La vittoria dei democratici in Kentucky e in Virginia è un primo schiaffo a Trump in vista delle elezioni

Hello, World! — Ma i repubblicani non hanno niente da temere! Solo grazie a Trump infatti potevano sperare di riuscire in operazioni insperate come… conservare il governatorato del Mississippi.

La vittoria dei democratici in Kentucky e in Virginia è un primo schiaffo a Trump in vista delle elezioni
in copertina, foto via Twitter

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In Kentucky, nel 2016, Donald Trump sconfisse Hillary Clinton con un margine amplissimo: 62,5% a 32,7%. Tre anni e un governatore locale estremamente impopolare dopo, alle elezioni per il governatorato, la situazione è cambiata: Andy Beshear, il candidato democratico, ha strappato lo stato ai repubblicani, vincendo le elezioni di margine — 49,2% a 48,8%. (Slate)

I democratici hanno vinto anche le elezioni in Virginia, conquistando, per la prima volta in vent’anni, tutti i livelli della legislatura: oltre al governatore Northam hanno la maggioranza sia alla Camera che al Senato. Dopo anni di politiche di compromesso, il partito potrà portare a termine riforme che erano impossibili con la necessità di raccogliere voti repubblicani: dall’innalzamento dello stipendio minimo legale a nuove leggi per il controllo delle armi. (Vox)

La vittoria in Kentucky non segna necessariamente una nuova tendenza nello stato — Bevin si è ricandidato nonostante fosse estremamente impopolare — ma sta comunque giustamente preoccupando molto le istituzioni repubblicane. Il partito sperava di poter compensare l’impopolarità di Bevin con la sua vicinanza a Trump, che si è speso molto per la sua campagna elettorale. La scommessa repubblicana era quella di trasformare il voto in una sorta di sondaggio locale sugli umori della popolazione sull’impeachment del presidente, e vedere azzerato un vantaggio di quasi 30 punti è oggettivamente scioccante. (the Washington Post)

Anche se si tratta di una singola campagna elettorale, la sconfitta di Bevin dovrà comunque far riflettere il GOP, che si stava organizzando per giocarsi la battaglia sull’impeachment come argomento centrale della propria comunicazione nell’anno precedente alle elezioni presidenziali. Ma il tema dell’impeachment è forte solo dove Trump è ancora popolare. (TPM)

Per capire quanto Bevin fosse l’uomo di Trump, basta guardare il blazer con cui era andato a trovare gli avversari democratici al loro stand alla Kentucky State Fair, lo scorso agosto, in copertina. (via Twitter)

In Virginia anni di ostruzionismo repubblicano hanno fatto montare un profondo malcontento nell’elettorato, che aveva un responsabile evidente del mancato aumento del salario minimo legale. La spaccatura tra elettorato e repubblicani si è allargata ulteriormente dopo la strage di Virginia Beach dello scorso maggio, che ha riportato al centro del dibattito la necessità di nuove misure per il controllo delle armi, un argomento su cui il partito è completamente paralizzato dalla propria collusione con la NRA. (the New York Times)

Ma i repubblicani non hanno niente da temere! Solo grazie a Trump infatti potevano sperare di riuscire in operazioni insperate come… conservare il governatorato del Mississippi. (CBS News)

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Mondo

Un gruppo di separatisti ha attaccato un posto di blocco fuori da un paese nel sud della Thailandia, uccidendo 15 persone, tra cui molti volontari e un poliziotto. Si tratta dell’attacco più violento degli ultimi anni, ma le tensioni durano dal 1948. La Thailandia resta predominantemente buddista, con l’eccezione appunto del sud del paese, nelle province di Yala, Pattani e Narathiwat, dove l’80% delle persone sono musulmane. (Reuters)

È stato annunciato un trattato di pace tra il governo yemenita e i separatisti sudisti sostenuti dagli Emirati, chiudendo una spaccatura che aveva ulteriormente complicato il conflitto che divampa nel paese dal 2015. Uno dei punti centrali dell’accordo prevede l’integrazione delle milizie del Consiglio di transizione del Sud all’interno dell’esercito governativo. Ma secondo gli esperti questo accordo non avvicina in nessun modo una pace che interessi tutto il paese. Semplicemente colma la spaccatura all’interno dell’alleanza tra Arabia Saudita e Emirati, che in questi mesi si era sgretolata. (Al Jazeera)

A Beirut, gli attivisti libanesi combattono anche per l’espansione degli spazi verdi nella città. Ai margini delle proteste, in molti stanno sollevando i pavimenti lastricati delle strade per creare nuove aree verdi all’interno. A causa della mancanza di un progetto per la città, e della privatizzazione dilagante degli spazi, Beirut è rimasta sostanzialmente senza verde: secondo le stime ci sono 0,8 metri quadri di verde per abitante, ben al di sotto dei 9 metri quadri per abitante raccomandati dall’OMS. (Middle East Eye)

Continua la repressione delle proteste in Iraq: sono state uccise altre tre persone, arrestate dozzine di attivisti, e oscurato internet. Molti temono che il blackout delle telecomunicazioni possa anticipare una nuova stretta ultraviolenta contro le proteste. Il governo aveva già chiuso internet lo scorso 3 ottobre, per poi riaprire le connessioni due settimane dopo. Da allora i social network sono rimasti oscurati, ma potevano essere raggiunti utilizzando una VPN. (Al–Araby Al–Jadeed)

