno annunciato che l’indagine su Julian Assange per stupro e violenza sessuale è stata chiusa per mancanza di prove. Nel frattempo, Assange aspetta il momento della verità, quando il Regno Unito dovrà prendere una decisione sulla sua estradizione negli Stati Uniti. (the New York Times)
Le deposizioni di ieri alla Camera statunitense sono state un disastro per i repubblicani. Nel corso della giornata hanno parlato quattro testimoni — due selezionati dai democratici e due dai repubblicani, e anche i testimoni che avrebbero dovuto prendere le parti del presidente hanno confermato la versione dei fatti dell’accusa. Le testimonianze portate dall’opposizione, invece, erano solide, e inattaccabili come “parziali.” Trump e i suoi sostenitori hanno urgentemente bisogno di una nuova linea di difesa. (Vox)
Il Senato statunitense ha approvato all’unanimità una legge per proteggere i diritti civili di Hong Kong, definendo sanzioni nei confronti di ufficiali e funzionari che potrebbero essere accusati di aver danneggiato i diritti umani degli attivisti della città. Da entrambi i partiti sono arrivate molte dichiarazioni di solidarietà nei confronti degli attivisti. Secondo la Cina continentale, si tratta di un’operazione di ingerenza. Il governo di Hong Kong ha definito le misure “non necessarie e indesiderate.” (Hong Kong Free Press)
Johnson e Corbyn si sono incontrati in una sfida televisiva su ITV. Nel corso della trasmissione Corbyn ha accusato Johnson di essere pronto a svendere il sistema sanitario britannico alle grandi aziende statunitensi nel contesto di un nuovo accordo commerciale con Washington, e Johnson ha bollato Corbyn “inadatto a guidare il paese” in quanto restio a prendere una posizione sulla Brexit. (the Guardian)
Gif di Kagami Shinohara
Italia
Nella mattinata di ieri c’è stato un blitz della Guardia di Finanza negli uffici di ArcelorMittal a Taranto e a Milano, per acquisire atti e documenti utili alle inchieste aperte dalle due procure. Tra le ipotesi al vaglio c’è che l’azienda abbia “pilotato” la crisi, facendo perdere valore deliberatamente all’ex Ilva. (il Secolo XIX)
Intanto, i sindacati hanno fatto sapere che non parteciperanno all’incontro previsto per venerdì, dal momento che non riconoscono ad ArcelorMittal un diritto di recesso, e chiedono, invece, un incontro sulle prospettive di gestione dell’acciaieria. (TG La7)
Ci sarà invece l’incontro con il governo: Conte, Patuanelli e Gualtieri stanno portando avanti le trattative — attraverso incontri riservati e interlocuzioni varie — nella speranza di raggiungere un’intesa già venerdì. Il nodo più difficile da sciogliere resta quello degli esuberi, su cui l’azienda non ha ancora dato segno di voler retrocedere. (HuffPost)
Quello che è certo è che lo scudo penale non sarà sul tavolo del Consiglio dei Ministri previsto per domani. Prima di ripristinare l’immunità penale, il governo vuole sondare i margini reali di trattativa. Oggi alla Camera, alle 13.30, ci sarà una nuova informativa urgente del ministro Patuanelli. (Adnkronos / Camera.it)
L’imbarbarimento politico e culturale del nostro paese ha raggiunto un livello tale che Ezio Greggio si è dimostrato una figura di grande levatura morale e personale, rifiutando la cittadinanza onoraria di Biella, dove l’amministrazione leghista non aveva voluto conferirla a Liliana Segre. “Non è una scelta contro nessuno — ha detto il conduttore televisivo — ma una scelta a favore di qualcuno, anche per coerenza e rispetto a quelli che sono i miei valori, la storia della mia famiglia e a mio padre che ha trascorso diversi anni nei campi di concentramento.” (la Repubblica Torino)
Cult
Il gossip più demenziale della settimana da Washington è la notizia messa in giro dall’addetta stampa della Casa bianca Grisham, che ha dichiarato che quando la nuova amministrazione è arrivata nei propri uffici li ha trovati pieni di post-it e note dai funzionari di Obama, in cui gli si augurava di fallire. Ovviamente è una notizia completamente inventata, ma sarebbe molto bello che fosse vera, scrive Xeni Jardin. (Boing Boing)
Volete un buon metro per valutare quanto sia tossico il meme di “OK Boomer”? Fox Media sta valutando se riesce a farne una serie tv. (Dazed)
Spazio
C’è acqua su Europa, una delle 79 lune di Giove? Sì: per lo meno, c’è vapore acqueo. Si tratta di una ulteriore conferma dell’importanza della missione Europa Clipper, che partirà tra qualche anno — la data non è ancora stata fissata — e raggiungerà il satellite per esaminarne superficie, atmosfera, e oceani sotterranei. (NASA)
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