Il golpe in Bolivia è un attacco a indigeni e ceti popolari
Hello, World — Evo Morales ha annunciato che lascerà la Bolivia per rifugiarsi in Messico, promettendo ai propri sostenitori che tornerà nel paese “presto, con più forza ed energia.”
Questa è Hello, World!, la nostra rassegna mattiniera di attualità, cultura e internet. Tutte le mattine, un pugno di link da leggere, vedere e ascoltare.
Vi siete già iscritti al nostro canale Telegram? E alla nostra nuova newsletter settimanale gratuita?.
Evo Morales ha annunciato che lascerà la Bolivia per rifugiarsi in Messico — che gli aveva offerto asilo politico ieri notte. Morales ha promesso ai propri sostenitori che tornerà nel paese “presto, con più forza ed energia.” (Al Jazeera)
Il ministro degli esteri messicano Ebrard ha twittato una foto di Morales con in mano una bandiera messicana, a bordo di un aereo della Forza aerea messicana. “Secondo le convenzioni internazionali,” ha scritto Ebrard, “l’aereo è già sotto la protezione del Messico. La vita e l’integrità (di Morales) sono salve.” (Twitter)
A La Paz e El Alto, le due città più grandi del paese, in tantissimi sono scesi in strada per protestare contro il golpe. La polizia questa volta non si è fatta problemi ad aggredire la cittadinanza, e ha aperto il fuoco contro chi protestava. Secondo fonti locali a El Alto sono state uccise due persone. (Twitter)
Nel corso della giornata sono stati diversi gli episodi che rivelano uno degli obiettivi culturali dei golpisti: la soppressione delle componenti indigene del paese. Qui c’è un video di militanti di estrema destra che chiedono all’esercito di usare la violenza contro gli attivisti indigeni; qui invece un video di poliziotti che tagliano la bandiera nativa — la seconda bandiera ufficiale del paese — dalla propria uniforme. (Twitter)
Quello che è a tutti gli effetti un golpe militare si inquadra perfettamente in un contesto più ampio in America Latina: “una recrudescenza dell’imperialismo statunitense nel continente Sudamericano come non si vedeva da decenni,” scrive Mattia Salvia. Il ruolo della Bolivia nel panorama mondiale è molto più importante di quanto sembri: il paese possiede il 50% delle riserve mondiali di litio, componente in questo momento indispensabile per la produzione di batterie. (Esquire)
Ovviamente alla Casa bianca nessuno ha cercato di nascondere il proprio entusiasmo per gli sviluppi in Bolivia. Trump ha commentato che la caduta di Morales dovrebbe “mandare un segnale” a Venezuela e Nicaragua. (Reuters)
Nel caso servissero prove dell’appoggio internazionale al golpe, in questo momento è in corso su Twitter una vasta operazione di propaganda da parte di bot che scrivono in inglese per screditare Morales e il MAS. (Twitter)
Due giorni fa erano emerse 16 registrazioni audio in cui i leader dell’opposizione discutevano del colpo di stato. Il piano di destabilizzazione sarebbe stato coordinato dall’ambasciata statunitense in Bolivia. Negli audio vengono nominati esplicitamente i senatori statunitensi Ted Cruz e Marco Rubio, che sarebbero, secondo le registrazioni, in diretto contatto con l’opposizione boliviana. (En 24)
Cosa succede ora in Bolivia? Oltre a Morales si sono dimessi anche il vicepresidente e i presidenti di entrambe le camere — rendendo difficile non solo stabilire chi debba ereditare la carica, ma anche come decidere chi sostituisca l’ex presidente. Una possibile candidata potrebbe essere la politica dell’opposizione Jeanine Añez, seconda vicepresidente del Senato, che lunedì ha dichiarato avrebbe guidato la camera alta. (NPR)
Non è ancora arrivato, invece, il momento della “discesa in campo” di Luis Fernando Camacho, che negli ultimi mesi è diventato la vera figura di riferimento della destra boliviana, senza però essere mai stato candidato o eletto. Mariela Franzosi ne traccia un profilo per Dinamo Press.
* * *
Vuoi ricevere Hello, World! tutte le mattine direttamente via email? Sostieni the Submarine e abbonati alla newsletter. In cambio, oltre alla tua rassegna stampa preferita direttamente in inbox, riceverai link e contenuti extra, e la nostra eterna gratitudine.
