Siamo stati al gran finale del Cosmotronic tour
Ieri sera Cosmo ha fatto ballare il Mediolanum Forum per più di due ore. “Il mondo non è né della finanza né dei fascisti, apriamo i confini, i porti, apriamo le gambe. Contaminiamoci.”
Foto di Francesco Prandoni
Ieri sera Cosmo ha fatto ballare il Mediolanum Forum per più di due ore.
Dopo Cosmotronic, dopo il tour europeo e quello estivo in Italia, si è concluso a Milano l’anno ricchissimo di Cosmo. Tutti gli articoli che sono usciti sulle date precedenti parlavano di uno spettacolo coinvolgente, tutto da ballare: Cosmo non ha deluso le aspettative e ha trasformato il forum in un grande club.
Ha suonato 25 pezzi alternando hit famose con set lunghi a palco spento e luci sul pubblico e quattro brani con special guest: Le voci con Marracash, Lunedì di festa con Gioacchino Turù, Angelo Blu con Achille Lauro e Boss Doms e Turbo con Calcutta.
La serata è stata aperta da IVREATRONIC, collettivo del Canavese composto da Foresta (Fabio Fabio), SPLENDORE, Enea Pascal e altri dj e producer, fondato dallo stesso Cosmo, oggi anche etichetta discografica dal respiro internazionale. Seguiti da Myss Keta che, vestita di velluto rosso, con cosce scoperte e cappello da cowgirl, ha scaldato il pubblico per il collega assieme alle ragazze di Porta Venezia, sul palco con lei.
Cosmo sale sul palco con i suoi due batteristi, accompagnato dai visual di Christoph Schneider del collettivo Pfadfinderei, gli stessi di Moderat, Modeselektor e Paul Kalkbrenner, berlinesi, matti, alla loro prima collaborazione italiana.
La bellezza dei visual è data anche dal climax con cui prendono forma, all’inizio minimali, fino ad arrivare a trasformare il forum in un’astronave. Molti brani sono stati suonati dal centro della platea dove nella seconda parte è comparso Cosmo con una felpa illuminata, altri brani a palco spento con le luci sparate sul pubblico.
Uno show di due ore, con 9500 persone presenti— secondo gli organizzatori.
Quella di ieri era l’ultima data del tour – e l’unica di tutto il 2019 — la più speciale, forse, perché preceduta dal Cosmotram, una festa con Cosmo in consolle in giro per Milano, e dal Cosmotreno (in collaborazione con Italo) che ha portato i fan da Roma a Milano per il live del 2 febbraio. Dopo il concerto, l’after party al Dude Club con Ivreatronic e Underspreche.
Insomma, un pacchetto ricchissimo, coronamento del suo percorso artistico del 2018 che l’ha visto scalare le classifiche.
Il concerto è una ricostruzione della carriera di Cosmo, un percorso introspettivo diviso in 3 parti, ognuna introdotta da alcuni interludi a palco spento, con voce registrata. L’interludio che introduce il concerto parla dell’inizio, della sua famiglia e del futuro.
Il secondo racconta delle emozioni che ha provato quando è diventato padre – due volte — poi Cosmo ricompare al centro del parterre, circondato dai mixer.
“Per tornare sul palco — ha detto — ci sono due modi: o scendo, passo dietro e risalgo, oppure passo di qua” e ha indicato il fiume di gente che c’era tra lui e il palco. Ovviamente ha scelto la seconda via e si è rotolato sulle mani tese del pubblico fino al palco.
L’ultimo interludio è un inno alla vita:
“Costringiamoci a vivere, non a lavorare. Abbiamo bisogno della politica del piacere. È un cazzo di gioco, inventiamoci nuove regole. Il mondo non è né della finanza né dei fascisti, apriamo i confini, i porti, apriamo le gambe. Contaminiamoci.”
Al “apriamo i confini, i porti” la platea ha risposto con un boato di applausi.