Venezia è sott’acqua, ma c’è ancora chi non crede ai cambiamenti climatici

Hello, World — A Venezia è emergenza per l’acqua alta, che nella notte ha raggiunto i 187 centimetri — il dato più alto dai 194 centimetri raggiunti durante l’alluvione del 1966

Venezia è sott’acqua, ma c’è ancora chi non crede ai cambiamenti climatici

in copertina, foto di Ian Reid, via Twitter

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A Venezia è emergenza per l’acqua alta, che nella notte ha raggiunto i 187 centimetri — il dato più alto dai 194 centimetri raggiunti durante l’alluvione del 1966. Ora la situazione sta tornando più tranquilla, ma le scuole resteranno chiuse, molte parti della città sono rimaste al buio, si registrano gravi danni alla basilica di San Marco e un uomo di 78 anni è morto a Pellestrina. (il Gazzettino / Rai News / ANSA)

Il sindaco Luigi Brugnaro ha chiesto lo stato di emergenza:

Alle 12.00 conferenza stampa con @zaiapresidente e Angelo Borelli @DPCgov
Chiederemo stato di crisi. Cittadini e imprese raccolgano materiale utile a dimostrare danni subiti. Nei prossimi giorni comunicheremo modalità per richiesta di contributo
Info: https://t.co/SzLWTGi5XM pic.twitter.com/NDXsFLo34R

— Luigi Brugnaro (@LuigiBrugnaro) November 13, 2019

Volete un’istantanea della vita umana sotto il tardo capitalismo? Guardate i turisti che si fanno fotografare tutti contenti in piazza San Marco allagata. (la Repubblica / video)

Venezia è la città più esposta al rischio delle effetti del cambiamento climatico in Italia, e nel 2100 potrebbe essere sommersa. L’acqua alta di questa notte è una buona occasione per riguardare Venezia 2100, un documentario realizzato da VICE nel 2017.

Ma non doveva esserci il MOSE, la colossale barriera mobile anti-marea, a difendere la laguna dall’alta marea? I lavori per la sua costruzione, cominciati nel 2003, dovrebbero essere finalmente terminati alla fine del 2021. Ma il MOSE è uno dei simboli perfetti del fallimento delle “grandi opere” in Italia: già danneggiato e pieno di problemi tecnici ancora prima di essere finito, tra costi quintuplicati e inchieste giudiziarie per corruzione. (Wikipedia / Rai News / la Stampa, dagli archivi)

L’ultimo incidente di percorso si è registrato pochi giorni fa, il 4 novembre, anniversario della grande alluvione del 1966, quando alcune vibrazioni sospette hanno causato il rinvio del test di sollevamento della barriera alla bocca diporto di Malamocco. (Rai News)

Come se non bastasse, l’opera, concepita ormai trent’anni fa, potrebbe essere vecchia e inadeguata rispetto agli eventi climatici estremi che la città dovrà fronteggiare nei prossimi anni. (Sbilanciamoci, 4/11)

Ma il maltempo non ha investito solo Venezia: un violento nubifragio si è abbattuto su Matera ieri mattina, allagando molte strade della città. Allerta anche in Puglia e in Basilicata, dove c’è stata una vittima. (Corriere della Sera, video / la Gazzetta del Mezzogiorno)

Uno degli ultimi studi pubblicati al riguardo stima che l’aumento del livello dei mari minaccerà le abitazioni di circa 300 milioni di persone in tutto il mondo — soprattutto in Cina e nel Sudest asiatico — con effetti tre volte peggiori di quanto stimato in precedenza. (the Guardian, 29/10)

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Mondo

L’esercito israeliano ha lanciato una serie di nuovi attacchi — almeno 30 — contro Gaza, un giorno dopo l’uccisione del comandante di Islamic Jihad Bahaa Abu al-Ata. Tra gli obiettivi di Israele c’erano anche molte posizioni di civili, tra cui zone agricole e complessi residenziali. Il conto dei morti è già di 10 persone, oltre a 45 feriti. È una crisi in corso: tutti gli aggiornamenti sono disponibili in questo liveblog di Al Jazeera.

