Governi che si fanno e governi che si disfano

Questa è Hello, World!, la nostra rassegna mattiniera di attualità, cultura e internet. Tutte le mattine, un pugno di link da leggere, vedere e ascoltare.

Governi che si fanno e governi che si disfano

in copertina, foto via Facebook

Alla fine è successo: i pentastellati iscritti al club aventi diritto al voto si sono espressi in merito alla formazione del governo Conte bis, insieme al Partito democratico. Il risultato è stato un plebiscito per il sì: 79,3 favorevoli, 20,7 contrari. (ANSA)

La votazione si è svolta col solito corollario di polemiche — oltre che sull’opportunità di affidare una decisione così delicata a una piattaforma aziendale — sull’affidabilità di Rousseau, che anche questa volta ha creato numerosi problemi sia durante le operazioni di voto che al momento degli “scrutini”: la divulgazione dei risultati è avvenuta con più di un’ora di ritardo, con tanto di crash del Blog delle Stelle poco prima della conferenza stampa di Di Maio alla Camera. (il Sussidiario)

Se non l’avete visto, potete recuperare il video della conferenza stampa qui:

Hanno partecipato al voto circa 79.000 votanti su 110.000 aventi diritto, un record rispetto alle passate votazioni tenute sulla piattaforma. Davide Casaleggio ha deciso di spararla un po’ grossa, sostenendo che sarebbe stato “un record mondiale” di votazione online. In realtà le cose non stanno proprio così. (Wired)

Ma quindi adesso che succede? Conte salirà al Quirinale questa mattina per sciogliere la riserva, e forse già nel pomeriggio ci sarà il giuramento del nuovo governo. Sono gli ultimi momenti febbrili per il totoministri: al momento i nomi accreditati sono Franceschini per la Cultura o la Difesa, Di Maio agli Esteri (sì), Gualtieri all’Economia, mentre Paolo Gentiloni andrebbe a Bruxelles come commissario europeo. Segnaliamo anche la possibilità di Gianni Cuperlo all’Istruzione. (la Repubblica)

Per rendere possibile la nascita di questo esecutivo, il Pd ha dovuto rinunciare a molte delle posizioni chiave, concludendo un accordo al ribasso rispetto alle aspettative iniziali — quando il partito di Zingaretti puntava a ottenere Interni, Esteri e Economia. (HuffPost)

Ieri, durante le operazioni di voto su Rousseau, è stata pubblicata anche la bozza del programma concordato dai due partiti: 26 punti, vaghi come il volantino di una lista che si candida alle elezioni studentesche — e molto più vaghi dell’ormai dimenticato contratto di governo con la Lega — ma globalmente orientati a sinistra. Sui “decreti sicurezza,” però, si dice esplicitamente che dovranno essere modificati recependo le richieste del Quirinale, non aboliti. (il Post)

La strada del nuovo governo Conte non sarà tutta in discesa, però, ora: la maggioranza al Senato non sarà solidissima, probabilmente di sole sei o sette teste. (la Repubblica)

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L’ultimo attacco per fermare Boris Johnson

I Tories ribelli hanno lanciato il proprio attacco contro Boris Johnson: 21 parlamentari conservatori hanno votato insieme all’opposizione durante un voto per stabilire il calendario della Camera dei Comuni, in modo da far posto a una legge che fermi di nuovo la Brexit senza accordo. L’obiettivo è ambizioso, costretto dall’imminente sospensione del parlamento: far attraversare alla legge tutte le fasi del dibattito ai Comuni in un solo giorno, in modo da passarla alla Camera dei Lord — dove i pari stanno lavorando per liberare il calendario — e ottenere il consenso reale entro la fine della settimana, prima che il parlamento chiuda. (the Guardian)

La chiusura del parlamento potrebbe essere rimandata almeno di un paio di giorni, però. Johnson ora mira a un’ulteriore forzatura: elezioni il 15 ottobre, per poi spingere di nuovo per la Brexit. Per farlo, però, ha bisogno che i Comuni votino per chiedere nuove elezioni entro lunedì prossimo, e ha bisogno di una maggioranza dei due terzi. Il Labour ha già annunciato che sosterrà il ritorno al voto, ma soltanto dopo che la legge per rimandare l’uscita senza accordo almeno fino al 31 gennaio sia stata approvata dalla regina. (the Independent)

