Il braccio di ferro con Huawei non è solo una guerra commerciale

Questa è Hello, World!, la nostra rassegna mattiniera di attualità, cultura e internet. Tutte le mattine, un pugno di link da leggere, vedere e ascoltare.

Il braccio di ferro con Huawei non è solo una guerra commerciale

il quartier generale di Huawei, a Shenzhen, via Wikimedia Commons

Gli Stati Uniti hanno temporaneamente alleviato alcune delle restrizioni contro Huawei, per dare tempo alle aziende statunitensi di trovare soluzioni alternative. In molte zone rurali degli Stati Uniti il colosso cinese è l’unico fornitore di equipaggiamento ai provider di internet. (CNN)

Il fondatore dell’azienda Ren Zhengfei ha minimizzato, dicendo che gli Stati Uniti stanno sottovalutando Huawei, e che la proroga di 90 giorni non fa tanta differenza rispetto ai piani di emergenza già presi in considerazione. (the Verge)

Le tensioni con Huawei vanno oltre al semplice guerra dei dazi con la Cina. Da tempo l’intelligence statunitense sospetta che Huawei spii sulle reti realizzate con proprio hardware — senza mai però fornire prove al riguardo. L’amministrazione Trump sta da mesi alzando la pressione perché gli alleati agli Stati Uniti interrompano i rapporti con l’azienda. (South China Morning Post, 17/02/19)

Huawei era stata accusata dall’amministrazione Trump di aver anche ignorato le sanzioni statunitensi contro l’Iran. Si tratta del caso che aveva portato il Canada ad arrestare l’amministratrice finanziaria Meng Wanzhou, che rischia ancora l’estradizione. Meng è ora agli arresti domiciliari, dove si trova molto male. (Global News)

Secondo Zhang Ming, delegato cinese all’Unione europea, “ci sarà una risposta necessaria” per punire il comportamento degli Stati Uniti: “Il governo cinese non rimarrà a guardare mentre gli interessi legittimi delle aziende cinesi vengono minati.” (the Straits Times)

Quale potrebbe essere la risposta del governo cinese non è ancora chiaro, ma ieri Xi ha improvvisato una visita alle miniere di terre rare. La Cina controlla gran parte degli elementi rari del pianeta, e già in passato, nel 2010, contro il Giappone, ha bloccato l’esportazione dei minerali come strumento di pressione internazionale. (the New York Times)

Nouriel Roubini si interroga: e se quella tra Stati Uniti e Cina non fosse “solo” una guerra commerciale, ma l’inizio a tutti gli effetti di una guerra fredda? E quanto la guerra dei dazi accelererà il processo di de-globalizzazione? (the Guardian)

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Mondo

Il ministro degli Esteri iraniano Zarif e Trump si sono scambiati un po’ di tweet tesi, come è normale tra rappresentanti di stati che potrebbero in qualsiasi momento dichiararsi guerra. Un portavoce delle Nazioni Unite ha di nuovo chiesto alle due parti di “abbassare la retorica.” (Middle East Eye”

Goaded by #B_Team, @realdonaldTrump hopes to achieve what Alexander, Genghis & other aggressors failed to do. Iranians have stood tall for millennia while aggressors all gone. #EconomicTerrorism & genocidal taunts won’t “end Iran”. #NeverThreatenAnIranian. Try respect—it works!

— Javad Zarif (@JZarif) May 20, 2019

Il ministro degli esteri dell’Oman si è recato in Iran per discutere delle tensioni nella regione. L’Oman da tempo opera come mediatore tra Teheran e Washington, e aveva reso possibile l’avvio del dialogo che portò all’accordo sul nucleare del 2015. (Al–Araby Al–Jadeed)

Un giudice federale ha stabilito che il Congresso può continuare le proprie indagini sul presidente — e in particolare, sulle sue finanze — senza avviare i procedimenti per l’impeachment. Il giudice ha confermato il mandato del comitato di supervisione della Camera per ottenere le dichiarazioni dei redditi di Trump (Politico)

Un ragazzino di sedici anni è stato trovato morto mentre era in custodia della polizia di frontiera degli Stati Uniti. La causa della morte è ancora sconosciuta. Si tratta del quinto minore che muore nelle carceri improvvisate sul confine statunitense. (NPR)

Siamo arrivati al completo stallo tra forze militari e rappresentanti del movimento di protesta sudanese. Dopo le violenze dei giorni scorsi rappresentanti militari e civili si sono ritrovati per discutere della composizione del governo di transizione, ma non si è trovato un accordo. Nessuna delle due parti ha annunciato una nuova data per continuare il dialogo, e anzi uno dei leader delle proteste, Siddiq Yousef, ha detto alla stampa che “i negoziati sono sospesi.” (France24)

