Non si è ancora capito se Boris Johnson vuole davvero chiudere il parlamento

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Non si è ancora capito se Boris Johnson vuole davvero chiudere il parlamento
in copertina, foto via Twitter

Al termine del summit del G7, Boris Johnson non ha di nuovo risposto riguardo alle voci che si rincorrono da giorni: che sia intenzionato a chiudere il parlamento per cinque settimane, a partire dalla seconda di settembre, per impedire ai parlamentari di bloccare la Brexit senza accordo con l’Europa. Quando la stampa gli ha chiesto di nuovo cosa intendesse fare, Johnson ha sbottato che il Parlamento deve “finire il lavoro” sulla Brexit. Secondo Johnson “è quello che la gente vuole, e a proposito, credo sia quello che vogliono anche i nostri amici e partner dall’altro lato della Manica — vogliono farla finita e basta.” (BBC News)

Quando dice che “è quello che la gente vuole,” Johnson si riferisce probabilmente a un sondaggio di ComRes con cui il Telegraph aveva sostenuto ci fosse sostegno popolare per la chiusura del parlamento — ma per scrivere quel titolo il quotidiano conservatore ha pesantemente manipolato i dati del sondaggio, non contando le persone che avevano risposto “Non saprei” al quesito. (the Telegraph, 12/08/19 / New Statesman, 13/08/19)

La procuratrice generale ombra Shami Chakrabarti ha preparato un documento di sei pagine sul caso della chiusura del parlamento per Jeremy Corbyn, in cui descrive la possibilità di chiudere il parlamento “il più grave abuso di potere e il più grave attacco ai principi costituzionali del Regno Unito a memoria d’uomo.” Secondo Chakrabarti ci sarebbe margine, in caso Johnson decidesse di mettere in azione il proprio piano, per ottenere la riapertura del parlamento per vie legali. (the Guardian)

In un editoriale sull’Independent, Corbyn ha annunciato che oggi organizzerà un incontro allargato a tutte le opposizioni al governo per trovare un modo per fermare la Brexit senza accordo ad ogni costo. Secondo Corbyn, il no–deal è un regalo agli speculatori, che si tradurrà in ulteriori politiche economiche contro i più deboli mascherate da misure di austerità, così da arricchire due volte gli ultraricchi da cui i Tories prendono gli ordini. (the Independent)

Il piano di Corbyn sembra essere: sfiduciare il governo, formare un governo d’emergenza di cui sarebbe il primo ministro lui stesso, fermare la Brexit senza accordo per poi poter andare al voto. Ma questo piano dipende dall’affidabilità dei Liberal democratici. La loro leader Jo Swinson è tornata a criticare Corbyn, dicendo che non può pretendere di essere lui il primo ministro del governo d’emergenza. (BBC News)

Intanto, Johnson si sta preparando a riempire la Camera dei lord di pari a favore della Brexit. Sarebbero sei, tanto per iniziare, ma il piano non sembra fermarsi a loro. Johnson intende offrire gli onori a “persone che sono state ignorate in passato,” e a diversi “eroi della Brexit” (sic) che hanno svolto un ruolo fondamentale per portare al risultato del referendum del 2016. Tra loro non ci sarà Nigel Farage, almeno. (iNews)

Le ripercussioni della Brexit no–deal potrebbero essere ancora più pesanti del previsto. Se, una volta usciti senza accordo, il Regno Unito si rifiutasse anche di pagare all’Ue i dovuti 39 miliardi di sterline, l’Unione europea si rifiuterebbe di firmare qualsiasi accordo commerciale con il paese. L’ha dichiarato Guy Verhofstadt, il coordinatore per la Brexit del Parlamento europeo. (Evening Standard)

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Mondo

Continua l’avanzata delle forze governative e russe nella provincia di Idlib. Attacchi aerei coordinati da Mosca e Damasco hanno ucciso “una dozzina” di persone, e ferito almeno altre 27. L’avanzata delle truppe a terra, intanto, sta causando una nuova ondata di civili, messi in fuga dal terrore di nuove violenze, come se non bastassero i bombardamenti. Dalla riapertura del fronte, lo scorso aprile, sono stati uccisi circa 900 civili. (Middle East Eye)

Continuano intanto gli scontri in Libia. Le forze di Haftar hanno provato a lanciare un’altra incursione su una cittadina a sud–est di Tripoli, ma sono stati respinti dalle forze del governo di al–Sarraj. Su Facebook, la Libyan National Army di Haftar ha commentato di essere pronta a continuare le operazioni, ma la loro avanzata si è fermata, e lo scontro continua da mesi nella regione a sud della capitale del paese. (Al–Araby Al–Jadeed)

Il presidente del Libano Michel Aoun non ha usato mezzi termini per condannare l’attacco che Israele ha svolto con droni su una base di Hezbollah nel paese. Secondo Aoun si tratta di “una dichiarazione di guerra,” a cui il Libano risponderà, per “difendere l’integrità del proprio territorio.” (Al Jazeera)

