Questa è Hello, World!, la nostra rassegna mattiniera di attualità, cultura e internet. Tutte le mattine, un pugno di link da leggere, vedere e ascoltare.
È atteso per oggi l’OK della Camera alla riforma pistolera della legittima difesa voluta dalla lobby delle armi. Il voto segna una ulteriore compromissione di qualunque fossero gli ideali del Movimento 5 Stelle. (la Repubblica)
Tra i 5 Stelle poco inclini a votare il provvedimento ci sarebbero una trentina di deputati (al primo voto ieri erano assenti in 32): un documento interno preparato dalla deputata Rina De Lorenzo “smonta” il testo della legge, evidenziandone i profili di incostituzionalità, per invitare i suoi colleghi a non votarlo. (Adnkronos)
La riforma modifica il codice penale in modo che la scriminante di legittima difesa sia sempre riconosciuta, eliminando di fatto l’attuale criterio della “proporzionalità” tra difesa e offesa. Dopo il voto alla Camera, comunque, il testo dovrà tornare al Senato per la terza lettura. (Fanpage)
Per il Movimento 5 Stelle la legge è fonte di grande imbarazzo — oltre ai 32 assenti, nessuno è intervenuto durante il dibattito alla Camera, dove lo scontro si è tenuto tutto tra Forza Italia e il Pd. (HuffPost)
Sì, Forza Italia — per questo ieri Salvini si diceva certo che oggi la legge sarebbe stata approvata: grazie a un voto compatto delle forze di centrodestra anche la presenza ipotetica di franchi tiratori tra i 5 Stelle garantisce che la legge sia blindata. (Adnkronos)
La legge è più di un fiore all’occhiello per la Lega — è frutto di un accordo sottoscritto e firmato tra Matteo Salvini e il Comitato Direttiva 477, un’associazione che “tutela i privati cittadini che hanno armi da fuoco,” vicina a Anpam, Conarmi e Assoarmieri, i più importanti produttori di armi. Repubblica aveva rivelato l’esistenza dello scritto, firmato “sul mio onore” da Matteo Salvini lo scorso febbraio. (la Repubblica, 16/07/18)
E non è l’unico collegamento tra Salvini e lobby delle armi. Nella propria inchiesta sulla “Bestia” di Morisi Sandro Ruotolo rivelava che parte del network di bot in sostegno al ministro dell’Interno era sovrapponibile a account statunitensi connessi all’NRA. (YouTube)
Mondo
I paesi europei condannano tutti pubblicamente la guerra in Yemen ma, secondo i dati compilati da Paul Cochrane, insieme hanno venduto armi all’Arabia Saudita per una cifra (86,7 miliardi di dollari) 55 volte superiore a quanto si sia speso in aiuti umanitari per il paese (1,56 miliardi.) (Middle East Eye)
Una settimana dopo l’incursione aerea e il bombardamento indiano in Pakistan è abbastanza chiaro che l’operazione sia stata un fallimento: i jet hanno bombardato una collina disabitata quando sono stati raggiunti dall’aviazione pakistana — osservando le immagini satellitari dell’area, infatti, non si notano danni a nessuna struttura. (Al Jazeera)
Non sono soltanto le “mogli dell’Isis” a porre problemi etici e diplomatici: secondo un rapporto di Human Rights Watch, le autorità curde in Iraq tengono in arresto circa 1500 minorenni, accusati di legami con il gruppo terrorista. Molti di loro sarebbero stati torturati. (BBC News)
Grazie al cielo, Michael Bloomberg non si candiderà alle primarie del partito democratico per il 2020. Bloomberg aveva ventilato la possibilità di candidarsi più di una volta negli scorsi mesi. (Slate)
Donald Trump non ha fatto pressioni per garantire l’accesso a documenti top secret solo per Jared Kushner, ma anche per sua figlia, Ivanka Trump. Le autorizzazioni erano stato fermate dai funzionari a causa dei molti interessi economici internazionali della coppia. (CNN)
Quanto è andato bene il summit di Hanoi? Così bene che, secondo fonti dell’intelligence sudocoreana, la Corea del Nord avrebbe iniziato la ricostruzione del sito di test nucleari di Tongchang-ri, di cui aveva iniziato lo smantellamento l’anno scorso. (the Hill)
Tre congegni esplosivi sono stati trovati in punti separati di Londra. I pacchi — costruiti per prendere fuoco ma non per uccidere — arrivavano dall’Irlanda, e potrebbero provenire da “dissidenti repubblicani violenti,” secondo una fonte del Guardian.
