Lampedusa, Zarzis: storie di chi si occupa dei morti nel Mediterraneo
Chi è che, vivendo in zone di confine, si impegna per cercare di dare dignità a chi muore, proprio cercando di attraversare quelle frontiere? In questa puntata di S/Confini ne parliamo con Valentina Zagaria, che ha studiato come gli abitanti nelle zone al confine europeo si occupano dei morti di fro
in copertina, foto di Alessia Capasso di una performance di Teatro Senza a Lampedusa, la compagnia con cui Valentina Zagaria ha portato sul palco la propria ricerca accademica
Chi è che, vivendo in zone di confine, si impegna per cercare di dare dignità a chi muore, cercando di attraversare quelle frontiere? In questa puntata di S/Confini ne parliamo con Valentina Zagaria, che ha studiato come gli abitanti nelle zone al confine europeo si occupano dei morti di frontiera.
Zarzis e Lampedusa sono due zone di confine, molto diverse e simili allo stesso tempo. L’una, città costiera a sud della Tunisia e punto di partenza della harga — letteralmente “bruciare la frontiera” — il viaggio via mare che attraversa il Mediterraneo. L’altra, isola a sud della Sicilia, approdo e “porta d’Europa” per chi riesce nell’impresa.
Entrambe si affacciano sulla frontiera più pericolosa e mortale al mondo, il Mediterraneo Centrale — dove proprio ieri sono annegate circa 150 persone. Ed entrambe sono legate da un destino simile, quello di occuparsi di chi, tentando di ‘bruciare’ la frontiera, perde la vita.
Sia a Zarzis che a Lampedusa ci sono persone che cercano di dare dignità a chi muore, con i pochi mezzi a disposizione. A Lampedusa se n’è occupato per lungo tempo Vincenzo L., guardiano del cimitero dell’isola. A Zarzis, Chamseddine Marzoug, volontario della Croce Rossa Tunisina, si prende cura di un ‘cimitero clandestino’. Suo cugino, Chamseddine Bourassine, è uno dei pescatori arrestati dalla Guardia di Finanza italiana l’anno scorso, dopo aver salvato la vita a 14 persone in mare.
Ospite di questa puntata è Valentina Zagaria, dottoranda nel dipartimento di antropologia della London School of Economics and Political Science. Valentina ha condotto due anni di ricerca etnografica a Zarzis, nel sud della Tunisia, tra il 2015 e il 2017 e a Lampedusa, tra il 2011 e il 2013. Il suo lavoro si concentra sulle morti nel Mar Mediterraneo e su come gli abitanti nelle zone al confine europeo vivono e si occupano di morti, assenze e sparizioni. Valentina è anche una delle fondatrici della compagnia Teatro Senza, con la quale porta sul palco la sua ricerca accademica.
Ai microfoni: Maria Mancuso e Valentina Zagaria
Redazione: Maria Mancuso
Editing e post-produzione: Maria Mancuso
Musica: Francesco Fusaro
Show notes
- Accordo Italia-Libia sui migranti
- Vita e Morte alla Porta d’Europa
- The clandestine cemetery. Burying the victims of Europe’s border in a Tunisian coastal town
- Blood on the EU’s hands: Evento
- Blood on the EU’s hands: Minniti contestato a Londra
- I pescatori, eroi di Zarzis, in galera
- When rescue at sea becomes a crime: who the Tunisian fishermen arrested in Italy really are
- I pescatori tunisini che danno sepoltura ai migranti senza nome
- Appunti per un naufragio – Davide Enia
- Miraculi, Teatro Senza