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La Corsica è un’isola piena di contraddizioni: affacciata sull’Italia ma appartenente alla Francia, dotata di coste e spiagge bellissime ma arroccata su monti altissimi, dalla bellezza mozzafiato.

E proprio da questa diversità nasce una grande ricchezza, che sa schiudersi a chi è disposto a visitarla con pazienza — una diversità e una ricchezza che si possono apprezzare anche a tavola.

Chi arriva in Corsica dal continente — partendo ad esempio dai porti italiani di Genova, Livorno e Piombino o Civitavecchia per approdare a Bastia e Ajaccio — rimane colpito dalla bellezza delle spiagge cristalline, come quelle di Cupabia o di Ruppione nel sud dell’isola. La Corsica si è formata insieme alla Sardegna circa 30 milioni di anni fa, quando le due isole — allora unite — si staccarono da quella parte di Francia che va dalla Provenza alla Catalogna, e le spiagge corse ricordano quelle sarde nell’ampiezza, nella sabbia cristallina e nell’atmosfera incontaminata che, con pazienza, si può ritrovare.

E come i cugini sardi, i corsi sono stati storicamente più inclini a rivolgersi all’entroterra che a prendere la via del mare. I paesini sono arroccati sulle creste delle colline e dei monti, le cui cime più alte sono coperte da neve per gran parte dell’anno: il Monte Cinto, la vetta più elevata della regione, oltrepassa infatti i 2700 metri. E questa vocazione si riflette anche nella cucina che, pur non disdegnando i piatti di pesce, privilegia piatti di terra, saporiti e genuini, ma anche molto particolari.

 

Per alcuni versi la cucina corsa è un ponte tra quella toscana e quella sarda. Tra i prodotti tipici più pregiati del luogo ci sono salumi come la panzetta, il prisuttu e il lonzu — questi ultimi due tutelati dallo stato francese con la denominazione AOC. La particolarità più grande della cucina corsa è il larghissimo uso della farina di castagne, importata dai genovesi nel corso del 500 e del 600, utilizzata per preparare polenta, dolci e altre pietanze.

È davvero difficile elencare tutti i piatti tipici della corsica da preparare a casa, sul continente, ma si potrebbe iniziare pensando alla pasta ripiena, particolarmente popolare sull’isola: in particolare ai cannelloni e ai ravioli, con un ripieno regolarmente a base di brocciu, un formaggio fresco locale simile alla ricotta. Oppure i panizzi, frittelle di farina di ceci preparati in modo simile alle panelle siciliane. Oppure ancora, la tipica polenta con farina di castagne, come già detto uno degli ingredienti più peculiari della cucina isolana.

Il modo migliore per gustare queste prelibatezze è però senza dubbio imbarcarsi su un traghetto e scoprire una terra a portata di mano, a poca distanza dalle coste italiane, di una bellezza rara e ancora tranquilla, lontana dai grandi flussi turistici mainstream, ideale per chi vuole davvero staccare per qualche giorno o settimana dalla propria routine.