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Dalle rivelazioni di spionaggi sui nostri dati, agli scandali delle grandi aziende Tech: che cosa sta diventando il web? Ed è davvero un posto così pericoloso?

Il web è immenso, è una rete mondiale in cui possiamo immergerci fino a perdere noi stessi. Naturalmente è una metafora, ma dalla sua invenzione, trent’anni fa, ad oggi, il web si è così esteso ed evoluto da diventare, per alcuni fonte di preoccupazioni e pericolo, per altri una fonte di guadagno immensa. A proposito di pericoli online, negli ultimi mesi, anzi, negli ultimi anni, il dibattito sulla sicurezza del web, sullo spionaggio informatico e sull’uso improprio dei nostri dati personali si è fatto sempre più acceso. 

Dalle rivelazioni di Edward Snowden, allo scandalo di Cambridge Analytica, fino alla legge europea sul copyright, il controllo e la censura sono temi ‘caldi’, è che, in un modo o nell’altro vanno affrontati. 

Prendiamo per esempio la tanto discussa nuova normativa sul copyright europea. È stata accusata di essere ciò che ucciderà internet, di essere al soldo delle grandi compagnie, e di essere un preludio alla censura del web. 

Come già ormai purtroppo è noto, questa nuova normativa dell’Unione (che sarà poi votata da ogni singolo stato) non è solo indirizzata a proteggere il diritto d’autore ma anche, in qualche modo, a fermare la proliferazione di fake news e di tutte quelle problematiche legate all’infrazione del copyright. Purtroppo, come molti hanno fatto notare, sembra che faccia solo il gioco delle grandi aziende a discapito dei blogger più piccoli o di chi condivide i propri contenuti online. In un certo senso si può quindi parlare di una forma di censura, a discapito appunto sei siti minori e dei semplici cittadini (pensiamo solo chi carica video su YouTube). 

In ogni caso rimane la prima normativa pensata da un’istituzione per contrastare la diffusione di notizie false, le quali vanno sicuramente contrastate per proteggere la rete, la cultura e la morale, non solo di internet. 

Non si può certo cadere nella censura e nel controllo assoluto di internet, questo è ovvio. Anzi, dobbiamo pensare sempre più spesso alla protezione dei nostri dati personali e sensibili, con strumenti molto utili, disponibili e alla portata di tutti. E non parliamo solo delle semplici accortezze che possiamo avere quando navighiamo online ma di trucchi e consigli molto semplici. Non serve essere hacker o informatici per utilizzare il più semplice di questi sistemi, la connessione VPN. Ovvero una connessione sicura che crea un tunnel attraverso la rete ed inganna l’indirizzo IP, ovvero quel meccanismo che individua la nostra localizzazione. Inoltre protegge la nostra privacy da attacchi informatici e da leak di dati.

Altre sistemi sono leggermente più complessi da utilizzare, per cui è bene seguire qualche guida o tutorial online. Ad esempio è possibile creare tunnel SSH, cambiare l’indirizzo DNS o utilizzare i server proxy.

Questi sono piccoli trucchi per salvaguardare la nostra privacy. È ovvio che la battaglia per un web più equo e più sicuro è appena iniziata. Ciò che manca è un’etica digitale che vada a contrastare la maleducazione e i pericoli del web.