In risposta all’uccisione di Bahaa Abu al-Ata, e poi di nuovo questa mattina, da Gaza sono partiti attacchi missilistici verso Israele. Tuttavia, sembra che finora Hamas non abbia preso parte agli scontri. “Hamas non è interessato a farsi trascinare in guerra da Islamic Jihad o Israele. Il fatto che non stiano partecipando agli attacchi, e che non siano stati attaccati da Israele è un dato rilevante,” ha commentato Assaf Orion, brigadiere israeliano ora ricercatore all’Istituto per gli Studi di Sicurezza Nazionale dell’Università di Tel Aviv. (NBC News)

Nel corso della giornata, mentre si contavano le morti a Gaza, l’Egitto si è attivato per svolgere il proprio ruolo di mediatore tra le due forze. Fonti anonime dell’intelligence egiziana hanno confermato che la diplomazia ha aperto canali anche con Unione europea e Stati Uniti. (Al–Araby Al–Jadeed)

La polizia turca ha arrestato l’autore Ahmet Altan, che era stato rilasciato solo lo scorso 4 novembre. Altan è stato incarcerato per più di tre anni con l’accusa di “favoreggiamento a un’organizzazione terroristica,” nel contesto della stretta dopo il tentato “colpo di stato” del luglio 2016. Era stato condannato all’ergastolo, poi in appello la sentenza era stata annullata, per cui era stato condannato ad altri 10 anni. A inizio mese era stato rilasciato sotto “supervisione giudiziaria,” con il divieto di viaggiare all’estero. Tutto OK, insomma. (Middle East Eye)

La senatrice Jeanine Añez si è dichiarata presidente della Bolivia. Come scrivevamo ieri, in quanto seconda vicepresidente del Senato Añez, si trova in diretta linea di successione dopo le dimissioni di Morales. La nuova presidente ha dichiarato che “Prenderà le misure necessarie per pacificare il paese,” ma, prevedibilmente, nega che quello contro Morales fosse un colpo di stato. (El Diario / the Submarine)

In strada, gli attivisti del MAS hanno manifestato contro la nomina. Una testimonianza raccolta da Dan Collyns sottolinea come Añez non abbia nessuna maggioranza parlamentare che la sostenga, anticipando una gestione della crisi quasi impossibile. (the Guardian)

Arrivato a Città del Messico “sano e salvo,” come ha twittato il ministro degli Esteri Ebrard, Morales ha tenuto una breve conferenza stampa, in cui ha sottolineato di essersi dimesso volontariamente, “per fermare lo spargimento di sangue.” Ma ha anche raccontato di essere stato informato di una taglia di 50 mila dollari messa sulla propria testa da parte degli “organizzatori del golpe.” (Twitter / BBC News)

La Corte suprema statunitense ha rifiutato un appello del produttore di armi Remington Arms, permettendo alle famiglie delle vittime di Sandy Hook di portare in tribunale l’azienda. Le famiglie sostengono che Remington abbia violato la legge del Connecticut promuovendo l’uso del fucile Bushmaster XM15-E2S in assalti contro esseri umani. Si tratterà di un processo fondamentale per la lotta per il controllo delle armi negli Stati Uniti — sarà il primo processo di questo tipo dallo scudo legale voluto dalla Casa bianca nel 2005. (Vox)

Amber Phillips le ha contate: finora i repubblicani hanno provato 17 linee di difesa diverse per giustificare il comportamente di Donald Trump con il presidente ucraino Zelensky o attaccare la procedura dell’impeachment. Come sempre, chi ha troppe scuse diverse per giustificare una situazione, di solito non ha buone scuse. (the Washington Post)

Per effetto comico, le potete vedere tutte 17 in rapida successione in questo video. (YouTube)

Al terzo giorno consecutivo di scontri violenti tra polizia e contestatori, gli uffici di liaison di Pechino a Hong Kong hanno dichiarato la necessità di una repressione più forte delle proteste, sostenendo che la città stava “scivolando nell’abisso del terrorismo.” Due giorni fa la polizia ha aperto il fuoco e ferito gravemente un contestatore. (South China Morning Post)

