Quanto sarebbe davvero diversa la politica economica europea in mano ai conservatori? Perché i giovani sono la fascia meno considerata da chi scrive i programmi politici? E cosa bisogna fare per cambiare l’Unione europea? Ne abbiamo parlato con Rosa Fioravante, ricercatrice e teaching assistant all’Università LUISS, nella seconda puntata della nostra serie di interviste dedicate alle elezioni europee.
Domenica 26 maggio si vota per rinnovare il Parlamento Europeo, a 40 anni dalla sua prima elezione a suffragio universale. L’appuntamento è stato raccontato negli ultimi mesi soprattutto come uno scontro decisivo tra “europeisti” e “sovranisti”, in uno dei momenti più critici per la stabilità dell’Unione, non solo per la crescita di partiti e movimenti che ne mettono in discussione le premesse fondamentali, ma anche per l’enigma senza precedenti della Brexit, che renderà l’esito del voto di domenica ancora più incerto.
In Italia, la Lega e il Movimento 5 Stelle si sono ritagliati un ruolo “anti-sistema,” individuando nemici facili da spiegare dietro cui nascondersi. In realtà, nessuno dei due partiti si pone in contrapposizione alle premesse economiche su cui si fonda l’Unione, e per questo è difficile immaginare che l’avanzata di queste forze segni una marcata differenza rispetto alle posizioni tenute dal PPE a livello europeo.
Ma perché i programmi dei partiti per le elezioni concedono così poco spazio alle politiche giovanili, proprio quella fascia demografica che viaggia e ha visto i contributi dell’Unione europea alle nostre vite? E cosa è necessario fare per cambiare davvero l’Unione?
Per raccontare queste elezioni da un punto di vista diverso, abbiamo scelto un luogo di osservazione privilegiato: Ostello Bello a Milano, che ospita decine di ragazz* da tutta Europa (e da tutto il mondo). Abbiamo parlato con alcuni di loro, per sapere se andranno a votare o no, e abbiamo intervistato una politica, una ricercatrice e un giornalista per aiutarci a capire la posta in gioco e i possibili scenari successivi al 26 maggio.
In questa puntata ne abbiamo parlato con Rosa Fioravante, ricercatrice e teaching assistant all’Università LUISS di Roma. È stata traduttrice e autrice di Quando è troppo è troppo! Bernie Sanders e co-autrice di La sinistra necessaria, entrambi editi da Castelvecchi.
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Nella prossima puntata parleremo con Luca Misculin, giornalista del Post e autore del podcast Konrad, di come raccontare l’Unione europea in maniera più accessibile.
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Riprese e editing: Elena Buzzo
Editing: Alessandro Massone
contenuto sponsorizzato da Ostello Bello