Che sbadato! Gordon Sondland ha cambiato testimonianza riguardo allo scandalo ucraino. Improvvisamente, l’ambasciatore statunitense all’Unione europea si è ricordato di quella volta che ha parlato con un consigliere del presidente ucraino Zelensky e l’ha informato che l’assistenza militare statunitense sarebbe stata congelata finché il paese non avesse avviato indagini contro Joe Biden. (NBC News)

Nelle cittadine attorno a Parigi si stanno ripetendo nuovi casi di violenza contro la polizia. A differenza dei casi che hanno portato alla sollevazione del 2005, causata dalla morte di due ragazzi che stavano scappando dalla polizia, non è chiaro cosa abbia fatto ricominciare le aggressioni. Secondo i sindacati della polizia, le imboscate vengono organizzate da gang rivali per vantarsi quando gli episodi finiscono sui giornali e sui social. (France 24)

Italia

Il presidente Conte ha detto che il governo “sarà inflessibile” con ArcelorMittal, mentre il ministro Patuanelli — in un post su Facebook molto duro contro la multinazionale — ha assicurato che non ci saranno norme “ad personam.” (ANSA / Facebook)

Oggi il premier incontrerà, a porte chiuse, i vertici dell’azienda. Allo studio del governo, per salvare in extremis la trattativa o, come si dice, togliere ogni alibi all’azienda, c’è l’ipotesi di una nuova versione dello scudo penale, magari da estendere oltre Taranto. (Corriere della Sera)

Ma sembra proprio che quello dell’immunità penale fosse solo un pretesto: i vertici di ArcelorMittal hanno fatto sapere ieri che anche se fosse ripristinata sarebbe “impossibile eseguire il contratto.” La posizione è chiarita anche nell’atto di citazione depositato ieri dall’azienda al Tribunale di Milano. (il Sole 24 Ore / Corriere di Taranto)

“ArcelorMittal qui dentro è entrata male e si è trovata in difficoltà. Non va via oggi, la verità è che non è mai arrivata qui a Taranto, non ci ha mai creduto.” Nello stabilimento di Taranto, tra gli operai, regna la sfiducia, tanto verso l’azienda quanto verso il governo. (HuffPost)

Una situazione imprevedibile? Nel 2014, quando si cominciava a vociferare del possibile intervento della multinazionale indiana, il giornalista tarantino Alessandro Leogrande scriveva chiaramente del rischio che ArcelorMittal intervenisse “unicamente per rilevare quote di mercato e smantellare tutto in pochi anni,” come aveva fatto in Francia chiudendo lo stabilimento di Florange. (Internazionale, 2/12/2014)

Si indaga sulle cause dell’incendio e delle successive esplosioni che ieri mattina hanno causato la morte di tre vigili del fuoco a Quargnento, nell’alessandrino. Il ritrovamento di un timer e di una alcune bombole di gas tra le macerie della cascina fa pensare a un’esplosione “voluta e deliberatamente determinata.” La procura ha aperto un fascicolo per crollo di edificio e omicidio plurimo. (Quotidiano.net)

Alla fine le insistenze dell’area renziana sembrano aver dato i propri frutti: sul tavolo della manovra ci sarebbe l’ipotesi di dimezzare o azzerare le tasse sugli imballaggi in plastica e sulle auto aziendali. Intanto, però, Zingaretti ha alzato i toni contro Renzi, attaccando il “fuoco amico” e rubricando le polemiche dell’ex segretario come “un’operazione di basso livello.” (il Sole 24 Ore)

Milano

70 persone senza fissa dimora sono state costrette a passare la notte sotto la pioggia o in ricoveri di fortuna, dopo la scadenza del bando per la gestione del centro di accoglienza di via Aldini, gestito da Progetto Arca. Il caso è stato denunciato dall’assessore del Municipio 8 Fabio Galesi. L’assessorato alle politiche sociali del Comune assicura che presto saranno messi a disposizione nuovi posti letto per i senzatetto — in totale 1075 fino al 31 dicembre 2021. (Fanpage Milano)

Ieri Liliana Segre ha incontrato gli studenti di diverse scuole superiori al teatro di via Fezzan, nel Municipio 6. Proprio davanti, i neofascisti hanno appeso uno striscione, una “vergognosa provocazione” secondo l’Anpi milanese. (la Repubblica Milano)

Cult

Ma allora, che forma ha l’universo? Nel senso, tutto l’universo? Il dibattito è aperto tra chi sostiene che sia funzionalmente “piatto,” mentre un nuovo studio pubblicato su Nature Astronomy sostiene che possa essere “curvo,” sostanzialmente come una sfera. Se l’universo fosse curvo, vorrebbe dire che: non è infinito, è possibile finisca con un “Big Crunch,” ma soprattutto, se viaggiate sempre dritti fuori dalla nostra Galassia, prima o poi ci ritornate. (Salon / qui lo studio su Nature, dietro paywall)

Libia è il nuovo graphic novel d’inchiesta scritto dalla giornalista Francesca Mannocchi, nota per i suoi reportage sui migranti e sul traffico di esseri umani in Libia, e disegnato da Gianluca Costantini. (TGCOM 24)

Tra le funzionalità preannunciate da Dantley Davis, il vicepresidente di design e ricerca a Twitter, ci sono anche strumenti per rimediare agli usi tossici della funzione di retweet e la possibilità di limitare la possibilità di essere menzionati da estranei. Si tratterebbe dei primi veri passi presi dal servizio in anni per combattere molestie e comportamenti abusivi sulla piattaforma. (the Verge)

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