* * *
Mondo
L’esercito israeliano ha ucciso un ragazzo di 22 anni nel corso della repressione delle proteste che commemoravano la morte di Yasser Arafat. Le circostanze dell’omicidio sono particolarmente gravi: il giovane, Omar al–Badawi, residente nel campo profughi al–Arroub della West Bank, non stava prendendo parte alle proteste. I militari sono entrati nel campo per reprimere la manifestazione, usando proiettili veri, gas lacrimogeni e bombe sonore. Un contenitore di gas lacrimogeno è esploso vicino alla casa di al–Badawi, causando un piccolo incendio. Il giovane è uscito di casa, con in mano una bottiglia di acqua, e ha detto ai soldati che voleva solo spegnere il fuoco. Gli hanno sparato all’addome. I militari avevano chiuso tutte le strade attorno al campo profughi, costringendo la vettura che doveva portare il giovane in ospedale a fare un percorso lunghissimo. È morto mentre riceveva i primi soccorsi. (Middle East Eye)
Un reportage di Arabi21 e Prisoners of Conscience rivela il caso di due rapimenti a Ginevra di due attivisti da parte di forze saudite. Nell’ottobre 2017 è stato rapito l’avvocato Hassan al-Omari, che aveva criticato l’Arabia Saudita per il suo intervento nella guerra in Yemen. Lo scorso marzo è stato rapito l’attivista Hassan al-Kanani. Entrambi sono stati catturati dopo aver ricevuto diverse minacce. Le autorità saudite e svizzere non hanno commentato la notizia. (Al–Araby Al–Jadeed)
Si sta avvicinando lo scontro finale tra Netanyahu e Avigdor Liberman: il leader di Yisrael Beitenu ha annunciato sabato scorso che cercherà di svolgere un ruolo di “kingmaker” per il governo di coalizione liberale che potrebbe avere una maggioranza parlamentare, con Netanyahu e Gantz Primi ministri a rotazione. Questa coalizione inedita, però, richiederebbe la rottura dell’alleanza tra il Likud e l’estrema destra ultra–ortodossa, un passo che Netanyahu sembra non avere intenzione di fare. Per costringere le due parti a prendere una decisione, Liberman ha dichiarato che, in caso non si riesca a formare questa coalizione, parteciperà al governo di chi delle due parti si sarà impegnato per provare a formare questo governo liberale. (Al–Monitor)
I democratici della Camera statunitense hanno rilasciato tre trascrizioni di testimonianze sul caso dell’impeachment di Trump. Tra i documenti c’è anche la deposizione della funzionaria del Pentagono Laura Cooper, che ha dichiarato di aver ricevuto una mail dal capo dello staff della Casa bianca, in cui erano richieste informazioni sul pacchetto di aiuti economici e militari degli Stati Uniti all’Ucraina. La mail, però, è stata inviata quasi un mese prima della telefonata incriminante di Trump con Zelensky, e sembra indicare che il piano ricattatorio della Casa bianca fosse ben premeditato. (the Daily Beast)
In Spagna è stato il giorno delle conseguenze: Albert Rivera, il leader di Ciudadanos, si è dimesso. Il partito non è riuscito a ripetere il risultato delle elezioni precedenti, e ha visto i propri consensi fagocitati da Partito Popolare e Vox. Intanto, i Socialisti cercano di capire che coalizione si possa formare per fare un governo. L’unica con i numeri sicuri è evidentemente quella col Partito Popolare, ma si tratta di una possibilità esclusa in partenza. (El País)
Nigel Farage ha annunciato che il Brexit party non presenterà candidati per contendere i 317 seggi che i Tories hanno vinto alle scorse elezioni. Il partito correrà soltanto nei collegi dove hanno vinto i laburisti — Farage sostiene si tratti di una misura “unilaterale” decisa dopo il fallimento della formazione di una coalizione per il Leave con i Tories, ma è quasi impossibile non sospettare che la decisione sia dettata da un accordo elettorale “segreto” con Johnson. (the Guardian)
Italia
Colpiti “quattro crociati e quattro apostati.” Così l’Isis avrebbe rivendicato l’attentato che ha ferito cinque militari italiani in Iraq, impiegati nell’addestramento delle forze locali peshmerga. L’impegno dell’esercito italiano nella missione internazionale Prima Parthica/Inherent Resolve non è indifferente: 1100 militari in tutto, dislocati tra Baghdad, Kirkuk, Erbil e il Kuwait. (la Repubblica / Sky TG 24)
Mentre il vertice di oggi tra Conte e la proprietà di ArcelorMittal ancora non è stato confermato, lo scontro tra il governo e la multinazionale dell’acciaio prosegue in Tribunale: oggi l’azienda dovrebbe depositare l’atto di citazione ai fini di recesso del contratto, mentre i commissari straordinari del governo presenteranno un ricorso per sostenere l’illegittimità del processo. (AGI / Quotidiano.net)