Italia

L’estremismo di destra non è un pericolo? Un blitz della polizia di Firenze e Siena ha portato a due arresti e 12 indagati tra un gruppo di neofascisti senesi. Secondo le intercettazioni, avevano intenzione, tra le altre cose, di far saltare in aria la moschea di Colle Val d’Elsa. Nella perquisizione delle loro abitazioni è stato trovato un vero e proprio arsenale, oltre ai soliti cimeli nazisti. (Firenze Today / Twitter)

I due arrestati sono Andrea Chiesi, 60 anni, dipendente del Monte dei Paschi e considerato il capo del gruppo, e suo figlio Yuri, di 22 anni. (Corriere di Siena)

A proposito di nazismo: ieri sera Salvini, ospite in televisione, ha detto indisturbato che “Liliana Segre porta sulla sua pelle gli orrori di nazismo e comunismo,” equiparando chi l’ha rinchiusa nei lager e chi dai lager l’ha liberata. (Twitter)

Il momento della verità per l’Ilva si avvicina, e il governo sembra non aver prodotto nessun piano B: le voci di una cordata alternativa a Mittal sono state fatte uscire per avere peso contrattuale nella trattativa, ma la cordata non si è poi materializzata; l’ingresso della Cassa depositi e prestiti sembra effettivamente impossibile; sulla nazionalizzazione c’è il veto del Pd e del ministro dell’Economia Gualtieri. (il manifesto)

Contro la nazionalizzazione, in realtà, sembra essere anche Di Maio, secondo cui “sarebbe dare un alibi agli indiani.” Ma per il capo politico del Movimento 5 Stelle la questione centrale resta quella di fermare lo scudo legale: “Piacerebbe a tanti imprenditori avere una norma come questa, ma se provochi un disastro ambientale devi pagare.” Sullo scudo Conte sta provando a mediare con il partito che l’ha portato alla presidenza del Consiglio, ma per ora gli umori — anche dei parlamentari pugliesi M5S — non sono a favore. (la Repubblica)

Intanto, il vento fortissimo che tirava a Taranto ha già portato via le bandiere di ArcelorMittal dallo stabilimento. (Rai News)

Lo scudo penale è compreso nella raffica di emendamenti presentati da Italia Viva al decreto fiscale. Sono circa mille — ma potrebbero essere ridimensionati in “soli” 700 — e ripetono su larga scala l’operazione diventata marchio di fabbrica del nuovo partitino di Matteo Renzi, scrive Claudio Paudice su HuffPost, scagliarsi contro i provvedimenti che ha contribuito ad approvare in Consiglio dei ministri. (HuffPost)

Milano

Se fate parte della larga maggioranza convinta che il Sud Italia rubi soldi all’operoso Nord, forse dovreste approfondire un po’ questo rapporto Svimez, in cui è descritto, ad esempio, come solo il flusso costante di manodopera specializzata verso la città la ponga in debito verso il resto del paese. (il Messaggero)

È stata firmata la convenzione per il prolungamento della Linea M5 fino a Monza: al tracciato attuale verranno aggiunte 11 fermate. (il Giorno)

Cult

Paramount ha pubblicato un nuovo trailer per Sonic the Hedgehog, per presentare il completo redesign del protagonista, ampiamente criticato dall’intero internet l’anno scorso. L’operazione è ben riuscita: il risultato è un personaggio più simile al Sonic anni Novanta e internet sembra essere contento. In compenso, ora che il design del protagonista non è aggressivamente orribile, è impossibile non notare come anche il resto del film sembra essere terribile, scrive Jen Glennon. (Inverse)

Disney+ ha debuttato negli Stati Uniti, e sì: la versione disponibile in streaming di Guerre Stellari contiene una versione ulteriormente manipolata della sequenza tra Greedo e Han Solo, per mascherare ulteriormente che Han ha sparato per primo. La versione disponibile sul servizio è il remaster in 4K realizzato da George Lucas prima di vendere il franchise a Disney. (Comicbook)

A proposito di Disney+ e Guerre Stellari, qui trovate una buona recensione di Emily Todd VanDerWerff di The Mandalorian, la serie western ambientata nell’universo del franchise e titolo di lancio del servizio di streaming. A quanto pare è una serie gradevole, ma non quello che ambiva ad essere. (Vox)

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