Manovra in after
Questa è Hello, World!, la nostra rassegna mattiniera di attualità, cultura e internet. Tutte le mattine, un pugno di link da leggere, vedere e ascoltare.
in copertina, foto via Facebook
Questa è Hello, World!, la nostra rassegna mattiniera di attualità, cultura e internet. Tutte le mattine, un pugno di link da leggere, vedere e ascoltare.
Il Consiglio dei ministri ha approvato nella notte “salvo intese” la legge di Bilancio e il connesso decreto fiscale. Il Documento programmatico di bilancio è stato inviato a Bruxelles dopo oltre quattro ore di riunione: sono stati confermati i 3 miliardi per il taglio del cuneo fiscale, resta Quota 100 e vengono introdotte una serie di misure di contrasto all’evasione fiscale — nuovi tetti all’utilizzo del contante e multe per chi non accetta pagamenti elettronici. (il Sole 24 Ore)
L’alzata di scudi di Italia Viva contro la riforma delle pensioni del precedente governo, insomma, non ha raggiunto l’obiettivo: già ieri sera, dopo un vertice a Palazzo Chigi, Conte confermava che Quota 100 sarebbe rimasta invariata. (TGCOM 24)
Prima del vertice, il ministro Gualtieri minimizzava le divisioni aperte nella maggioranza, derubricandole a “dettagli”: anche l’approvazione del tetto al contante — che dovrebbe scendere a 1000 euro dopo il 2021 — non è stata affatto pacifica, ma imposta da Conte e Gualtieri sui malumori di M5S e renziani. (il Fatto Quotidiano / HuffPost)
Tra gli altri interventi previsti: cancellazione del “superticket” sanitario da settembre 2020, nuovi fondi per investimenti pubblici, conferma delle detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica. (Corriere della Sera)
Mentre il Consiglio dei ministri definiva il documento programmatico di bilancio, su Rai 1 andava in onda lo “scontro” televisivo tra Renzi e Salvini. Com’è andata? “Poca tensione, poco sangue, poco pathos, perché Renzi non è il capo dell’alternativa a Salvini e Salvini non è più l’uomo che ha in mano l’Italia,” commenta Alessandro De Angelis, secondo cui il vincitore, alla fine, è stato Bruno Vespa. (HuffPost)
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Mondo
Erdogan ha respinto la proposta degli Stati Uniti di coordinare un cessate il fuoco nel Rojava, sostenendo anche di non essere preoccupato dalle sanzioni statunitensi. Il presidente turco ha deciso di non ammettere nessuna difficoltà riguardo all’invasione del nord-est della Siria, tanto da minimizzare l’ingresso delle truppe governative a Minbic / Manbij, sostenendo che “non si tratta di uno sviluppo negativo,” perché “sono i loro territori.” (Al–Araby Al–Jadeed)
In realtà, il fronte di Minbic / Manbij è fondamentale per il controllo della striscia di territorio dove la Turchia vorrebbe creare una “safe zone” dove deportare i rifugiati siriani. Ma soprattutto, nella zona della città vivono 700 mila persone, tra cui tantissimi che vi hanno trovato rifugio scappando da altre zone di conflitto in Siria. La posizione di Minbic / Manbij è così strategica che nel corso della guerra è stata sotto il controllo di diverse forze — nel 2012 era una base dei ribelli anti–Assad, nel 2014 è stata conquistata dallo Stato islamico, scacciato poi nel 2016 dalle SDF. (Al Jazeera)
La giornalista Jenan Moussa ha ottenuto il testo dell’accordo tra le SDF e il governo di Assad: in base all’intesa — una scelta obbligata da parte dei curdi, per evitare un massacro — le SDF accettano il controllo delle forze governative “su tutta la regione” e si impegnano a combattere contro la minaccia turca al fianco dell’esercito regolare, “sotto la leadership del presidente Bashar al-Assad.” (Twitter)
Intanto, un video del giornalista pro–Cremlino Oleg Blokhin sembra mostrare che truppe legate alla Russia avrebbero già preso il controllo di almeno uno degli avamposti abbandonati dagli Stati Uniti in Siria. (the Washington Post)