Cogliamo l’occasione dalla crisi parlamentare per ricordarvi che la monarchia britannica fa schifo, e la regina è espressione di un potere assurdo, padronale e predatorio che sarebbe opportuno sopprimere quanto prima. (the Outline)

A Londra le proteste contro Johnson e la Brexit sono continuate fuori dal parlamento fino a notte fonda (Twitter)

The people of London remained outside Parliament late into the night.

They will not rest until their Democracy is safe.

America, this is an example for us to follow.

pic.twitter.com/LYdNsxwFN0

— Stop Cop City (@JoshuaPHilll) September 4, 2019

Mondo

Stati Uniti, Francia e Regno Unito potrebbero essere complici di crimini di guerra in Yemen: un report del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha “identificato, dove possibile, gli individui responsabili di crimini internazionali,” e ha inviato la lista, secretata, a Michelle Bachelet. Il documento ora dovrà passare al vaglio di una corte indipendente: è stato redatto grazie alla collaborazione di vittime e testimoni, che hanno prodotto più di 600 interviste. Ma nessuno del governo yemenita e della coalizione saudita si è reso disponibile per cooperare con gli esperti delle Nazioni Unite. (Al–Araby Al–Jadeed)

Due settimane fa Nabil Karoui, candidato dato per favorito alle prossime elezioni in Tunisia, è stato arrestato, in piena campagna elettorale. Ieri, l’appello perché fosse liberato è stato respinto, e Karoui passerà probabilmente il giorno delle elezioni, il 15 settembre prossimo, dietro le sbarre. Ma potrebbe comunque vincere. L’arresto del candidato presidente sottolinea come le istituzioni costruite dopo la rivoluzione del 2011 siano ancora molto fragili. (Middle East Eye)

Per finanziare il muro con il Messico che Trump deve assolutamente avere, il Pentagono sacrificherà altri 127 progetti di costruzioni militari, spostando 3,6 miliardi di dollari. I funzionari del dipartimento della Difesa si sono rifiutati di elencare quali siano i progetti che saranno cancellati, limitandosi a tranquillizzare, dicendo che metà delle strutture sono all’estero, e non negli Stati Uniti. (the New York Times)

L’uragano Dorian sta lambendo le coste della Florida. La tempesta ha perso di intensità, scendendo a Categoria 2, ma si è ulteriormente ingrossata. Nel frattempo, è emerso un primo video aereo che mostra la distruzione ha lasciato dietro di sé sull’isola Grande Abaco, nel nord delle Bahamas. (CNN su YouTube)

L’associazione giornalisti di Hong Kong ha denunciato diversi casi di violenza di polizia contro giornalisti che cercavano di registrare video delle cariche della polizia contro i contestatori. La polizia ha giustificato l’uso di spray urticante e di aggressione nei confronti di un cameraman dicendo che gli agenti erano “stati attaccati” da chi protestava. (Hong Kong Free Press)

Italia

Spotted: Mosca. Buzzfeed News — la testata statunitense che, dopo l’Espresso, ha fatto emergere i contatti tra Lega e Russia — ha rivelato anche i nomi dei due cittadini russi incontrati da Savoini all’hotel Metropol, che finora erano rimasti ignoti: sono Andrey Yuryevich Kharchenko e Ilya Andreevich Yakunin, vicini al filosofo sovranista Aleksandr Dugin e a Vladimir Pligin, avvocato vicino a Putin. (Buzzfeed News)

Paradossi dei decreti sicurezza: la nave Mare Jonio è entrata in porto con l’autorizzazione della Guardia costiera, ma una volta a terra i volontari sono stati multati di 300 mila euro dalla Guardia di finanza e la nave è stata sequestrata. È il frutto di una “faida politico-burocratica” che sta accompagnando la caduta di Salvini dal Viminale. (Avvenire)

