La solidarietà in arresto
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Al sedicesimo giorno dal soccorso, la Sea Watch è finalmente arrivata in un porto sicuro. Ma non l’ha fatto aspettando il permesso delle autorità italiane: nella notte, la capitana Carola Rackete ha invocato lo stato di necessità e ha deciso di entrare in porto lo stesso, nonostante le manovre di ostacolo della Guardia di finanza. Un’ora dopo, i finanzieri sono saliti a bordo e l’hanno arrestata, con l’accusa di “resistenza o violenza contro nave da guerra” e “tentato naufragio.” Lo sbarco dei migranti è finito all’alba. (la Repubblica)
La ragione dell’ultima accusa (“tentato naufragio”) deriva dall’aver praticamente schiacciato contro la banchina del porto la motovedetta della Guardia di finanza che si era messa a fare avanti e indietro per impedire l’attracco della nave (sì, siamo arrivati a questo livello di ridicolo). (Courtesy of Matteo Salvini su Twitter)
(Ricordiamo, per dovere di cronaca, che nella storia recente abbiamo fatto anche di peggio: nel 1997, in ossequio al blocco navale voluto dal governo Prodi per fermare l’immigrazione albanese, una nave militare italiana speronò la Kater I Rades in acque internazionali, causandone l’affondamento e la morte di più di 100 persone.)
Il fatto che si continuasse a rimandare il momento dello sbarco era doppiamente insensato, dato che era arrivata la disponibilità di Francia, Lussemburgo, Germania, Portogallo e Finlandia ad accogliere un numero così esorbitante di persone — 42. Ma secondo il Viminale non era sufficiente: “Prima di sbloccare la situazione, si attendono garanzie su numeri, tempi e modi.” (AGI / Rai News)
Mentre tutto il governo invocava il sequestro della nave e l’arresto della comandante, una timida voce di buonsenso è arrivata ieri dal ministro degli Esteri Moavero Milanesi, che rispondendo a una domanda alla Farnesina ha ammesso che la Libia non è un porto sicuro. “Dovrebbe spiegarlo bene a Salvini,” hanno commentato in molti dalle parti del Pd. (il Fatto Quotidiano)
Appena sveglio, Salvini ha infilato una serie di tweet di esultanza per l’arresto di Rackete. Ma il ministro preferisce concentrare l’attenzione sui procedimenti giudiziari a carico della Ong, per sorvolare sul fatto che comunque i migranti sono sbarcati, aprendosi i porti da soli.
A poche ore dall’arresto, si stanno moltiplicando le dichiarazioni di solidarietà per la comandante.
Rackete, che ha passato quello che rimaneva della notte in una caserma della Guardia di finanza, potrebbe essere trasferita in carcere e processata per direttissima. Altre fonti riportano invece che andrà agli arresti domiciliari in attesa del processo. (TGCOM / Open)
I 40 migranti che erano rimasti a bordo, invece, sono stati trasferiti nell’“hotspot” di Lampedusa — cioè, di fatto, un centro di detenzione amministrativa. (Giornalettismo)
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Mondo
L’esercito israeliano ha risposto nuovamente con forza eccessiva alle proteste dei cittadini palestinesi, uccidendo un ragazzo di vent’anni, che secondo due testimoni oculari non costituiva in nessun modo una minaccia. La vita di Mohammed Samir Obaid era già stata segnata dalla repressione: a soli vent’anni aveva già passato quattro anni in carcere per aver partecipato ad altre proteste. Secondo i testimoni le proteste non erano violente, e anzi, i due raccontano che il contesto era così disteso che stavano parlando con i soldati per chiedergli di andarsene. In quel momento, uno dei soldati ha sparato ha Obaid al cuore, da dieci metri di distanza. (Middle East Eye)
Secondo funzionari statunitensi non sarebbero i ribelli Houthi i responsabili dell’attacco a due stazioni di pompaggio in Arabia Saudita dello scorso 14 maggio, ma milizie dell’Iraq. Secondo l’intelligence statunitense l’attacco potrebbe segnare l’apertura di un “secondo fronte” per l’Arabia Saudita. (Al–Araby Al–Jadeed)
A Vienna si è tenuto un meeting tra diplomatici degli altri paesi rimasti all’interno dell’accordo nucleare con l’Iran. Secondo il viceministro agli Esteri iraniano Araqchi nel corso dell’incontro sono stati fatti passi avanti, ma “non è abbastanza” per interrompere il percorso di Teheran, che ha avvertito supererà presto il limite di uranio arricchito che era stato stabilito dall’accordo di Obama. (Al Jazeera)
Malgrado il caldo soffocante sono continuate in Algeria le proteste per chiedere un vero cambio di regime, per la 19esima settimana consecutiva. Dopo le dimissioni di Bouteflika il presidente a interim Bensalah si è rifiutato di fissare una nuova data per le elezioni, che restano tuttora sospese a data da destinarsi per “mancanza di candidati.” (France 24)
Anche al termine di questo G20 verrà firmata una dichiarazione 19+1 esattamente come era successo a Buenos Aires: tutti i paesi — tranne gli Stati Uniti — riconfermano il proprio impegno nel contrastare il cambiamento climatico. Gli Stati Uniti si limiteranno a riconoscere la determinazione degli altri stati, ma “non prendono impegni.” (DW)
Il tanto atteso meeting tra Donald Trump e Xi Jinping ha dato i suoi frutti — anche se questa volta non si parla apertamente di “tregua,” Trump ha accettato di non imporre altri dazi sui prodotti cinesi, e si è detto soddisfatto dell’incontro, che sarebbe andato “meglio del previsto.” Secondo Xinhua i due presidenti avrebbero raggiunto almeno l’accordo per riaprire i negoziati. (South China Morning Post)
Al margine del G20, Trump ha annunciato che quando lascerà il Giappone farà tappa in Corea del Sud per parlare ancora con il presidente Moon. Già che passa di lì, il presidente statunitense ha invitato Kim Jong-un a incontrarsi nell’area demilitarizzata, “anche solo per salutarsi.” OK. (CNN)
Ma l’umore di Trump sta per rovinarsi di nuovo: un giudice federale ha appena stabilito che il governo non potrà usare fondi militari per finanziare la costruzione del muro lungo il confine col Messico. Secondo il giudice, non essendo presenti “richieste militari inaspettate” lo spostamento arbitrario delle risorse solleva dubbi costituzionali. (NPR)
Due anni dopo i fatti di Charlottesville, James Fields, il neonazista che ha caricato con la propria macchina un gruppo di contestatori uccidendo Heather Heyer, è stato condannato all’ergastolo. (Vox)
Mentre la Francia registrava la temperatura più alta di tutti i tempi con 45,9°C a Gallargues-le-Montueux, un posto di cui non invidiamo gli abitanti, la polizia ha represso duramente le manifestazioni ambientaliste di Extinction Rebellion, i cui attivisti avevano bloccato alcune vie di Parigi. (BBC News / Reporterre)
Guarda la polizia che spruzza con lo spray al peperoncino i manifestanti seduti pacificamente in mezzo alla strada, cercando di trascinarli via con la forza:
A Extinction Rebellion è dedicata la copertina del numero di Internazionale di questa settimana.
