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Questa è Hello, World!, la nostra rassegna mattiniera di attualità, cultura e internet. Tutte le mattine, un pugno di link da leggere, vedere e ascoltare.

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Sono iniziate le udienze pubbliche per l’impeachment di Trump. Durante la propria testimonianza, William Taylor, il più importante diplomatico statunitense in Ucraina, ha rivelato di essere stato informato nei giorni scorsi di una conversazione telefonica tra Trump e Gordon Sondland, l’ambasciatore statunitense all’Unione europea, in cui Trump chiariva che non era in nessun modo interessato alla situazione dell’Ucraina: gli interessava soltanto che venisse indagato Joe Biden. (the New York Times)

I repubblicani non hanno ancora trovato una linea forte con cui difendere il proprio presidente, rimbalzando tra teorie del complotto e giustificazioni evidentemente artificiose. Un angolo da cui attaccare i democratici c’è: Hunter Biden ha davvero un ruolo strano nell’azienda petrolifera ucraina Burisma, ma da qui a dimostrare che si tratti di un caso di corruzione la strada è lunga. (Vox)

Le altre linee di difesa tentate dai repubblicani sono una più ridicola dell’altra, e non hanno retto il peso e la competenza di Taylor e Kent:

  • Non ci sono abbastanza testimonianze di prima mano dell’accaduto — ma la Casa bianca sta impedendo a quei testimoni di parlare;
  • In ogni caso Trump non è riuscito a estorcere un indagine al governo ucraino, per cui non c’è problema;
  • Trump era sinceramente preoccupato per i casi di corruzione in Ucraina, e stava lavorando per aiutare il governo locale;
  • Se si trattasse di un abuso di potere sarebbe Zelensky stesso a denunciarlo. (Slate)

Ha testimoniato in diretta tv anche George Kent, vice-assistente al Segretario di Stato per gli affari europei ed eurasiatici. Kent aveva una persona precisa nel mirino: Rudy Giuliani, responsabile di aver “infettato” le relazioni tra Stati Uniti e Ucraina per forzare indagini che erano “politicamente motivate.” Secondo Kent, “questi attacchi (di Giuliani) hanno danneggiato gli interessi nazionali statunitensi e ucraini.” (Insider)

Certo, le udienze pubbliche sono appena iniziate, ma una cosa per ora è chiara: il fronte conservatore — non sono nel partito repubblicano, ma anche tra i media — è ancora compatto nella propria difesa di Trump. La macchina mediatica, in particolare, resta fedelissima al presidente degli Stati Uniti, e cementa il partito, minacciando di impallinare chiunque esca dai ranghi. La situazione, insomma, è drasticamente diversa da quella circostante alle udienze contro Nixon, e rende difficile immaginare colpi di scena al Senato, dove i repubblicani hanno la maggioranza e possono salvare Trump. (CNN)

Gif di Crooked Media

Il nostro momento preferito è stato quando il repubblicano Jim Jordan ha ripetuto una delle linee di difesa più comuni a destra contro l’impeachment: la volontà di svelare l’identità del whistleblower, sottintendendo che una volta scoperto chi sia davvero, le sue accuse sembreranno immediatamente meno rilevanti, perché evidentemente compromesso. Jordan si è lamentato, “c’è un testimone, un testimone che non porteranno davanti a noi, e davanti al popolo americano: chi ha iniziato questa storia.” Il democratico Peter Welch ha risposto dicendo: “sarei felice che la persona che ha iniziato questa storia venisse a testimoniare, il presidente Trump è benvenuto a sedersi qui quando vuole.” Alla sola idea di un’udienza di Trump l’intera sala si è messa a ridere. (the Hill)

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Mondo

Continuano gli scontri in Bolivia: la polizia ha di nuovo caricato i sostenitori del MAS che protestano contro il golpe che ha costretto Morales alle dimissioni. Gli scontri si sono tenuti a La Paz, ma anche a El Alto e in tutta la regione di El Chapare. Intanto, i parlamentari fedeli a Morales si sono rifiutati di presentarsi alla votazione per confermare l’autonomina a presidente della Repubblica di Jeanine Áñez, impedendo che venisse raggiunto il quorum. (BBC News)