??? Abbiamo fatto ingresso in acque territoriali con l’autorizzazione formale della @guardiacostiera. Adesso ci contestano la violazione del #DecretoSicurezzaBis. È l’ultima vendetta di chi non tollera che l’umanità prevalga. #MareJonio

— Mediterranea Saving Humans (@RescueMed) September 2, 2019

Sono invece indagati per favoreggiamento all’immigrazione clandestina il comandante e il capo missione della nave Eleonore, che due giorni fa ha forzato il blocco navale e ha fatto sbarcare gli oltre 100 naufraghi soccorsi a Pozzallo. I migranti saranno ricollocati in Germania, Lussemburgo, Portogallo, Irlanda e Francia. (Open / ANSA)

Restano ancora senza un porto di sbarco i 13 naufraghi soccorsi dalla Alan Kurdi di Sea-Eye, al largo delle acque territoriali maltesi.

Ein #Sturm zieht auf. Unsere Gäste bekamen Angst, konnten nur mit großer Mühe beruhigt werden. Sie waren noch nie auf dem Meer. Acht sind #minderjährig. Wir kümmern uns, ein Gästebetreuer ist jederzeit bei Ihnen. Die #AlanKurdi braucht einen sicheren Hafen @AuswaertigesAmt pic.twitter.com/UuBlteBZ8w

— sea-eye (@seaeyeorg) September 3, 2019

Si sono svolti ieri i test per l’accesso alle facoltà di Medicina, con quasi 70 mila iscritti per meno di 12 mila posti. Qui tutte le domande, se volete curiosare. Davanti alla Sapienza e agli altri principali atenei italiani ci sono stati sit-in e proteste contro il numero chiuso. (Corriere della Sera / Rai News)

Milano

Nelle scuole della Lombardia mancano 15.000 (quindicimila) insegnanti di ruolo. Un’emergenza che nessuno sembra aver particolarmente voglia di affrontare. (Milano Today)

Genere

Il governo francese ha presentato un piano di legislazione nazionale contro la violenza domestica e di genere, che prevede, tra le altre cose, la creazione di 1000 posti in più nei centri per le vittime e un uso più ampio del braccialetto elettronico per monitorare gli accusati. Solo quest’anno sono almeno 100 le donne che in Francia sono state uccise dal partner o dall’ex partner. (France 24)

Cult

Vi ricordate il meme di quel piccione che faceva headbanging, diventato virale circa un paio d’anni fa? La sua creatrice ha avuto la vita sostanzialmente rovinata da cause di plagio e accuse di aver creato un meme neonazista — ovviamente grazie ai neonazisti, molto solerti a snaturare quello che era nato come innocuo sticker e a perseguitarla su 4chan. (the Verge)

Ci sono sia Margaret Atwood — con il suo sequel di The Handmaid’s Tale — e Salman Rushdie tra i finalisti dell’edizione di quest’anno del Booker Prize. (BBC News)

Basecamp, come quasi tutti i marchi di internet, deve pagare la taglia che Google mette sul nome del loro prodotto per apparire in cima ai risultati del motore di ricerca. Ma almeno lo fa protestando. (Twitter)

When Google puts 4 paid ads ahead of the first organic result for your own brand name, you’re forced to pay up if you want to be found. It’s a shakedown. It’s ransom. But at least we can have fun with it. Search for Basecamp and you may see this attached ad. pic.twitter.com/c0oYaBuahL

— Jason Fried (@jasonfried) 3 September 2019

Fine del mondo

Presto sui migliori campi di battaglia: robot da guerra assassini programmati per decidere se e quanto uccidere. (the Atlantic)

Fondo del barile

Jacob Rees-Mogg — uno dei più ardenti sostenitori della Brexit senza accordo — è un disgustoso aristocratico che indossa la bombetta ma non sa neanche sedersi in maniera composta sui banchi del parlamento, ed è stato giustamente preso in giro per questo. (the Guardian)

I know I’m late with this. pic.twitter.com/S3rsnddfee

— Phillip Dyte (@phillipdyte) September 3, 2019

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