Italia
I resoconti di stampa descrivono un Giuseppe Conte a proprio agio tra gli incontri bilaterali al G20 di Osaka. Al centro delle preoccupazioni del primo ministro, affiancato da Tria, c’è la trattativa con l’Unione europea sulla procedura di infrazione. La strategia italiana sostanzialmente è: rimandare. (Rai News)
Mentre il principale partito del suo governo oltraggia la memoria di Giulio Regeni in tutta Italia, Conte ha incontrato il dittatore egiziano Al-Sisi e l’ha rassicurato sul fatto che l’Italia continuerà a non fare niente per pretendere verità e giustizia: non farà altre pressioni sulle autorità egiziane, non ritirerà l’ambasciatore, fidandosi della collaborazione tra magistratura italiana e egiziana, che finora si è visto quanti frutti ha dato. (il Sole 24 Ore)
La senatrice “dissidente” Paola Nugnes è stata espulsa dal Movimento 5 Stelle, ma non intende dimettersi. “Io non mollo, continuo la mia battaglia in Senato per i diritti, l’equità sociale, l’ecologia e l’ambiente. Pensano che sia una ‘pupa’ da sostituire con un’altra ‘pupa’ alla quale ordinare come votare, ma si sbagliano: io sono nata prima del movimento.” (la Repubblica)
La decisione è stata contestata da Roberto Fico, che ogni giorno che passa è sempre più difficile capire perché resti all’interno del M5S — sempre che pensi veramente quello che dice. Ma la questione investe tutto il governo: con l’uscita di Nugnes la maggioranza giallo-verde al Senato si regge su appena tre voti. (Next Quotidiano)
Un’inchiesta della procura di Catania su un giro di concorsi universitari truccati ha portato alla sospensione del rettore e di altri vertici dell’università della città. L’indagine coinvolge anche altri 40 docenti di altre città, tra cui anche Milano. (la Stampa)
Guarda un video al rallentatore e da due prospettive della demolizione del ponte Morandi:
I due vicepremier erano in prima fila ad assistere alla demolizione, ma Di Maio si è offeso molto perché le telecamere della Rai avrebbero inquadrato Salvini, Toti e Bucci, escludendolo sistematicamente. Il fatto è stato denunciato dai parlamentari grillini in commissione di vigilanza Rai.
“Sogno un paese con autostrade gratis,” ha detto Di Maio, tornando a insistere sulla battaglia per la revoca della concessione ad Autostrade Spa. Battaglia che non porterà da nessuna parte, dato che, nonostante l’appoggio di Conte, la Lega continuerà a mettersi di traverso. (Corriere della Sera)
Milano
Oggi è la giornata del Pride a Milano: il ritrovo è previsto per le 15 in piazza Duca d’Aosta, e il corteo sfilerà come da tradizione fino a piazza Oberdan, in Porta Venezia. Per la prima volta ci sarà un carro di migranti LGBT, mentre la rete Insieme Senza Muri ha invitato tutti a indossare un nastro azzurro in solidarietà alla Sea Watch. (Mentelocale / Milano Today)
Cult
In Nigeria la situazione delle persone LGBTQ+ è ancora difficilissima: la legge criminalizza club, associazioni e organizzazioni omosessuali — anche chi è semplicemente in un matrimonio dello stesso sesso rischia fino a 14 anni di carcere. Eppure, nonostante tutto, attraverso internet, una comunità coraggiosa LGBTQ+ resiste. (Dazed)
Una seconda città statunitense — Somerville, in Massachusetts — ha vietato l’uso di tecnologie per il riconoscimento facciale di massa. Il divieto non è solo per i privati ma anche, soprattutto, per le agenzie del governo, le più interessate alla “sorveglianza come servizio.” (Motherboard)
Siete pronti a sfidare altre cento persone contemporaneamente a Tetris? Potrete farlo con il vostro telefono, entro la fine dell’anno. (Polygon)
Simposio è un festival organizzato dal collettivo romano NONE che si svolgerà dal 4 al 7 luglio nella cornice incredibile del villaggio Eni a Borca di Cadore, un insediamento di 100 mila metri quadri in mezzo al bosco voluto a suo tempo da Enrico Mattei per ospitare i dipendenti ENI in vacanza, e in seguito abbandonato. (VICE)
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Gif di Sarah Zucker
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