Mohammad Ayesh e Taha Alesawi hanno incontrato — in un luogo segreto della Spagna — Mohamed Ali, l’attore e imprenditore edile diventato whistleblower e simbolo dell’opposizione ad al–Sisi in Egitto. I video di Ali hanno portato migliaia di egiziani in piazza il 20 e il 27 settembre, innescando una violenta repressione da parte del regime. Ora Ali rivela dei tentativi da parte di funzionari dello stato di corromperlo e, di fronte all’evidenza che al–Sisi non si dimetterà mai, dichiara che l’unica soluzione rimasta è rovesciare il regime. (Middle East Eye)
Si è tenuto ieri sera il quarto dibattito tra candidati alle primarie del Partito democratico statunitense. Per la prima volta, tutti i candidati si sono confrontati in una sola serata — una tirata di tre ore — che segna un punto cardine della campagna elettorale. Il confronto ha messo di nuovo in luce positiva Sanders — in piena salute e molto più agile di molti candidati più giovani di lui — e Warren — per la prima volta davvero trattata come una candidata di prim’ordine, al pari di Biden. Di nuovo in difficoltà proprio Biden, che inspiegabilmente si è presentato impreparato sullo scandalo ucraino, non riuscendo a sviluppare un pensiero più complesso di “mio figlio ed io non abbiamo fatto nulla di sbagliato.” (Vox)
Andrew Yang non ha ovviamente nessuna possibilità di vincere le primarie, ma, dopo che molti hanno cercato di paragonare la sua candidatura a quella di Sanders contro Clinton, ieri si è vista per la prima volta una vera somiglianza: Yang ha corso durante queste primarie parlando soprattutto dei rischi dell’automazione e della necessità di un reddito minimo universale. All’inizio della campagna si trattava di idee fuori dal discorso pubblico, persino impopolari, mentre ieri il reddito universale e l’automazione erano due degli argomenti centrali della serata. (the Verge)
Sanders e Biden si abbracciano dopo che Biden, per sbaglio, ha indicato Sanders mentre parlava di Putin.
Continuano le proteste in Catalogna: i contestatori hanno di nuovo bloccato in diversi punti le autostrade, cercando di resistere alla crescente pressione della polizia. Nel corso delle colluttazioni di lunedì un uomo ha perso un occhio, probabilmente colpito da una pallottola di gomma. Ma malgrado le proteste, i partiti indipendentisti non sembrano in grado di trovare un accordo politico per dare una risposta istituzionale alla sentenza della Corte suprema spagnola. (El País)
Boris Johnson sarebbe “a un passo da un accordo” per la Brexit, dopo aver sostanzialmente accettato le richieste dell’Unione europea sul confine in Irlanda. Non è detto che l’accordo di Johnson sopravviva il passaggio in parlamento — dove serve il supporto anche del Partito Unionista Democratico irlandese — ma finora non sono arrivate sollevate di scudi da parte dei fondamentalisti euroscettici tra i conservatori. Johnson dovrebbe comunicare al proprio gabinetto i dettagli oggi pomeriggio, ma secondo le anticipazioni del Guardian l’accordo prevede che “l’Irlanda del Nord resti de jure nell’unione doganale con il Regno Unito, ma de facto in quella dell’Unione europea.” OK. (the Guardian)
Continua a salire inesorabile il numero delle vittime causate dal tifone Hagibis in Giappone: i soccorritori hanno ritrovato 73 morti, e anche il conto dei dispersi è salito, arrivando a 14 persone. Sono ancora 20 mila le case senza elettricità, e 128 mila quelle senza acqua. (the Japan Times)
Nel proprio discorso programmatico annuale, Carrie Lam non ha annunciato nessuna nuova concessione alle richieste del movimento di protesta che continua ad agitare Hong Kong. Lam si è concentrata sul preannunciare nuove politiche per la casa e investimenti per migliorare la qualità della vita. Ma la promessa di 10 mila nuovi alloggi provvisori da realizzare nei prossimi tre anni — con un budget previsto di soli 5 miliardi di dollari di Hong Kong, poco più di mezzo miliardo di euro — non ha nessuna possibilità di placare le proteste. (Hong Kong Free Press)
