Giudicare i libri dalla copertina è giusto
Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Livia Satriano, collezionista di libri dalle copertine belle, che raccoglie nell’account Instagram Libri Belli. Ne parliamo sabato 7 settembre alle 18:30 al Rob de Matt, per Gomma.
Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Livia Satriano, collezionista di libri dalle copertine belle, che raccoglie nell’account Instagram Libri Belli. Ne parliamo sabato 7 settembre alle 18:30 al Rob de Matt, per Gomma.
Se vi piacciono i libri belli e usate Instagram è difficile non conosciate @libribelli_books, l’account dove Livia Satriano cura una collezione incredibile di libri dalle copertine bellissime, strane, massimaliste, minimaliste. Nella collezione appaiono spesso testi rari, ma anche opere minori, che hanno ricevuto la cura grafica di una bella copertina spesso per caso o per passione degli autori del progetto.
Satriano a volte si separa anche dai propri libri belli, saltuariamente li indica come in vendita su Instagram e cura un angolo da Verso Libri.
Parleremo con lei del progetto Libri belli durante una talk a Gomma, sabato 7 settembre alle 18:30, al Rob de Matt. Intanto, l’abbiamo raggiunta via email per iniziare a farle qualche domanda.
Cosa rende una copertina bella?
Naturalmente non c’è nessuna regola assoluta. Per me una copertina bella è quella che cattura l’attenzione per delle forme, per l’uso dei colori, per un dettaglio grafico o di contenuto. Una copertina che ti incuriosisce, suscita in te qualcosa, ti emoziona.
E qual è la più bella di tutte, o la tua preferita?
Ne ho tante di belle e preferite, non credo di poterne dire solo una. Restando in Italia, sicuramente la “Lolita” Oscar Mondadori del 1970 disegnata da Bruno Binosi, “La Califfa” Rizzoli di Mario Dagrada, “Amore in climi freddi” disegnata da Munari per Bompiani sono alcune fra le mie preferite.
Qual è la copertina che ti ha fatto decidere di aprire Libri Belli?
In realtà una copertina molto semplice, solo testuale. Un librettino anni Trenta che avevo trovato nella cantina dei nonni. Il titolo era “La chiave del successo” e il sottotitolo “Metodo pratico e infallibile per riuscire nella vita.” Ovviamente mi ha subito incuriosito ed è stata forse stata la scintilla iniziale che mi ha spinto a voler condividere anche sui social i libri (e le copertine) che trovavo in giro.
Di che decennio sono le tue copertine preferite?
Direi degli anni ’70 forse, per la varietà di stili e la volontà di sperimentazione.
Ci sono elementi stilistici, progetti grafici, o stili di illustrazione che ti sono particolarmente cari?
Devo dire che, come per la musica, ho gusti abbastanza eterogenei. Mi possono piacere cose estremamente “minimal,” sintetiche e astratte come pure cose più elaborate e realistiche. In generale comunque prediligo sempre di più la sintesi e chi riesce a raccontare molto con poco. Fra i miei progetti grafici preferiti sicuro quello della collana Il Marcopolo de Il Saggiatore, della Biblioteca di Babele di Franco Maria Ricci, la semplicità della Piccola Biblioteca Adelphi e la combo John Alcorn (grafica) / Edward Gorey (illustrazioni) per le pubblicazioni Rizzoli di Landolfi… Trinomio del cuore!
Qual è il tuo carattere tipografico preferito nei progetti grafici che hai raccolto?
Mi piacciono molto le tipografie dei volumi della collana “I segni dell’uomo” di Franco Maria Ricci, così sfarzose ed eleganti.
Ci sono edizioni o editori che ti capita di pubblicare più spesso?
Di sicuro le bellissime copertine Feltrinelli, Bompiani e Rizzoli del passato. Anche i manuali De Vecchi e le pubblicazioni di Sugar Editore sono una presenza abbastanza fissa sulla pagina di Libri Belli.
E designer che hai ritrovato tra un libro e l’altro?
Io amo molto Bruno Munari, Silvio Coppola, Albe Steiner e John Alcorn e vedrete quindi che tornano spesso anche su Libri Belli.
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