Nel corso della notte è stato trovato un accordo per il cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza. L’accordo, confermato da fonti egiziane e di Islamic Jihad, non esclude ulteriori escalation, perché la tensione resta altissima. Nel corso della giornata di ieri le Nazioni Unite hanno condannato i bombardamenti di Israele, che hanno ucciso almeno 32 persone, chiedendo al governo di bloccare l’escalation di violenza. (Al–Araby Al–Jadeed)

Il bombardamento israeliano non mirava solo a obiettivi militari, anzi: nel corso della giornata è stata uccisa un’intera famiglia palestinese colpevole di essere davanti a casa propria sulla Striscia di Gaza. Tra i 71 feriti, quasi metà — 30 — sono bambini. Ashraf al-Qudra, portavoce per il ministero della Salute di Gaza, ha dichiarato che gli ospedali stanno lavorando a pieno regime: la zona è stata colpita da violente azioni di guerra tre volte negli ultimi dieci anni, e le strutture sanitarie sono pronte a gestire le ferite causate dai bombardamenti. (Middle East Eye)

(Se sperate che qualcosa cambi a livello internazionale su questo fronte, qui c’è un tweet di Joe Biden che sostiene strenuamente il diritto di Israele di “difendersi contro le minacce terroristiche.”)

Nel contesto dell’Universal Periodic Review, un meccanismo di valutazione periodica delle Nazioni Unite a cui sono sottoposti tutti e 193 i paesi membri, molti rappresentanti da tutto il mondo hanno sollevato l’emergenza della regressione delle libertà e dei diritti umani in Egitto. A Ginevra, il ministro egiziano per gli Affari Parlamentari ha ripetuto che il governo sta lavorando per migliorare il rispetto dei diritti umani — una posizione difficile da difendere di fronte alle circa 4000 persone arrestate tra attivisti, avvocati, professori e giornalisti nel contesto della stretta contro le proteste dello scorso settembre. (Al Jazeera)

La Germania sembra uscita dalla recessione — almeno per ora. Nonostante l’impatto della guerra dei dazi, della Brexit, e della crisi del mercato dell’automobile, l’economia tedesca è riuscita a crescere dello 0,1% nel terzo quarto dell’anno. Nel trimestre da aprile a giugno il paese aveva perso lo 0,2%. (DW)

Hong Kong. È in condizioni critiche un ragazzo di quindici anni che è stato colpito alla testa, probabilmente da una granata lacrimogena. Il giovane è stato operato al cervello, ma è ancora in terapia intensiva. Gli scontri nella città sono continuati intensamente per la quarta giornata consecutiva. Le proteste continuano da 24 settimane. (Hong Kong Free Press)

Italia

Ieri sera, dopo l’incontro tra Patuanelli e gli eletti del suo partito, era filtrata l’indiscrezione secondo cui il M5S avrebbe accettato il ripristino di uno scudo penale “a tempo” per i dirigenti di ArcelorMittal. Più tardi, la notizia è stata smentita: “C’è una disponibilità a riparlarne — ha detto Patuanelli — ma non ad adottare un provvedimento.” Allora a cosa serve riparlarne? ? (la Repubblica)

Intanto, ieri sono stati dichiarati inammissibili (per “estraneità”) gli emendamenti presentati da Italia Viva e Forza Italia al DL Fiscale per il ripristino dello scudo. Lo stallo del governo sulla crisi dell’ex Ilva sembra totale: non è neppure stato presentato in Tribunale il ricorso contro il recesso di ArcelorMittal, per cui ci vorrà “ancora qualche giorno.” Perfino il Consiglio dei ministri in cui si sarebbe dovuto parlare della questione è stato rinviato a settimana prossima. Ma tranquilli, secondo Conte “il governo non rischia.” (la Repubblica / il Messaggero)

La multinazionale franco-indiana, invece, non se ne sta con le mani in mano: i sindacati denunciano che lo stabilimento di Taranto si sta inesorabilmente spegnendo: i parchi deposito di minerale sono quasi vuoti, e entro un mese l’acciaieria potrebbe essere costretta a interrompere la produzione. (Sky TG 24)

In tutto questo, l’ipotesi di una nazionalizzazione è ancora tabù: ne parleremo nella puntata di TRAPPIST che esce oggi — recuperate gli arretrati e seguiteci su Spotify.

