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L’ambasciatore l’abbiamo messo lì,
© European Union , 2019 / Photo: Etienne Ansotte

Questa è Hello, World!, la nostra rassegna mattiniera di attualità, cultura e internet. Tutte le mattine, un pugno di link da leggere, vedere e ascoltare.

Dopo il “franco delle colonie” e gli attacchi sull’immigrazione, è stato l’appuntamento tra un gruppo di gilet gialli con il ministro Di Maio a segnare la spaccatura definitiva tra Francia e Italia. Parigi ha annunciato di aver richiamato il proprio ambasciatore a Roma per consultazioni. (la Repubblica)

Secondo Lucia Annunziata la drammatizzazione dello scontro con l’Italia è un altro segno della debolezza di Macron. La crisi diplomatica dimostra anche una forte incrinatura del ruolo della Francia alla guida di tutta l’Europa. (HuffPost)

Richiamare un ambasciatore è un gesto senza precedenti nel contesto dell’Unione Europea — ma si tratta di una mossa perfetta sia per Di Maio che per Macron, entrambi avranno bisogno di nuovi antagonisti europei in vista del voto imminente. (Linkiesta)

È importante sottolineare come, tra l’altro, l’alleanza con Di Maio non sia vista di buon occhio nemmeno dai fondatori della lista Ric — che vuole intercettare il consenso dei gilet gialli alle europee. Di Maio si è incontrato con Christophe Chalençon, autoproclamato “portavoce” del movimento, un personaggio vicino all’estrema destra, che vorrebbe opporre a Macron l’“uomo forte” — nello specifico, l’ex capo di stato maggiore Pierre de Villiers. (il manifesto)

Salvini prova a svolgere il ruolo del paciere, ma gli riesce male: il ministro dell’Interno ha dichiarato che “non vogliamo litigare con nessuno, non siamo interessati alle polemiche: siamo persone concrete e difendiamo gli interessi degli italiani.” Ma poi ha elencato una lista di richieste alla Francia, come se l’Italia fosse in un posizione di forza in questa crisi. (Agi)

Tra le ragioni della tensione tra Francia e Italia c’è anche il cantiere della Tav, su cui il Movimento 5 Stelle ha alzato la temperatura nelle scorse settimane. Nello specifico, Pagini solleva dubbi sulla perdita — inserita nell’analisi costi-benefici italiana — degli incassi delle accise sui carburanti. A proposito, ma non erano da tagliare? (la Stampa)

Tutto sommato la notizia del richiamo dell’ambasciatore francese non ha fatto malissimo al governo, che ieri doveva anche fare i conti con le stime di “crescita” dell’Unione Europea, che mettono l’Italia letteralmente all’ultimo posto del blocco. Ma non chiamatela recessione, dice il ministro Tria. (la Repubblica)

Mondo

Secondo l’indagine delle Nazioni Unite, l’omicidio di Jamal Khashoggi è stato premeditato, pianificato e perpetrato da funzionari del governo saudita. (Al Jazeera)

Con una mossa inaspettata, la sorella del re thailandese ha annunciato la propria candidatura alle prossime elezioni presidenziali del paese, sfidando il leader della giunta militare Prayut Chan-o-cha, al potere dopo un colpo di stato dal 2014. (the Guardian)

Jair Bolsonaro, in ospedale dalla settimana scorsa per un’operazione chirurgica, si è beccato una polmonite. (BBC News)

La Corte Suprema statunitense ha bocciato una legge che avrebbe grandemente limitato il diritto all’aborto nello stato della Louisiana. Il nuovo giudice conservatore Brett Kavanaugh ha colto l’occasione per scrivere una nota in cui effettivamente dichiara guerra al diritto d’aborto in tutti gli Stati Uniti. (Slate)

Alexandria Ocasio–Cortez ha presentato il proprio “Green New Deal,” un progetto nazionale per modernizzare e decarbonizzare l’economia statunitense. Robert Hockett, uno dei consiglieri della parlamentare, presenta il piano su the Hill.

