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A poco meno di una settimana dallo sciopero globale continuano le polemiche sul gesto dimostrativo alla statua di Montanelli di NUDM. Le nostre speaker di Chiamando Eva danno le loro impressioni su un giorno che quest’anno è stato particolarmente sentito e partecipato.

In questa nuova puntata di Chiamando Eva le nostre speaker si confrontano su come sia passato lo scorso 8 marzo. Ci sono state manifestazioni in tutta Italia, partecipate e sentite, le abbiamo viste e vissute in prima persona da Roma a Milano, infine, tornate a casa abbiamo sentito una bella soddisfazione. Una volta ogni tanto. Con tanti cari saluti a Pillon, Fontana e compagnia.

Ma non sono mancate le polemiche. Se il gesto di rovesciare della vernice rosa sulla statua di Indro Montanelli ha scatenato le ire di fior fiore di giornalisti (fra cui alcuni che “pur avendo la mamma femminista” hanno etichettato come gesto di “isteria” quello che era un grido di lotta), non è mancato chi ha giustamente tirato gli scheletri fuori dagli armadi di uno dei personaggi più controversi di sempre.

Una polemica che ancora non si è spenta, ed è bello che per una volta venga messa in discussione una figura che più che “personaggio” assomiglia ad un dogma apparentemente inattaccabile.

Tuttavia, nonostante le agitazioni, i cortei e le vernici super fashion, c’è ancora chi —sulle pagine di Rolling Stone — descrive gli uomini come unicamente accomunati “dall’amore per la figa” e che gli uomini che si oppongono al maschilismo tossico non facciano altro che riempirsi la bocca di una retorica che li rende “eunuchi”.

C’è ancora chi muore vittima di femminicidio, ci sono uomini che vedono la pena ridursi per “tempesta emotiva”, c’è chi si sente dire che non è possibile che sia stata violentata perché “è troppo mascolina”

Insomma, la strada è ancora fin troppo lunga e non possiamo che rimanere pronti per i prossimi 10, 100, 1000 8 marzo.

Show notes

Un articolo sintetizzabile così: solo perché “hai la mamma femminista” non significa che tu possa dire stronzate.
Ma vogliamo dirlo che Montanelli era un fascista stupratore di minorenni?
Sentenze orribili e dove trovarle
Si scrive “tempesta emotiva” si legge “omicidio”
Per fortuna che c’è Lilly Gruber <3

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Ai microfoni Elena D’Ali, Francesca Motta
Produzione: Francesca Motta
Redazione a cura di Giulia Pacchiarini

in copertina, elaborazione da foto di Bruna Orlandi, via Non Una Di Meno – Milano su Facebook

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