La maggioranza di governo non sa che pesci pigliare procede in ordine sparso: Italia Viva, come preannunciato, ha presentato di propria iniziativa un doppio emendamento al Decreto Fiscale per ripristinare lo scudo penale, mentre il ministro Gualtieri esclude l’ipotesi di una nazionalizzazione, definendola “illusione,” ma tiene aperta la possibilità di un’intervento di Cassa depositi e prestiti. (la Repubblica)
Ma un nuovo commissariamento — e quindi di fatto una nazionalizzazione temporanea — sembra lo scenario più concreto, di fronte alla determinazione di ArcelorMittal a non cedere sul numero dei 5 mila esuberi. Incapace di tenere insieme la propria maggioranza e di imporre un piano alternativo, a due giorni dalla scadenza di un ultimatum che non ha avuto nessun effetto, il premier Conte è di fatto impotente. (Corriere della Sera / HuffPost)
Ieri il presidente del Consiglio ha chiesto una “cooperazione nel settore dell’acciaio” alla cancelliera tedesca Angela Merkel, incontrata a Villa Pamphilj. Si è parlato anche di immigrazione, naturalmente, con la solita ipocrisia: Merkel ha difeso la cooperazione con la “guardia costiera libica,” ma precisando l’importanza di garantire “standard ragionevoli” sui diritti umani. (la Repubblica)
Siamo molto dispiaciuti: il Tribunale di Locri ha dichiarato decaduto il sindaco leghista di Riace, Angelo Trifoli, eletto dopo la persecuzione giudiziaria dell’ex sindaco Mimmo Lucano e protagonista nello smantellamento del modello d’accoglienza costruito negli anni scorsi nel piccolo comune siciliano. Trifoli era incandidabile, in quanto dipendente dello stesso comune in cui è stato eletto. (il Post)
Il Parlamento ha una nuova occasione per approvare una norma di civiltà: abbassare al 10% l’Iva sugli assorbenti e su altri prodotti sanitari e igienici femminili. Lo prevede un emendamento al Decreto Fiscale presentato da Laura Boldrini e firmato da altre 32 deputate di maggioranza e opposizione. (Fanpage)
https://platform.twitter.com/widgets.js
Silvio Berlusconi si è avvalso della facoltà di non rispondere al processo in corso a Palermo sulla “trattativa Stato-mafia.” L’ex premier ha potuto farlo in quanto indagato per un reato connesso a Firenze — per le stragi del 1993 e gli attentati del 1994 — e in questo modo ha “scaricato” l’ex amico Dell’Utri: era stato il legale di quest’ultimo, infatti, a chiedere la testimonianza di Berlusconi. (il Fatto Quotidiano)
Milano
Circa 5 mila persone hanno partecipato ieri, nonostante la pioggia, al presidio di solidarietà per Liliana Segre di fronte al memoriale della Shoah. Il Consiglio Comunale ha interrotto i lavori in anticipo per permettere a consiglieri e assessori di partecipare. Segre, che ha seguito l’evento da casa, si è detta “contenta della solidarietà dei milanesi.” (la Repubblica Milano)
Genere
Lavoratrici e lavoratori giapponesi stanno protestando su Twitter contro le aziende che hanno vietato alle proprie dipendenti donne di indossare occhiali sul posto di lavoro. Le scuse dietro il divieto variano — da “ragioni di sicurezza” per compagnie aeree, all’idea che indossare gli occhiali dia un aspetto “austero,” come sostenuto da una catena di negozi — ovviamente, però, queste ragioni per qualche ragione non si applicano ai lavoratori uomini. L’hashtag da seguire è #GlassesAreForbidden (Dazed)
Gif di zsuzsannakreif
Cult
Quanti anni ha il Nilo? Non c’è una risposta precisa: alcune ricostruzioni datano la sua formazione a 5 milioni di anni fa, mentre altre a 30 milioni. Questi ricercatori dell’Università del Texas hanno una teoria per datarlo in maniera definitiva. (Gizmodo)
I piccoli dei pesci si mangiano tantissime particelle di plastica mentre crescono, e se la cosa non vi preoccupa troppo — dovrebbe — ricordatevi che poi i pesci, con dentro la plastica, ve li mangiate anche voi. È il monito di un nuovo studio pubblicato ieri sul Proceedings of the National Academy of Sciences. (Inverse)
Twitter ha pubblicato una proposta di regolamento su come gestire il problema dei deepfake, destinato solo ad aggravarsi. E ora vuole la vostra opinione. (the Verge)
* * *
Gif di Stefanie Shank
Se ti piacciono Hello, World e the Submarine, ricorda di recensire la pagina su Facebook. A domani! ?