Nel pomeriggio di ieri Conte ha visitato Venezia, dove continua la conta dei danni causati dall’alta marea straordinaria di due giorni fa. Nella notte, fortunatamente, l’acqua non ha superato i 100 cm. Oggi il Cdm darà il via allo stato d’emergenza chiesto dal governatore regionale Zaia. Secondo il ministro Costa, “per contrastare i cambiamenti climatici c’è bisogno di un’azione politica ed economica coraggiosa e forte.” (Rai News)

“Pestarono e intimidirono un detenuto tunisino di 50 anni per non farlo testimoniare.” Con questa accusa sono stati rinviati a giudizio undici tra ispettori e agenti di polizia penitenziaria del carcere di San Vittore, ora trasferiti in altre strutture. La vittima sarebbe stata testimone di furti e violenze ai danni dei detenuti nel carcere di Velletri, dove si trovava in precedenza, e avrebbe subito pestaggi e vessazioni a sua volta per non testimoniare contro gli agenti. (il Fatto Quotidiano)

È il secondo caso del genere che viene alla luce in poche settimane: a fine settembre 15 agenti sono stati indagati per le torture ai danni di un detenuto nel carcere di San Gimignano. (la Repubblica Firenze)

Ed è attesa per oggi la sentenza di primo grado del processo “Cucchi bis,” che vede imputati 5 carabinieri per omicidio preterintenzionale, falso e calunnia. Per i due autori del pestaggio, il Pm Musarò ha chiesto una condanna a 18 anni. Sempre oggi dovrebbe arrivare anche la sentenza per i medici dell’Ospedale Pertini, assolti in appello ma rinviati in Cassazione. (Adnkronos / Lettera43)

Dopo l’interruzione dei rapporti con Discovery, la Rai ha cancellato la partecipazione di Chef Rubio da un programma su Rai 2, per non meglio specificate “questioni di opportunità.” Una decisione che “puzza di ragione politica” secondo la sua addetta stampa. Rubio sconta le proprie posizioni politiche sempre molto esplicite, sia in materia di politica interna sia, per esempio, sulla questione israelo-palestinese. Pochi giorni fa, abbiamo pubblicato l’intervista che gli abbiamo fatto su cucina e attivismo politico, uscita su ANTIFOOD. (la Repubblica / the Submarine)

Milano

Poco più di sei mesi dopo la prima ondata di arresti per l’inchiesta Mensa dei poveri questa mattina la Guardia di Finanza di Milano e di Busto Arsizio ha fermato ai domiciliari la ex europarlamentare Lara Comi (Forza Italia) e il proprietario della catena di supermercati Tigros Paolo Orrigoni, vicino a Giancarlo Giorgetti. È stato portato in carcere Giuseppe Zingale, che ieri si è dimesso da direttore generale dell’agenzia per il lavoro Afol. (il Fatto Quotidiano)

Crisi climatica

La prestigiosa rivista Lancet ha pubblicato l’edizione del 2019 del suo Countdown on Health and Climate Change, una poderosa raccolta di studi sugli effetti del cambiamento climatico e dell’inquinamento ambientale sulla salute umana. Tra le cose che si possono trovare al suo interno, c’è un dato allarmante che riguarda l’Italia: il nostro paese è il primo in Europa per le morti da esposizione alle polveri sottili PM 2.5 — parliamo di circa 45 mila morti premature nel 2016. (the Lancet / la Repubblica)

Cult

Parliamone: a chi appartengono i diritti d’autore di un’opera creata da un’intelligenza artificiale? (the Verge)

Gif di Mattisdovier

Questa simulazione delle elezioni statunitensi del 2020, organizzata da un’azienda di cybersecurity per immaginare le conseguenze di una possibile interferenza estera attraverso attacchi informatici, è finita con 32 morti e 200 feriti (nella simulazione, s’intende.) (Quartz)

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Gif di Janet Mac

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