L’ultimatum dell’Unione Europea al Venezuela
Tra le notizie di oggi: • Senza nuove elezioni, l’Ue riconoscerà la legittimità di Guaidó • La manifestazione “Per Genova aperta, accogliente e solidale” • Qualcuno ha rubato il graffito di Banksy del Bataclan
in copertina, il ministro degli esteri venezuelano Arreaza mostra un grafico dei tweet del governo statunitense sul Venezuela, via Twitter
Questa è Hello, World!, la nostra rassegna mattiniera di attualità, cultura e internet. Tutte le mattine, un pugno di link da leggere, vedere e ascoltare.
Dopo qualche giorno di tentennamenti e piedi di piombo, l’Unione europea ha espresso la propria posizione sulla crisi venezuelana con una dichiarazione di Federica Mogherini: in mancanza di nuove elezioni “libere, credibili e trasparenti,” l’Unione riconoscerà la legittimità di Guaidó. (Bloomberg)
Spagna, Francia, Germania e Regno Unito sono stati ancora più espliciti, fissando un ultimatum di 8 giorni per la convocazione di nuove elezioni. Ma il fronte europeo è tutt’altro che unito: molti paesi, tra cui l’Italia, non si sono schierati. (il Post)
Parlando alla riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu, il ministro degli Esteri venezuelano ha rifiutato l’ultimatum dei paesi europei, definendolo “quasi infantile,” e ha lanciato un duro attacco contro gli Stati Uniti e i loro alleati. (Miami Herald)
Dal canto suo, il segretario di stato americano Mike Pompeo, invitando anche gli altri paesi a sostenere Guaido, ha definito il Venezuela di Maduro “uno stato-mafia illegittimo.” (New York Post)
Rosemary DiCarlo, sottosegretaria all’Onu per gli affari politici, ha invitato tutte le parti in causa a ridurre le tensioni attraverso il dialogo, ma il Consiglio di sicurezza resta inevitabilmente spaccato: la Russia e gli altri paesi a sostegno di Maduro (Cina, Sudafrica e Guinea Equatoriale) non sono riusciti a impedire la riunione, ma hanno bloccato l’emissione di una dichiarazione politica a sostegno dell’Assemblea nazionale (ovvero di Guaidó). (UN News / Reuters)
Potete rivedere la diretta dell’intera discussione sul canale ufficiale dell’Onu.
D’altra parte, il governo di Maduro ha lanciato un segnale di distensione agli Stati Uniti, facendo un parziale dietrofront sull’espulsione dei diplomatici, rinviata di 30 giorni. Ma la situazione rimane bloccata. (AP News)
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Mondo
Il conto delle vittime della falla nella diga vicino a Brumadinho è salito a 34 morti. Sono stati ritrovati 100 sopravvissuti, ma restano ancora 300 dispersi. Secondo il governatore dello stato di Minas Gerais Zema le possibilità che tra gli ancora dispersi ci siano sopravvissuti sono “minime.” (Quartz / the Guardian)
Due esplosioni durante la messa della domenica nella cattedrale di Jolo, nelle Filippine, hanno ucciso 17 persone tra fedeli e personale della sicurezza. (Reuters)
Il governo statunitense ha riaperto, ma ci vorrà un po’ perché le agenzie riprendano il ritmo, e tutto il lavoro da fare per rimettere in moto la macchina federale statunitense potrebbe essere inutile, se davvero entro tre settimane non si troverà un accordo per il budget di quest’anno. (Vox)
Tra lo shutdown e l’arresto di Roger Stone Trump non è mai stato così debole, alla Casa bianca e dentro il proprio partito. Sono in molti, nella squadra del presidente, che prima ancora delle elezioni del 2020 temono possibili primarie per la candidatura repubblicana. (the New York Times)
Per Roger Stone, intanto, non c’è luce all’orizzonte — il caso contro di lui è interamente costruito su materiali scritti, e dichiarazioni trascritte al congresso, e Stone non può sperare di alleggerire la propria condanna collaborando con la giustizia: con decenni di fama come manipolatore nell’ombra, semplicemente non è abbastanza affidabile. (the Daily Beast)
Gif dal Saturday Night Live.
