La minaccia della Leopolda
Questa è Hello, World!, la nostra rassegna mattiniera di attualità, cultura e internet. Tutte le mattine, un pugno di link da leggere, vedere e ascoltare.
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Le voci di una possibile scissione dell’ala renziana continuano ad agitare il Pd: ieri Zingaretti ha detto che “un Pd unito serve alla democrazia italiana e alla stabilità di governo”; anche Letta e Franceschini hanno fatto appello all’ex segretario perché non se ne vada dal partito. (la Repubblica / il Fatto Quotidiano)
Ancora più severo Carlo Calenda, secondo cui i renziani se ne vanno “dopo aver occupato posti” e si sono trasformati in ciò che volevano rottamare. (TGCOM 24)
Renzi, dal canto suo, non conferma né smentisce, ma — in un’intervista al Corriere Fiorentino — rimanda il momento della verità allla convention della Leopolda, che si aprirà il 20 ottobre. “Di politica nazionale parleremo alla Leopolda e sarò chiaro come mai in passato.” OK. (Corriere Fiorentino)
Rimanda tutto alla Leopolda anche Ettore Rosato, secondo cui è “naturale fare una riflessione sia per motivi politici che personali.” Come lui, anche Ivan Scalfarotto ha parlato di “separazione consensuale” — una doppia offensiva a mezzo stampa da parte di due esponenti renziani di peso, che rende la scissione uno scenario sempre più probabile. (la Presse / il Post)
Intanto, nel partito si lavora per definire l’alleanza-non-alleanza con il M5S in vista delle elezioni regionali in Umbria: ieri Di Maio, con una lettera al quotidiano La Nazione, ha mostrato di essere disponibile all’ipotesi, lanciando l’idea di un “patto civico,” in cui “ognuno correrà con il proprio simbolo in sostegno di un presidente civico e con un programma comune. Ma senza pretendere nulla sulla composizione della giunta e sulle dinamiche del governo regionale.” Una specie di replica regionale del governo Conte, ma mi raccomando, non chiamatela coalizione. (la Nazione)
La proposta è stata accolta positivamente in primis da Zingaretti e Franceschini: quest’ultimo è uno dei sostenitori più entusiasti della nuova alleanza, al punto da parlare di una “casa comune” da costruire con “i sassi che ci siamo tirati addosso.” (Adnkronos)
Per il Pd la partita in Umbria — dove si vota il 27 ottobre — è particolarmente difficile: la precedente giunta democratica guidata da Catiuscia Marini è stata costretta alle dimissioni dall’inchiesta sui presunti concorsi pilotati nella sanità regionale, e solo un’alleanza potrebbe scongiurare una vittoria di Salvini, che in Umbria si sta già giocando i numeri peggiori della propria campagna elettorale. (Perugia Today, 17/04/2019 / Next Quotidiano)
Ma chi potrebbe essere il “candidato civico” capace di mettere d’accordo Pd e M5S? Si parla di Andrea Fora, dirigente di Confcooperative Umbria, o della sindaca di Assisi Stefania Proietti. (Corriere della Sera)
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Mondo
I prezzi del petrolio sono aumentato di più del 15% in seguito all’attacco agli stabilimenti petroliferi di Abqaiq e Khurais. È possibile che il prezzo resti instabile e più alto che i mesi scorsi anche nel caso in cui Saudi Aramco riesca a ritornare rapidamente a produrre petrolio a pieno ritmo — l’attacco ha mostrato nuovamente la debolezza del centralismo del mercato del petrolio, facendo alzare il “premio di rischio” sul prezzo. (NBC News)
Trump parla — twitta — come se un’operazione militare statunitense sia scontata, in seguito all’attacco. Il presidente ha detto che gli Stati Uniti sarebbero pronti a sparare, e sostanzialmente in attesa degli ordini su come l’Arabia Saudita preferisce gestire la situazione. (CNN)