La tre giorni del G7 si è conclusa largamente con un nulla di fatto: i sette leader non hanno firmato nessuna dichiarazione di intenti comuni, e con i nodi più importanti ancora da sciogliere: non si è riuscito a ottenere da Trump altro che non dichiarazioni rassicuranti su Iran e Cina, ma nessun impegno. E al termine del summit Trump è tornato immediatamente ad attaccare chi gli chiede di investire contro il cambiamento climatico, dicendo che gli Stati Uniti sono ricchissimi di risorse energetiche che non hanno intenzione di sacrificare per preoccupazioni ambientaliste: “Non perderemo ricchezza, non per dei sogni e dei mulini.” (the Washington Post)

L’anno prossimo il summit si terrà negli Stati Uniti, per cui ovviamente il presidente sta già spingendo per organizzarlo in un proprio resort, così da guadagnarci sopra. (Vox)

Il governo brasiliano ha rifiutato gli aiuti da 22 milioni di dollari offerti dal G7 per la crisi degli incendi in Amazzonia. Il capo dello staff del presidente Bolsonaro ha rigettato la proposta in modo sprezzante, dicendo che “forse quelle risorse sono più utili per la riforestazione dell’Europa.” (the Independent)

Gli incendi intanto stanno facendo danni enormi anche in Bolivia, dove sono andati in fiamme quasi 2 milioni di acri di foresta. (CNN)

Johnson & Johnson — una delle aziende farmaceutiche più grandi al mondo — è stata condannata a pagare 572 milioni di dollari per non aver comunicato chiaramente che i propri antidolorifici oppioidi davano dipendenza. Gli Stati Uniti hanno da anni un problema gravissimo con persone dipendenti da oppioidi, con migliaia di casi di morte per overdose. Solo in Oklahoma, dove si è tenuto il processo, dal 2000 sono morte più di 6000 persone. (the New York Times)

Lo scrittore australiano di origini cinesi Yang Hengjun è stato arrestato in Cina con l’accusa di spionaggio. Yang è trattenuto dalle autorità di Pechino dallo scorso gennaio, ma l’incriminazione formale è avvenuta soltanto pochi giorni fa. (SCMP)

Parlando in conferenza stampa per la prima volta dopo l’escalation delle violenze di domenica, la governatrice di Hong Kong Carrie Lam ha negato che la situazione nella città sia fuori controllo e ha ribadito che non intende dimettersi. Lam ha anche escluso una delle principali richieste dei contestatori, l’istituzione di una commissione d’inchiesta indipendente sulle violenze della polizia, dicendo che gli organismi esistenti sono già sufficienti. (Channel News Asia)

Un attivista antirazzista belga è stato costretto a lasciare la città di Ath. Si era opposto con forza a una festa locale pluridecennale, in cui un bianco che interpreta un “selvaggio” — dunque mascherato con una blackface — viene trascinato in catene per le strade del paese. Il sindaco di Ath ha detto che non sarebbe stato in grado di proteggere l’incolumità dell’attivista. OK. (the Guardian)

Nuove indagini sui moti dell’estrema destra avvenuti a Chemnitz l’anno scorso rivelano che le “cacce allo straniero” erano state organizzate e coordinate dai militanti. Sul caso aveva perso il posto il capo dell’intelligence tedesca, Hans-Georg Maassen, che aveva messo in dubbio l’autenticità dei video delle violenze. (DW)

Italia

Quattro ore di incontro a Palazzo Chigi tra le delegazioni del Pd e del M5S non sono bastate a sciogliere i nodi della futura possibile alleanza di governo. La strada viene definita “in salita” dai democratici, mentre i grillini minacciano che “la pazienza ha un limite.” Le due forze non sono ancora riuscite a trovare un accordo né sulla squadra di governo (con il nome di Conte ancora non confermato) né sui programmi: la trattativa andrà avanti a partire dalle 11. (la Repubblica)

Nella serata di ieri sembrava che sul Conte bis si fosse raggiunto l’accordo, e Zingaretti si era detto ottimista sull’esito del confronto. Dopo l’incontro notturno non ci sono state dichiarazioni ufficiali, ma a quanto pare le divergenze maggiori riguardano la prossima manovra economica. La cronaca della giornata ora per ora su Fanpage.

Potrebbe essere una grana da risolvere per salvare la faccia, o una buona scusa per far saltare il tavolo: il voto dell’eventuale accordo sulla piattaforma Rousseau, a cui Casaleggio non vorrebbe rinunciare, ma che presenta — oltre all’incognita dell’esito — un problema di tempistiche. Per statuto, infatti, gli iscritti devono essere avvisati almeno 24 ore prima, ma le consultazioni al Quirinale iniziano oggi. Servirebbe quindi una deroga al regolamento. (Next Quotidiano / Adnkronos)

Nella giornata di ieri sono avvenuti tre incidenti mortali sul lavoro: all’Aquila un 33enne, figlio del proprietario di una ditta edile, è morto schiacciato dal rimorchio con cui stava eseguendo alcuni lavori di manutenzione; a Rivolta d’Adda (Cremona) l’esplosione del tubo di un trattore ha ucciso un agricoltore di 68 anni; a San Giuliano Milanese un operaio di 40 anni, impegnato in un’operazione di rimozione dell’amianto, è morto precipitando dal tetto del magazzino su cui stava lavorando, che ha ceduto. (la Repubblica / il Giorno / Milano Today)

