Extracomunitari*, profug*, clandestin*: costruirsi un’identità in una società senza empatia
Benvenut* a S/Confini, il podcast bisettimanale di the Submarine su migrazione e identità.
in copertina, foto di Marta Clinco
Benvenut* a S/Confini, il podcast bisettimanale di the Submarine su migrazione e identità.
Benché rappresenti un arricchimento sia culturale che economico, la presenza degli stranieri in Italia viene quotidianamente strumentalizzata da più parti. L’utilizzo di termini per produrre e diffondere razzismo è alla base di questa strumentalizzazione. Ma com’è viverla sulla propria pelle? Come si percepiscono all’interno della società italiana le comunità di migranti che da anni risiedono nel nostro Paese? E come vedono le parole di chi arbitrariamente li accusa di essere il male della nostra società?
In questa seconda puntata di S/Confini, Natasha racconta della sua ricerca di dottorato sull’empatia e solidarietà tra comunità di migranti che vivono a Milano. Tra gli altri, si tratterà di identità, subalternità, nominalizzazione e narrazioni mediatiche.
Show Notes
- Il concetto di subalternità
- Sorpresa: il nemico della Lega è ancora il Sud
- Milano, la proposta della Lega “Carrozze metro solo per milanesi”
- Matteo Salvini: da Mattarella ai migranti, le 5 frasi shock
- Rom, Avvenire contro Salvini: “Nessun uomo è mai un parassita”
- Per un linguaggio non razzista, in “Contro il razzismo”, a cura di Marco Aime, Einaudi, 2016
- Possiamo smetterla di chiamarli barconi? Grazie
- Imbarazzismi
- Se sei italiano sei una mela marcia, se sei straniero rappresenti tutti
- Contaminazione da immagini
- Lavoro, sono i migranti che in Italia conducono le lotte più dure. Dai sikh dell’Agro Pontino ai commercianti di Ballarò
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Ai microfoni: Maria Mancuso e Natasha Fernando
Redazione e post-produzione: Maria Mancuso
Editing: Natasha Fernando e Maria Mancuso
Musica: Francesco Fusaro