Un funzionario statunitense ha dichiarato a ABC News che l’amministrazione saprebbe con certezza che i missili drone sarebbero partiti dall’Iran. “Gli Houthi stanno rivendicando qualcosa che non hanno fatto.” L’Iran ha negato le accuse statunitensi, definendo le dichiarazioni del segretario di Stato Pompeo di ieri un “inganno massimo.” (ABC News)
Ma secondo una fonte nell’intelligence iraniana di David Hearst l’attacco sarebbe davvero responsabilità dell’Iran. Secondo la fonte l’attacco sarebbe partito, utilizzando droni iraniani, dalle basi nel sud dell’Iraq delle Forze di Mobilitazione Popolare (Hashd al-Shaabi), una coalizione di milizie nate nel corso della guerra civile irachena. L’attacco non sarebbe solo una dimostrazione di forza nei confronti degli Stati Uniti, per mostrare come l’assedio dell’Iran abbia conseguenze sulla stabilità della regione; ma costituirebbe anche una risposta agli attacchi israeliani verso basi Hashd in Siria. (Middle East Eye)
In seguito alla pubblicazione sul New York Times dell’estratto di un libro inchiesta di Robin Pogrebin e Kate Kelly, che documenta un altro caso di molestie sessuali da parte di Brett Kavanaugh, molti candidati alle primarie democratiche stanno chiedendo che si aprano i lavori per l’impeachment del giudice della Corte suprema. Il caso riportato da Progrebin e Kelly era già emerso durante le audizioni di Kavanaugh, ma gli investigatori lo avevano messo da parte per mancanza di testimoni. Le due giornaliste ne hanno trovati sette. (the New York Times)
Le preoccupazioni sull’apatia dell’elettorato in Tunisia erano fondate, e la partecipazione al voto è passata dal 64%, nel 2014, a solo il 45%, per la giornata di ieri. Nessuno dei ventiquattro (!) candidati avrebbe raggiunto la metà dei voti secondo gli exit poll, per cui sarà necessario un ballottaggio tra i due candidati che hanno ottenuto risultati migliori in questa votazione. (Al Jazeera)
Secondo un exit poll Sigma Conseil avrebbe ottenuto il 19,5% il candidato indipendente e anti–sistema Kais Saied, professore di legge costituzionale che si è candidato senza un partito alle proprie spalle. La candidatura di Saied ha attratto il voto di molti giovani e dell’elettorato più frustrato nei confronti del sistema. Con il 15,5% il secondo candidato che potrebbe essere confermato al ballottaggio sarebbe Nabil Karoui, l’imprenditore arrestato il mese scorso per riciclaggio ed evasione fiscale. Karoui, con una torsione retorica notevole, si è presentato come il candidato “dei poveri,” promettendo di far ripartire l’economia del paese e lanciando campagne per raccogliere denaro per beneficenza dal proprio canale tv privato. (France 24)
Johnson sembra intenzionato a proseguire con le forzature istituzionali ignorando il mandato del parlamento: oggi dovrebbe incontrare Juncker per confermargli che il Regno Unito rifiuterà qualsiasi offerta di estensione oltre il 31 ottobre, e se non si riuscirà a chiudere un accordo per l’uscita entro quella data, il paese uscirà dall’Unione europea senza accordo. (BBC News)
Secondo Johnson a porte chiuse si stanno facendo grossi passi avanti, ma se è vero, a Bruxelles non se n’è accorto nessuno. Nella stessa intervista, il Primo ministro ha detto che stava liberando il paese dalle “manette” dell’Unione europea, e si è paragonato a Hulk. (Sì, è una cosa che è successa.) “Più Hulk è arrabbiato, più Hulk diventa forte,” ha commentato il Primo ministro inglese. (the Guardian)