Ehi vi ricordate quanto Donald Trump ha chiuso il governo federale statunitense per un mese pur di ottenere la costruzione del muro con il confine con il Messico e poi non l’ha ottenuta? Allora, questo muro, si fa o no? Trump si è cacciato in un vicolo cieco. (Politico)

Abu Bakr al-Baghdadi, leader dello Stato Islamico, sarebbe sopravvissuto a un tentato “colpo di stato” organizzato da alcuni foreign fighter nell’est della Siria. L’Isis avrebbe quindi messo una taglia sulla testa di Abu Muath al-Jazairi, uno dei veterani del gruppo terrorista. (the Guardian)

Nelle ultime convulsioni dell’Isis, ormai accerchiato, ci sarebbe anche il tentativo di ottenere dai curdi un salvacondotto in cambio della liberazione di tre ostaggi, tra cui il giornalista inglese John Cantlie e Padre Dall’Oglio, entrambi creduti morti da anni. (the Times, dietro paywall)

Il tour di Theresa May nel disperato tentativo di trovare un accordo per la Brexit la porterà oggi a Dublino. Ma non ha niente di nuovo da proporre, per l’Irlanda. A Bruxelles la Prima ministra ha trovato con l’Europa solo la data del prossimo incontro in cui non decidere niente. (Bloomberg)

Questa tattica non è una novità per May, che è abituata ad andare avanti a testa bassa ignorando le difficoltà interne del proprio partito. Ma questa volta non basterà: ogni giorno porta il Regno Unito più vicino alla hard Brexit, e la Prima ministra non ha presentato una sola alternativa dallo scorso novembre. (the Guardian)

Italia

“Il reddito di cittadinanza è una merda, liberiamoci dal lavoro.” Eleonora Priori su Not prova a immaginare un modello post-lavorista con un reddito di base universale e incondizionato.

Ne abbiamo parlato anche noi nella seconda puntata del nuovo podcast TRAPPIST. Se non l’avete ancora ascoltata, potete farlo qui.

È arrivata la prima stangata: il governo non ha inserito il blocco delle aliquote in Legge di bilancio, e gli addizionali Irpef aumenteranno di un miliardo nel corso dell’anno. Giovanni Parente prova a disegnare una mappa degli addizionali, comune per comune. (il Sole 24Ore)

Si terrà domani a Roma la prima prova di piazza dei “gilet gialli italiani,” un tentativo di sollevazione di estrema destra — con una fiancata forzista — lanciata sull’onda delle proteste francesi. Dalla “rivolta contro il mondialismo” alla lotta contro la “dittatura fiscale” della fattura elettronica, passando per il no all’obbligo vaccinale, i promotori contano di raccogliere consenso su tutte le battaglie più retrograde del populismo italiano. (la Repubblica)

Domani saranno in piazza a Roma anche i tre sindacati maggiori. “Tutto il paese ha bisogno di rimettere al centro il lavoro e il dialogo sociale,” spiega il neo segretario della Cgil Landini, intervistato dal manifesto.

È arrivato dal Senato il primo sì — con una maggioranza schiacciante, dato dal voto di Forza Italia allineato con il governo — per il taglio dei parlamentari. Il Movimento 5 Stelle festeggia, ma il risparmio è risibile: mezzo miliardo a legislatura. (la Stampa)

Milano

Qualcuno ha imbrattato con vernice bianca e una croce celtica il murale di Franca Rame nel liceo Agnese, in via Bazzi. “Un atto vile e inaccettabile,” l’ha definito il sindaco Sala. (la Repubblica Milano)

Cult

Woody Allen ha fatto causa ad Amazon per la mancata distribuzione del suo ultimo film, A Rainy Day in New York, da cui il colosso dell’e-commerce si è ritirato in seguito al riemergere delle vecchie accuse di molestie nei confronti del regista. (BBC News)

L’Università di Stanford ha fatto partire un’indagine sui legami tra alcuni suoi ricercatori e He Jiankui, lo scienziato cinese finito al centro di uno scandalo per le sue ricerche sull’editing genetico poco tempo fa. (the Stanford Daily)

I tappeti stanno diventando sempre più strani. (Vox)

Giornalismi

È stata confermata in appello la condanna di Davide Falcioni, il giornalista di Fanpage messo sotto processo per aver documentato un’azione dei No Tav nel 2012. Secondo i giudici, Falcioni non avrebbe dovuto seguire i manifestanti dentro la sede della Geovalsusa, ma aspettare fuori e farsi raccontare dalla polizia come si erano svolti i fatti. (Fanpage)

Jeff Bezos ha scritto in un lungo post su Medium che l’editore del tabloid National Enquirer l’avrebbe ricattato minacciando di pubblicare alcune sue foto private. Bezos include nel post lo scambio di email che documenta il ricatto, a cui attribuisce motivazioni politiche. (Jeff Bezos / Medium)

Sarebbe stato ricattato anche Ronan Farrow, che lo scorso aprile aveva pubblicato sul New Yorker un articolo su come il National Inquirer distorceva i fatti a sostegno della campagna presidenziale di Trump. (the Washington Post, via Outline)

Cose da bere

Secondo uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, non importa se bevete la birra prima del vino, o viceversa: vi prenderete lo stesso una brutta sbronza. (the Guardian)

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