Il governo italiano se n’è un po’ dimenticato, ma intanto il conflitto in Libia continua a divampare. Il governo di unità nazionale ha accusato le forze di Haftar di aver tagliato l’accesso all’acqua corrente di Tripoli, e secondo un portavoce delle Nazioni Unite effettivamente la pressione dell’acqua nella capitale è molto bassa. (DW)

Lo scandalo che ha coinvolto il vice-cancelliere austriaco Strache si è portato dietro tutto il governo: dopo l’estromissione del ministro dell’Interno Kickl, tutti i ministri del partito FPO si sono dimessi, aprendo la strada alle elezioni anticipate, che si terranno probabilmente a settembre. (the Guardian)

Guarda il momento esatto in cui il leader del Brexit Party Nigel Farage viene colpito da un milkshake durante una passeggiata elettorale. (BBC News / video)

Italia

A Bologna ci sono stati scontri tra la polizia e i manifestanti antifascisti, che protestavano contro un comizio di Forza Nuova in piazza Galvani. Roberto Fiore, il leader della formazione neofascista, ha detto durante il proprio intervento che “molte delle idee che circolano a livello governativo nascono da Forza Nuova.” Non ci sentiamo di dargli torto. (Sky TG 24)

La riunione del Consiglio dei Ministri è andata avanti fino a tardi, e alla fine il premier Conte è riuscito a strappare un rinvio del “decreto sicurezza bis,” nonostante le insistenze di Salvini. Il motivo sarebbero alcune “criticità” segnalate dal Quirinale sui contenuti del provvedimento. (la Repubblica)

Come aveva preannunciato, il segretario del Pd Zingaretti ha inaugurato una nuova sede del partito a Casal Bruciato, la periferia romana protagonista delle “rivolte” neofasciste contro i rom nelle scorse settimane. (HuffPost)

I camalli portuali genovesi hanno vinto: la nave Bahri Yanbu, accolta da un presidio di protesta con striscioni e fumogeni, non sarà caricata con i generatori necessari per la guerra in Yemen. La CGIL chiede lo sciopero in tutti i porti della Liguria, per evitare che il carico venga effettuato altrove. (il manifesto)

L’ambasciatore venezuelano in Italia si è dimesso, ribadendo la propria fedeltà a Maduro e dichiarando l’impossibilità di proseguire il proprio lavoro in seguito alle sanzioni statunitensi, sostenute dal sistema bancario italiano. (Rai News)

Scade oggi la convenzione con il governo che rende possibile l’esistenza di Radio Radicale. Il direttore Alessio Falconio ha detto che le attività proseguiranno nella speranza di un rinnovo, ma già a giugno non sarà più possibile pagare gli stipendi. (Primaonline)

Ieri è stato ricoverato in ospedale Roberto Giachetti (Pd), dopo 83 ore di sciopero della fame per protesta contro la probabile chiusura dell’emittente. (Sky TG 24)

Milano

Una giovane donna di 28 anni, nella notte tra domenica e lunedì, ha dato alla luce un bambino in una cascina abbandonata nei pressi di Rogoredo, rifugio per alcuni tossicodipendenti che frequentano la zona. Ricoverati alla Mangiagalli, sia la madre sia il bambino stanno bene. (Corriere della Sera Milano)

E sul quartiere continuano a concentrarsi gli sforzi delle istituzioni — e dei soggetti privati — per sottrarlo alla marginalità: ieri è stato presentato Redo, un nuovo progetto di housing sociale nella zona. (ANSA)

Cult

È morto lo scrittore, poeta e agitatore culturale Nanni Balestrini. “Lo ricordano generazioni di invisibili,” e lo ricorda Giuliano Santoro su Jacobin Italia.

A vari mesi dalla morte della cantante, sono stati trovati tre testamenti scritti a mano nella casa di Detroit di Aretha Franklin. Ma il suo avvocato non è sicuro che abbiano valenza legale sotto la legge del Michigan. (the Guardian)

Via Kottke scopriamo solo ora “My Dad, the Facebook Addict,” un breve documentario di dieci minuti di Dylan LeVine in cui l’autore presenta la dipendenza del padre Vincent da Facebook, e la sua passione per scatenare, e vincere, “guerre di meme.” Da vedere. (YouTube)

Ambiente

Secondo un nuovo studio, l’innalzamento del livello dei mari potrebbe avere conseguenze più gravi del previsto: finora si pensava che l’aumento sarebbe stato contenuto entro un metro fino al 2100, ma ora gli scienziati temono che questo dato potrebbe raddoppiare. (BBC News)

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