La manifestazione di domenica a Hong Kong era stata ufficialmente cancellata dopo il divieto della polizia, ma nel corso della giornata di ieri in migliaia sono tornati di nuovo a protestare nelle strade. La polizia ha reagito immediatamente con l’uso di gas lacrimogeni e cannoni ad acqua, contro cui i contestatori hanno risposto con il lancio di mattoni e molotov. Negli scontri della giornata è stato ferito gravemente un uomo, assalito da sei contestatori. Nella serata, mentre i contestatori stavano ritirando dopo un confronto con la polizia, un gruppo di uomini vestiti di bianco, urlando slogan in sostegno della polizia, ha caricato persone che protestavano e giornalisti. La polizia ha cercato di impedire agli uomini di raggiungere i contestatori, ma non con particolare successo. (Hong Kong Free Press / South China Morning Post)
Italia
Tre persone sono state fermate a Messina con l’accusa di sequestro di persona, tratta di esseri umani e tortura: avrebbero trattenuto in un campo di prigionia libico decine di profughi pronti a partire per l’Italia. Al momento non si conoscono ulteriori dettagli. (la Repubblica)
Dopo l’inchiesta sui controlli “ammorbiditi” dello stato di manutenzione di ponti e viadotti, Autostrade per l’Italia ha deciso di pubblicare online gli interventi dal giugno 2018 al giugno 2019. Intanto, il presidente della holding Edizione — che controlla oltre il 30% di Atlantia — ha escluso la possibilità di una vendita, come si vocifera da qualche giorno (Rai News / Corriere della Sera)
Salute
Vi ricordate di Purdue Pharma, il colosso farmaceutico che ha firmato un accordo multimilionario con diversi stati per evitare di andare in tribunale per il proprio ruolo nell’espansione epidemica della dipendenza da oppioidi negli Stati Uniti? Quella di proprietà della famiglia Sackler, che solo pochi giorni fa si sospettava stesse spostando offshore circa un miliardo di dollari? Ecco, quella Purdue Pharma, ha chiesto la tutela fallimentare. La dipendenza da oppioidi causa circa 130 morti al giorno. (CNBC)
Cult
L’artista giapponese Naoto Hattori disegna chimere un po’ spaventose ma anche buffe con occhi veramente giganti. Come questo uccello–gatto e a cui crescono funghi sulla testa perché ovviamente gli crescono funghi sulla testa. (Colossal)
Lo volete vedere un film su un’app “demoniaca” in grado di predire quando morirete, con tanto di conto alla rovescia? Noi non particolarmente. Qui c’è il trailer però, se volete. (Tor.com)
Questa coreografia degli studenti della scuola superiore Walden Grove di Sahuarita, in Arizona, è ispirata a Avengers: Infinity War e End Game e ne ripercorre l’intera trama in un numero di sette minuti. Secondo Julia Alexander è quasi meglio dei film originali e non possiamo darle torto. (the Verge)
Fondo del barile
Il raduno leghista a Pontida è andato esattamente come potete immaginare: dal palco, Salvini ha tuonato contro i “poltronari,” i “traditori del popolo italiano,” le Ong che festeggiano, i 5 Stelle che sono “disperati,” etc. L’ex ministro dell’Interno ha anche rilanciato l’idea di un referendum sulla legge elettorale, per tornare a un sistema maggioritario. (Today)
Il momento più triste e grottesco è stato quando, in chiusura di comizio, ha preso in braccio una bambina di Bibbiano, gridando “mai più bimbi come merce,” senza avvertire il minimo senso di contraddizione. (Fanpage)
Durante la manifestazione hanno ricevuto una cattiva accoglienza i giornalisti in generale, ma in particolare Gad Lerner, inviato da Repubblica, insultato dai militanti leghisti come “pezzo di merda,” “venduto,” “ebreo.” (la Repubblica / video)
Secondo Flavia Perina, però, in questa Pontida Salvini ha “abbassato la cresta.” L’ex ministro evita gli eccessi, ammorbidisce gli insulti agli avversari: “Gli obiettivi sono stati aggiornati” — scrive Perina. “Nuove elezioni, salvo sorprese, sono lontane. Non si tratta più di vincere ma di resistere. E soprattutto di spogliare Salvini dal ruolo dell’”uomo nero” che ha provocato catastrofi in Europa e coalizzato gli avversari contro di lui.” (Linkiesta)
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Gif di Rastamouse
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