La nave Eleanor della Ong tedesca Lifeline ha soccorso ieri al largo della Libia 101 persone da un gommone che stava affondando, nonostante le minacce della Guardia costiera libica, intervenuta poco dopo. La nave ora sta facendo rotta verso nord, in attesa dell’assegnazione di un porto sicuro (chiesto alla Germania). (il manifesto)

Terzo giorno di navigazione su Mare Jonio: abbiamo tirato un sospiro di sollievo quando la Eleonore di #Lifeline ha salvato 101 persone da un gommone che affondava. Noi eravamo lontani: non saremmo riusciti ad arrivare in tempo. Grazie Eleonore, buon vento fino a un porto sicuro.

— Cecilia Strada (@cecilia_strada) August 26, 2019

A Metaponto e Matera si sono tenute ieri due manifestazioni per chiedere dignità e maggiori diritti per i lavoratori stagionali delle campagne del Sud. Organizzate dalle associazioni riunite nel Forum delle Terre di Dignità, le proteste arrivano a poche settimane dall’incendio nel “ghetto” della Felandina a Bernalda, in cui il 7 agosto ha perso la vita una donna nigeriana, Eris Petty Stone. (Matera Life)

4 dei 471 “navigator” assunti in Campania per gestire le domande del reddito di cittadinanza hanno iniziato lo sciopero della fame, per protesta contro il governatore regionale De Luca, che non vuole firmare la convenzione con Anpal Servizi, necessaria perché chi ha passato la selezione possa iniziare il percorso formativo e lavorativo. De Luca vorrebbe che fossero stabilizzati prima i 600 precari che già lavorano per Anpal, a cui dà tutta la colpa dell’impasse. (il Fatto Quotidiano)

È durata appena 36 ore la fuga di Robert Lisowski, il detenuto evaso l’altra notte dal carcere di Poggioreale: è stato catturato ieri nel centro storico di Napoli, in zona Borgo Loreto. (Fanpage Napoli)

Milano

I binari abbandonati dei tram sono una delle cose più malinconiche che potete trovare in città. Il comune assicura che presto verranno tolti, visto che sono pericolosi per pedoni e soprattutto ciclisti. (Repubblica Milano)

Come vanno le condizioni di lavoro femminili a Milano e in Lombardia? Proprio come nel resto d’Italia: male. (il Giorno)

Cult

Il celebre murale di Banksy dedicato alla Brexit su un edificio di Dover è sparito tra sabato e domenica: probabilmente coperto di vernice, ma potrebbe anche essere stato rimosso per essere venduto dai proprietari del palazzo. (CNN)

On behalf of the people of #Dover, I would like to deplore the obliteration of our #Banksy. Cultural vandalism of the highest order. pic.twitter.com/WaUeHChCzT

— The Mash Tun, Dover, aka Peter Garstin. (@MashTunDover) August 25, 2019

Tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento era diffusa la paura che i libri presi in prestito nelle biblioteche pubbliche potessero diffondere malattie e epidemie. Una paura che tra gli Stati Uniti e l’Europa ha assunto in alcune fasi le caratteristiche di un vero e proprio panico diffuso, tra bizzarri tentativi di disinfettare i libri e la raccomandazione di bruciare quelli sospettati di essere veicolo di contagio. (Smithsonian Mag)

Instagram sta lavorando a una nuova app di messaggistica (sì, un’altra) per promuovere la condivisione “costante e intima” di momenti tra familiari e amici stretti. Oltre ai soliti messaggi, foto, e video, l’app permetterebbe di condividere costantemente la propria posizione, la propria velocità e la percentuale di batteria rimasta sul proprio telefono con gli amici. Perché chi non vuole condividere con tutti i propri amici, sempre, costantemente, la propria posizione! :D (the Verge)

Gif di Jacqueline Jing Lin

Ambiente

Una storia dell’orrore: il prosciugamento del Lago d’Aral. Come si vive oggi su quelle che erano le sue sponde? C’è una speranza di salvare quel poco che resta da uno dei più grandi disastri ambientali di sempre? (Internazionale)

Un’altra storia dell’orrore: Jakarta sta lentamente affondando, e quindi il governo indonesiano ha annunciato la volontà di costruire dal niente una nuova capitale sull’isola di Borneo, per alleviare almeno una parte della pressione sull’attuale capitale (che conta quasi 10 milioni di abitanti). Il progetto costerà circa 27 miliardi e dovrebbe portare ai primi trasferimenti nel 2024, ma c’è preoccupazione per le foreste del Borneo che potrebbero essere distrutte per fare spazio alle nuove costruzioni. (the Guardian)

Fondo del barile

Il livello della diplomazia contemporanea: il presidente brasiliano Bolsonaro ha commentato entusiasticamente un post sessista sulla moglie di Macron, che si è detto rattristato. Il presidente francese è stato il principale critico della politica brasiliana sull’Amazzonia, negli ultimi giorni. (the Guardian)

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Gif di fishyfilms

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