I dolori del giovane Luigi

Questa è Hello, World!, la nostra rassegna mattiniera di attualità, cultura e internet. Tutte le mattine, un pugno di link da leggere, vedere e ascoltare.

I dolori del giovane Luigi
in copertina, foto via Facebook

Luigi Di Maio ha di nuovo scosso i lavori per la formazione del governo di coalizione del Pd: ieri il “capo politico” del Movimento 5 Stelle si è prima presentato da Conte con un programma di venti punti che dovrebbero entrare tutti nel programma di governo “altrimenti è meglio il voto.” Poi, davanti alla stampa, inspiegabilmente, ha deciso di difendere i decreti Sicurezza di Salvini — l’ex alleato il cui tradimento l’ha lasciato in questa situazione — come punto fermo della trattativa: “non rinneghiamo questi 14 mesi di governo.” (Fanpage)

Fonti vicine al Quirinale vogliono Mattarella molto nervoso di fronte alla sceneggiata del Movimento 5 Stelle per la formazione del governo. Ma fuori dal Movimento stesso è quasi impossibile capire se Di Maio stia parlando solo per sé, sia eterodosso, o porti nel palazzo le indicazioni di Casaleggio. Sono i presupposti per un governo fragile, anche se riuscisse a partire, almeno finché il partito non indicherà definitivamente chi dei due leader ha l’ultima parola — va bene anche attraverso il golem di Rousseau, basta che lo faccia. (HuffPost)

Lo strappo, secondo un retroscena di Matteo Pucciarelli, ieri ci sarebbe quasi stato. Fico sarebbe riuscito a fermare all’ultimo minuto una nota di sconfessione di Di Maio preparata da un gruppo di parlamentari 5 Stelle, in cui si indicava in Conte — e solo in Conte — l’interlocutore per il Partito democratico delle ragioni del Movimento 5 Stelle. Fico avrebbe cercato di ricucire i rapporti tra Di Maio e il gruppo parlamentare, che però sono evidentemente mossi da interessi che sembrano essere inconciliabili. (la Repubblica, dietro paywall)

La sparata di Di Maio è stata così grossa da far sospettare a Zingaretti che il capo politico M5S abbia già un accordo “post–elettorale” con la Lega. In serata un mezzo passo indietro di Di Maio, dopo il vertice “riparatore” tra delegati Pd e 5 Stelle, ha reso possibile la riapertura del dialogo, che doveva iniziare alle nove e mezza di oggi ma è già slittato alle 12, ed è visto come il “momento della verità” per la formazione del governo. (il Messaggero)

Il panico di Di Maio sarebbe scaturito di fronte all’indicazione da parte di Conte di voler formare un governo fortemente a propria immagine e somiglianza, senza vice — e certamente senza Di Maio vice — e con una netta discontinuità sui ministeri, anche quelli in “quota 5 Stelle,” che non sarebbero probabilmente quelli uscenti dallo scorso esecutivo, fedelissimi a Di Maio. (il manifesto)

Che Di Maio stia combattendo una battaglia prevalentemente personale, comunque, sembra ormai essere chiaro a tutti, anche al prete del suo paese. In questa trattativa di governo, tra chi è seduto al tavolo, è senza dubbio quello che ha qualcosa di più da perdere. (Linkiesta)

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Mondo

L’uragano Dorian ha raggiunto la categoria quattro, ed è stato definito dal Centro nazionale uragani statunitense come “estremamente pericoloso.” Alla quarta categoria sulla scala Saffir-Simpson il vento dell’uragano può causare “danni catastrofici” a case e strutture, sradicare alberi, abbattere linee elettriche e rendere zone inabitabili per settimane, o anche mesi. (CNN)

Giovedì è fallito, per la terza volta in un anno, un lancio della missione spaziale iraniana. La notizia è circolata insieme a immagini satellitari che mostravano la colonna di fumo sollevarsi dal Centro spaziale Imam Khomeini, ma non era stata confermata dal governo iraniano. Ieri Trump, per chiarire (?!) che gli Stati Uniti non avevano nulla a che fare con l’incidente e per trollare l’Iran, ha twittato un’immagine del centro spaziale a definizione molto superiore rispetto a quelle circolate sulla stampa, facendo sospettare a molti che il presidente avesse twittato un’immagine secretata. (NPR)

The United States of America was not involved in the catastrophic accident during final launch preparations for the Safir SLV Launch at Semnan Launch Site One in Iran. I wish Iran best wishes and good luck in determining what happened at Site One. pic.twitter.com/z0iDj2L0Y3

— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) August 30, 2019

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La Russia ha annunciato un cessate il fuoco unilaterale sulla provincia siriana di Idlib. L’annuncio è arrivato mentre centinaia di siriani hanno raggiunto il confine con la Turchia per manifestare contro i bombardamenti che devastano la zona dallo scorso aprile. La Russia ha invitato i combattenti anti-governativi a “abbandonare le provocazioni armate e unirsi al processo di pace.” Una dichiarazione impossibile da prendere sul serio da uno stato che ha bombardato la regione per cinque mesi dopo aver firmato un accordo per la demilitarizzazione. (Al Jazeera)

Secondo le Nazioni Unite, il numero degli sfollati dall’inizio dei bombardamenti dello scorso aprile sono 400 mila. Centinaia di persone si sono spinte verso il confine con la Turchia ieri per protestare e chiedere l’apertura di un corridoio umanitario per i civili sfollati. (Middle East Eye)

Cristiana Paşca Palmer, segretaria esecutiva della Convenzione sulla diversità biologica delle Nazioni Unite, ha sottolineato come gli incendi nella foresta amazzonica ci avvicinino a un “punto di svolta” che potrebbe portare a “un collasso a cascata dei sistemi naturali.” (the Guardian)

Boris Johnson continua a insistere che mentre il parlamento sarà chiuso, lui riuscirà a portare a casa l’accordo con l’Unione europea che May non è mai riuscita a ottenere. Johnson è stato adamantino nel rifiutare che la Brexit sia ulteriormente rimandata, ma in un memo diplomatico ottenuto da Benjamin Kentish, il negoziatore britannico per la Brexit David Frost sottolinea come senza una “estensione tecnica” è certo che il paese uscirà senza accordo. (the Independent)

Hong Kong. Nonostante la manifestazione del Civil Human Rights Front, il gruppo organizzato più grande all’interno delle proteste, avesse annunciato la cancellazione della manifestazione di sabato, tantissimi a Hong Kong si sono riversati nelle strade per tornare a protestare. Le proteste saranno interessate certamente da scontri con la polizia, che le aveva espressamente vietate. Un commento pubblicato sul People’s Daily è tornato a minacciare i contestatori di un intervento da parte delle forze della Cina continentale. Il South China Morning Post sta seguendo gli sviluppi della giornata in diretta.

Italia


La nave Mare Jonio resta ancora in mare, con 34 migranti a bordo. Le loro condizioni sono sempre più precarie, come succede ormai sempre in questi casi, ma questo non sembra smuovere di un millimetro la ferocia di chi ha le leve del comando politico — che sono, incredibilmente, ancora i ministri Salvini, Trenta e Toninelli. (Dinamo Press)

Nell’ultimo trimestre, il prodotto interno lordo italiano è diminuito dello 0,1%. La disoccupazione, inoltre, è tornata lievemente a crescere, con le ore lavorate diminuite dello 0,1%. Secondo Istat, inoltre, sono aumentati gli investimenti, ma i consumi sono inchiodati. Insomma: è stagnazione vera. (la Repubblica)

Milano

Come previsto, da domani riaprirà tutta la M2. La linea verde era stata chiusa per un lungo tratto tutto il mese di agosto, a causa di alcuni lavori di manutenzione. (la Repubblica Milano)

Gif di Yoni

Pensate che il palazzo della Feltrinelli in zona Porta Volta sia brutto? Sta per esserne costruito uno esattamente uguale proprio di fronte. (la Repubblica Milano)

Ambiente

Greta Thunberg ha partecipato al proprio primo sciopero studentesco per il clima negli Stati Uniti, in una grande manifestazione a New York. Thunberg ha incontrato tantissimi altri giovani attivisti locali, tra cui Alexandria Villaseñor, che ha iniziato lo scorso gennaio una protesta parallela a quella di Thunberg davanti al palazzo delle Nazioni Unite. (Gizmodo)

Cult

Qualcuno ha hackerato il profilo Twitter di Jack Dorsey, co-fondatore e attuale amministratore di Twitter, e ha twittato una serie di post, tra cui anche offese razziste. Farebbe ridere, se non fosse che se è successo a Dorsey potrebbe succedere anche a Trump. (TechCrunch)

Attenzione, ripetiamo, attenzione: il settore dei marionettisti sta per essere completamente automatizzato. (IEEE Spectrum)

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