Diventare un locale plastic free è possibile: l’esempio di Santeria e Worldrise Onlus

Da una settimana è stata eliminata da Santeria Paladini 8 e Santeria Toscana 31 la plastica monouso, dalle bottiglie, ai bicchieri, alle cannucce.

Diventare un locale plastic free è possibile: l’esempio di Santeria e Worldrise Onlus

Da una settimana è stata eliminata da Santeria Paladini 8 e Santeria Toscana 31 la plastica monouso, dalle bottiglie, ai bicchieri, alle cannucce.

A febbraio 2019, il Comune di Milano — assieme a Legambiente e Confcommercio Milano — ha presentato  “Milano Plastic Free,” un’iniziativa sperimentale con cui la città si avvia a dire addio alle plastiche inquinanti. L’eco dell’iniziativa si è propagata fino ai locali milanesi, che hanno iniziato a organizzarsi per creare una rete virtuosa, in modo da promuovere una vita notturna senza plastica.

“In Santeria Toscana 31 ogni anno c’è un consumo di circa 200 mila bicchieri, 50 mila bottigliette di acqua e 100 mila cannucce,”  ci ha raccontato Andrea Pontiroli, amministratore di Santeria srl — e se si moltiplicano questi numeri per tutti i locali di Milano, i numeri dei rifiuti in plastica monouso utilizzati sono veramente alti. I nostri propositi vanno oltre la realtà di Santeria, in collaborazione con Worldrise, vogliamo far sì che questa pratica si diffonda anche negli altri locali della nightlife milanese. I locali possono essere un veicolo molto efficace: comunichiamo con tante persone e se rendiamo una buona pratica visibile e accessibile, siamo in grado di sensibilizzare e influenzare un gran numero di persone.”

È necessario che la vita notturna accolga l’obiettivo di ridurre ed eliminare gradualmente l’utilizzo di plastica monouso —  la metà della plastica rinvenuta in mare è composta da quella monouso, secondo Legambiente. L’obiettivo della rete è proprio quello di riuscire a costituirsi come un cartello, per abbattere il più possibile i costi e invogliare i fornitori stessi a convertire la produzione se nessuno compra più bottigliette d’acqua.

“Sempre più facile, e forse ancora leggermente più economico, è fare le cose in plastica, ma se la differenza si assottiglia poi c’è un ritorno indiretto da parte del tuo pubblico che riconosce nella tua scelta un motivo in più per venire nel tuo locale. Questa economia indiretta è difficile da calcolare nel breve periodo, ma nel lungo abbiamo sempre visto che ripaga. Noi vorremmo che l’anno dopo ci sia un guadagno rispetto a quello precedente, è qui che la scelta diventa distribuibile nella catena. La cosa importante è farlo con un obiettivo che sia un po’ più alto, non personale ma condivisibile. Per noi l’importante non è dire lo stai facendo tu, lo sto facendo — ma dire lo stiamo facendo insieme.”

Ad affiancare Santeria in questa iniziativa c’è Worldrise, una Onlus impegnata nella conservazione e protezione marina, sostenuta da North Sails e Ocean Family Foundation, “ideata da giovani per i giovani” come ci ha raccontato Virginia Tardella, project manager #TargetPlasticFree Worldrise. “L’80 % della plastica che troviamo in mare proviene dalla terra ferma: viene trasportata dai fiumi e finisce negli oceani. Ogni anno, 8 milioni di tonnellate di plastica vengono riversate come se un camion pieno di plastica al minuto riversasse  in acqua il proprio carico. I nostri progetti storicamente sono situati in località costiere, ma è nelle grandi città che avviene il maggior consumo di plastica, soprattutto nella vita notturna. Per questo abbiamo deciso di promuovere l’eliminazione della plastica monouso nelle realtà di nightlife, iniziando da quelle più frequentate. L’obiettivo del progetto, inoltre, è quello di creare una rete che coinvolga non solo i locali e gli attori della vita notturna, ma tutta la filiera: produzione, consumo e smaltimento per promuovere soluzioni alternative alla plastica monouso.”

A Milano, il 4 marzo Santeria e Worldrise hanno fatto una call per coinvolgere altri esercizi commerciali, locali, club e da quel giorno in molti hanno aderito.

Worldrise ha promosso l’iniziativa anche a Genova a inizio settembre 2018 dove ora sono presenti 18 locali plastic free.

“A Genova abbiamo iniziato a coinvolgere pochi locali, che erano anche i più quotati su Tripadvisor — ci ha raccontato Virginia — e i locali più piccoli hanno voluto seguirli. Il nostro supporto si sviluppa anche nell’ambito comunicativo, forniamo ai locali aderenti diverse infografiche per comunicare le nuove scelte dei locali. Secondo me è importante targettizzare la situazione musicale giovanile, i giovani e i loro figli sono i custodi del patrimonio ambientale del domani, i giovani sono già più sensibili delle generazioni precedenti.”

Dal 1° aprile, se in Santeria si ordina un drink il bicchiere è esteticamente uguale a prima, ma è compostabile — fatto di una bioplastica — e quindi va buttato nell’umido. “La prima settimana di sperimentazione è andata molto bene — ci ha detto Andrea — nessuna lamentela, né dai clienti né dagli artisti: hanno tutti accolto contenti la scelta che abbiamo fatto.”

Domani sera alle 21 in Santeria Toscana 31 Worldrise e Santeria presentano No Plastic More fun — Il mare inizia da qui, una serata di presentazione del progetto ai cittadini attraverso figure illustri che stanno rendendo Milano una città meno inquinante.

in copertina, foto cc jcomp