Allacciate le cinture di sicurezza, perché la campagna “il popolo vuole la Brexit, anche senza accordo con l’Unione Europea” dei fondamentalisti Tory è ufficialmente iniziato. (Bloomberg Brexit, video su Twitter)
Polls suggest "the vast majority want to get out now, even if they voted Remain" and most people would be happy with a no-deal Brexit, Iain Duncan Smith says https://t.co/cWjms6ELp0 pic.twitter.com/mvtm7a4MWG
— Bloomberg UK (@BloombergUK) March 5, 2019
I conservatori europei hanno lanciato un ultimatum a Viktor Orban, se vuole evitare di essere espulso dal PPE insieme al proprio partito Fidesz, deve:
- Smetterla di fare campagna contro Bruxelles;
- Chiedere scusa agli altri membri del PPE;
- Permettere alla Central European University, fondata da Soros, di rimanere a Budapest. (DW)
Italia
Sono iniziate poco fa le operazioni di sgombero della baraccopoli di San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria, con uno spiegamento di circa 600 uomini tra forze dell’ordine, vigili del fuoco e sanitari. Circa 900 persone dovrebbero essere trasferite in altre strutture di accoglienza, ma, come nei casi precedenti, anche stavolta lo sgombero rischia di generare soltanto altra precarietà. (la Repubblica)
La tendopoli di San Ferdinando, prima dello sgombero. #rosarno pic.twitter.com/5NDjrKsjYo
— annalisa camilli (@annalisacamilli) 5 marzo 2019
Lo sgombero era stato annunciato meno di un mese fa, dopo l’ennesimo incendio che aveva causato la morte di un ventinovenne. (AGI, 16/02)
“Vogliamo far sapere a tutti che non accetteremo di stare in altre tende, controllati notte e giorno, e nemmeno nei centri di accoglienza (campi), lontani da dove lavoriamo e sempre sorvegliati. E non vogliamo finire per strada se non abbiamo un documento. Vogliamo vivere liberi e vogliamo vivere nelle case, a prescindere dall’avere o no un documento. La nostra presenza in questo territorio non è un’emergenza, ma da anni contribuisce all’economia di questo paese,” si legge in un appello di solidarietà fatto circolare da alcuni abitanti della tendopoli. (Campagne in lotta)
Oggi partono le domande per il reddito di cittadinanza. L’Inps promette valutazioni velocissime, con risposte già entro il 15 aprile — ma regioni e comuni sono nel panico, perché mancano ancora tutti i dettagli sui “navigator,” e manca il personale a livello locale per gestire i programmi di inclusione sociali previsti insieme al reddito di cittadinanza. (Corriere della Sera)
Un po’ ovunque si temono code e caos negli uffici postali. (il Secolo XIX)
Ma frenate le aspettative: per ora con la carta si potranno comprare solo alimentari in negozi convenzionati. (il Messaggero)
Cult
Lavorate da Goldman Sachs? Ora potete finalmente vestirvi in maniera un po’ più rilassata. (BBC News)
Tutti i Pokémon che si sono visti nei due trailer di Detective Pikachu classificati in ordine di quanto facciano paura. (io9)
Su Tor.com è iniziata ieri una serie mensile sulla rappresentazione delle persone cieche nei media di genere, scritta da Elsa Sjunneeson–Henry. Nel primo articolo, la critica affronta come il reboot di Sabrina di Netflix dovrebbe affrontare l’imminente cecità di una delle amiche della protagonista. (Tor.com)
Spazio
La prima sonda spaziale inviata da Israele sulla Luna ha mandato un selfie con la Terra sullo sfondo. La sonda, Beresheet, dovrebbe allunare l’11 aprile. (the Guardian)
Ambiente
La Corte di Strasburgo ha aperto un procedimento contro l’Italia per la “terra dei fuochi,” accogliendo i ricorsi dei residenti della zona: secondo l’accusa, lo Stato non ha preso adeguate misure per ridurre il pericolo, nonostante fosse consapevole del rischio connesso allo sversamento illegale di rifiuti tossici. (Fanpage Napoli)
Quattro settimane fa, una petroliera di Hong Kong ha sversato diverse tonnellate di petrolio presso le coste delle isole Salomone. Ora l’ecosistema dell’atollo è devastato, e di conseguenza è stata stravolta la vita dei suoi abitanti. (the Guardian)
Una guida agile per cominciare a eliminare la plastica dalla vostra vita. (Fast Company)
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Edit 9/03: in una precedente versione della rassegna, nel lancio relativo al rapporto di Human Rights Watch, era scritto “autorità curde e irachene” invece che “autorità curde in Iraq”