Rinnovando gli accordi con la Libia, l’Italia ha scelto di stare dalla parte della disumanità

In questa puntata di TRAPPIST ripercorriamo le notizie che ci aiutano a ricostruire come l’Italia e l’Europa abbiano tacitamente accettato di non difendere i diritti umani di migranti e richiedenti asilo, in una operazione tra la negazione plausibile e la biopolitica.

Rinnovando gli accordi con la Libia, l’Italia ha scelto di stare dalla parte della disumanità

in copertina, foto via Twitter

In questa puntata di TRAPPIST ripercorriamo le notizie che ci aiutano a ricostruire come l’Italia e l’Europa abbiano tacitamente accettato di non difendere i diritti umani di migranti e richiedenti asilo, in una operazione tra la negazione plausibile e la biopolitica.

Il governo non ha voluto sentire ragioni, e domani l’accordo incostituzionale con la Libia sarà confermato. Al netto di quella che MSF definisce una operazione di “maquillage umanitario,” il governo della “discontinuità” conferma per altri tre anni, e altri 500 milioni di euro, il supporto italiano ai lager in Libia e alle violenze della guardia costiera libica.

Dai report sulle condizioni di vita dei migranti imprigionati nei lager in Libia allo scandalo sulla visita italiana di Bija, le occasioni per stracciare l’accordo state tantissime, ma nell’arco parlamentare solo in pochissimi sono evidentemente interessati ai diritti umani dei migranti.

Show notes

In questa puntata sono con voi: Sara Catalano @carasatalano e Alessandro Massone @amassone.

Per non perderti nemmeno un episodio di TRAPPIST, abbonati su Spotify e Apple Podcasts.