Italia
Come sembrava prevedibile ormai da settimane, la vertenza Whirlpool si è chiusa nel modo peggiore: l’incontro con il governo non è servito a trovare un accordo, e l’azienda ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Napoli a partire dal primo novembre. (Varese News)
Dopo l’annuncio, circa 300 operai del sito produttivo sono scesi in piazza, bloccando l’autostrada Napoli-Salerno. Gli operai hanno dichiarato sciopero a oltranza, e starebbero valutando l’ipotesi di occupare la fabbrica. (Napoli Today)
Il ministero dell’Interno ha dato il via libera allo sbarco della Ocean Viking a Taranto, previsto per le otto di queste mattina. A bordo della nave di Sos Mediterranee e Msf ci sono 176 persone salvate nei giorni scorsi. Ad aspettarli ci sarà una protesta della Lega, ma anche un sit–in delle organizzazioni della campagna #ioaccolgo. (la Repubblica Bari)
È stato individuato il “barchino” affondato a sole 6 miglia da Lampedusa la notte tra il 6 e il 7 ottobre. Delle oltre cinquanta persone a bordo, solo 22 sono state soccorse quella notte, e i corpi della maggior parte restano ancora dispersi. Sul fondo del mare, nella barca affondata, sono stati trovati i corpi di una madre abbracciata al proprio figlio piccolo. (Avvenire)
La Guardia costiera italiana ha soccorso, in collaborazione con l’autorità locale, 180 persone a bordo di un’imbarcazione all’interno in zona Sar maltese, ed è ora diretta verso La Valletta. Nonostante la richiesta esplicita di assistenza da parte delle autorità locali, la Guardia costiera italiana non ha ancora ricevuto un Pos dove attraccare. Meno male che l’Europa s’era desta. (ANSA)
Dopo otto anni di attività gli ufficiali giudiziari avevano messo i sigilli al Nuovo cinema Palazzo di Roma, sequestrando l’immobile. Ma solo poco dopo gli occupanti sono comunque rientrati, per difendere la struttura e il ruolo di Nuovo cinema Palazzo. Quello che nel 2011 doveva diventare un Bingo è diventato “uno dei luoghi più interessanti per la vita culturale e artistica della Capitale,” scrive Christian Raimo per il manifesto, in un commento che traccia la storia degli sgomberi a Roma, una storia di spazi svuotati con la forza e poi abbandonati o lasciati disabitati, “sigillati e lasciati a sé stessi.” (il manifesto)
Ambiente
Gli attivisti di Extinction Rebellion hanno annunciato che ignoreranno la messa al bando delle loro proteste da parte della polizia di Londra. La decisione, un’evidente forzatura che limita la libertà d’espressione nella città. Tra le richieste di Extinction Rebellion c’è l’obiettivo zero emissioni entro il 2025, e un controllo più diretto da parte dei cittadini sulle politiche ambientaliste locali e nazionali. (the Guardian)
Cult
La febbre per i modelli di riconoscimento facciale ha riportato in auge la frenologia, che ricordiamo, non è mai stata una scienza e mai la sarà. E adesso ci sono aziende, come Hirevue, che sostengono di poter usarla per valutare i candidati a un colloquio di lavoro. (the Outline)
Gif di Davestrick
Warner Bros. e Pottermore hanno lanciato un nuovo servizio in abbonamento a Harry Potter che comprende i sette libri, sconti sull’acquisto di gadget, eventi speciali e una serie di video di dietro le quinte. Se vi sembra una pessima idea, è perché la è: in compenso è cara, al costo di 60 sterline l’anno. (the Verge)
Il servizio di streaming televisivo Apple TV+ non ha ancora debuttato — apre il primo novembre — ma Apple deve essere soddisfatta di For All Mankind, la serie di Ron Moore che immagina un’ucronia in cui la Russia ha vinto la space race, perché ne ha già ordinato una seconda stagione. (Deadline)
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