L’arresto di Stone non deve farci presumere che l’indagine di Mueller sia alle battute finali, anzi: ora che le autorità hanno finalmente accesso a computer e telefoni del consigliere di Trump l’inchiesta potrebbe anche allargarsi. (the New York Times)
Nel frattempo, la teoria del complotto delirante del “Pizzagate” non finirà mai: qualcuno ha di nuovo preso d’assalto la pizzeria Comet Ping Pong di Washington, questa volta cercando di dar fuoco al locale. (Splinter)
Un’altra bambina è morta nel campo rifugiati di Rukban, in Siria. Come tutte le notti la madre della neonata passava la notte abbracciando la figlia per proteggerla dal freddo, ma questa volta non è bastato. Sarebbe bastato avere accesso a un’incubatrice, ma il campo ha corrente elettrica a stento. Solo nell’ultimo mese nel campo sono morti otto bambini. (Middle East Eye)
Continua la fuga all’estero delle aziende britanniche terrorizzate — giustamente — da uno scenario di Brexit senza accordo con l’Unione Europea. Secondo il Guardian sarebbero migliaia le aziende in emergenza. (the Guardian)
Il panico è giustificato, però: come Juncker ha fatto notare a May in una telefonata privata, l’unica soluzione per evitare il backstop in Irlanda sarebbe rimanere all’interno di un’unione doganale con l’Unione Europea, sul modello della fu CEE — un’opzione, se possibile, ancora meno popolare tra i fondamentalisti della Brexit. (the Irish Times)
Nel Giorno della memoria, un sondaggio condotto nel Regno Unito rileva tassi allarmanti di negazionismo: il 5% degli adulti britannici crede che la Shoah non sia mai avvenuta. (BBC News)
In occasione della giornata, come ogni anno ci saranno iniziative in tutta Italia. (TGCOM)
Italia
Mentre il ministro dell’Interno faceva propaganda su Facebook, un tam tam su WhatsApp ha costellato i balconi di Siracusa di lenzuoli bianchi con scritto “Fateli sbarcare.” (la Stampa)
In centinaia si sono organizzati per una manifestazione lampo lungo la costa di Siracusa, per chiedere lo sbarco delle 47 persone salvate dalla Sea Watch. (Rai News)
Da Milano, intanto, il poliziotto cattivo d’Italia è tornato a ventilare la denuncia dell’equipaggio della nave. Salvini non vuole nemmeno che dei migranti si faccia carico Caritas, perché poi i migranti “scomparirebbero in giro per l’Italia.” (ANSA)
Lecce. Un gruppo di neofascisti, nella notte tra il 21 e il 22 gennaio, ha preso d’assalto la dimora di Alhayi Turay, ventiduenne originario della Sierra Leone che lavora come custode di impianti sportivi. Sono stati identificati e denunciati due degli aggressori, per cui l’avvocato chiederà “una pena esemplare, perché sia da monito per il futuro.” Alhayi Turay era stato già vittima di un’aggressione razzista lo scorso ottobre, quando era stato colpito con una mazza da baseball. (la Repubblica Bari)
Circa diecimila persone hanno partecipato alla manifestazione “Per Genova aperta, accogliente e solidale,” contro le politiche razziste del governo. Il corteo, promosso dal comitato Genova Città Aperta, ha raccolto una partecipazione vastissima, dagli scout dell’Agesci fino a Cgil, Fiom, Emergency e Medici Senza Frontiere. (GenovaToday)
Chi l’avrebbe mai detto che “Povera Patria,” nuova trasmissione della Rai2 sovranista, sarebbe stata densa di fake news? Ma questo servizio sul signoraggio, definito come “il guadagno del signore che stampa la nostra moneta” e identificato come la causa principale del debito pubblico italiano, supera anche le nostre peggiori anticipazioni. (la Repubblica)
Un’anteprima della prossima puntata.
Nessuno può dire che non siano nordisti: il movimento della città laziale di Rieti in supporto alla Lega nazionale di Salvini — Lega Rieti — ha messo nel proprio simbolo il contorno della regione Umbria. (Giornalettismo)
Milano
Salvini ha espresso il suo pensiero anche sugli affari interni milanesi, proponendo di “cambiare sindaco” commentando la proposta della giunta di aumentare a due euro il biglietto dei mezzi pubblici. Sala, in uno scambio di battute molto proficuo, ha proposto di cambiare ministro. (la Repubblica Milano)
Cult
Qualcuno ha rubato il graffito di Banksy dipinto su una delle porte di emergenza del Bataclan in omaggio alle vittime dell’attentato del 2015. (BBC News)
Dalla nobiltà alle lavoratrici di strada, un percorso attraverso l’immagine della donna e l’ideale di bellezza nell’arte giapponese del Diciassettesimo e Diciottesimo secolo. (Hyperallergic)
Dazed ha incontrato Lewis G Burton, l’anima di INFERNO, uno spazio queer di Londra all’insegna della techno, tra il favoloso e il grottesco. (Dazed)
Da The Umbrella Academy alla seconda stagione di Suburra, tutte le novità di febbraio di Netflix, da guardare invece di uscire di casa. (Red Capes)
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Gif di Kochstrasse
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