Questa è Hello, World!, la nostra rassegna mattiniera di attualità, cultura e internet. Tutte le mattine, un pugno di link da leggere, vedere e ascoltare.
I migranti sull’imbarcazione affondata due giorni fa al largo della Libia erano molti di più di quanto si pensasse inizialmente: 120, di cui solo 3 sono state salvate dalla marina militare italiana. Dall’inizio dell’anno i morti in mare sono stati già 200. (Avvenire)
La nave di Sea-Watch, che nel frattempo aveva soccorso altre 47 persone, ha cercato invano eventuali superstiti, come ha documentato un inviato di Cartabianca presente a bordo. (la Stampa)
Ieri a 45 miglia da #Tripoli è naufragato un gommone carico di migranti
Tanti i morti. L’ imbarcazione rimasta ore in mare prima che un elicottero della Marina Militare Italiana intervenisse
Ecco cosa ha documentato Giuseppe Borello a bordo della #SeaWatch3#cartabianca @RaiTre pic.twitter.com/vAdTI01v0a— #cartabianca (@Cartabiancarai3) 19 gennaio 2019
L’Ong tedesca continua a denunciare l’inazione da parte della guardia costiera libica, che nelle intenzioni dell’Europa dovrebbe vigilare su quel tratto di mare. “Quest’ultima strage dimostra ancora una volta che le attuali politiche Ue migratorie uccidono e che la cosiddetta guardia costiera libica non è in grado di effettuare operazioni di salvataggio,” hanno scritto in un comunicato stampa. (Twitter)
Ora, con 47 naufraghi a bordo, Sea-Watch si prepara a una riedizione della pantomima di poche settimane fa. Salvini ha già negato la disponibilità dei porti italiani e, con la faccia tosta di uno che è abituato a essere in malafede di professione, ha addossato la colpa dei morti alle Ong. (Sky Tg24)
Il ragionamento, se così vogliamo chiamarlo, è sempre lo stesso, dal 2017: la presenza delle Ong influirebbe sul numero delle partenze, ma basta studiare un po’ le dinamiche dei flussi migratori per capire che non funziona così. (Internazionale, 23 febbraio 2018)
⛔️? E, a rimorchio, torna chi sostiene che l’attività delle Ong facciano “pull factor”, ovvero incentivino le partenze dalla Libia.
Nonostante questa idea possa apparire del tutto logica, anche in questo caso i dati parlano chiaro: no, il pull factor delle Ong non esiste. pic.twitter.com/4bcNigrBFZ
— Matteo Villa (@emmevilla) 19 gennaio 2019
Guardando il dito e non la Luna, il presidente del Consiglio Conte ha commentato la strage prendendosela con i trafficanti, invece che con le leggi italiane e europee che obbligano i migranti a servirsi di loro. (Askanews)
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Mondo
Il numero delle vittime dell’esplosione nell’oleodotto a nord di Città del Messico è salito vertiginosamente rispetto a ieri, fino a 73 persone. Il presidente messicano López Obrador ha promesso che rinforzerà la lotta contro i ladri di petrolio, che hanno causato l’incidente. (the New York Times)
Continua il pellegrinaggio senza senso di Trump per il muro con il Messico. Ieri il presidente degli Stati Uniti ha presentato quello che gli sembrava un compromesso: protezione temporanea per 700 mila migranti sans papiers a rischio deportazione, in cambio del finanziamento del muro. (CNN)
Ma la proposta è stata sostanzialmente rifiutata da tutti: secondo il partito democratico e gli attivisti per i diritti dei migranti si tratta dell’ennesimo tentativo da parte del presidente di prendere persone in ostaggio — mentre contemporaneamente a destra c’è chi urla “amnistia.” (the New York Times)
Nell’attesa, i dipendenti federali si sono finalmente stufati, e si stanno coordinando per uno sciopero che costringa i repubblicani a cedere e lasciar riaprire il governo. La lettera che annuncia l’inizio delle attività, pubblicata su Splinter.
Il commento da parte della squadra del procuratore speciale Mueller sull’inchiesta di BuzzFeed News è un evento senza precedenti nelle indagini sull’ingerenza russa. Il Washington Post ha un “dietro le quinte” della decisione di Mueller. Nel frattempo, il sito di informazione continua a sostenere la veridicità del pezzo. (the Washington Post, via Outline.com)
Il cambiamento di direzione sulle trattative di pace in Siria — passate da Staffan de Mistura a Geir Pedersen il mese scorso — ha lasciato i lavori completamente paralizzati. Secondo il leader dell’opposizione siriana Nasr al–Hariri, malgrado lo stato di quasi cessate il fuoco vigente in questo momento, nessuna delle influenze internazionali nella regione vuole davvero la pace. (Middle East Eye)
La Corte costituzionale della Repubblica Democratica del Congo ha respinto il ricorso dello sconfitto Fayulu contro Felix Tshisekedi, proclamato vincitore alle ultime elezioni presidenziali. (BBC News)
I gilet gialli sono scesi in piazza per il decimo sabato di protesta, snobbando completamente i tentativi di apertura da parte del presidente Macron, che vorrebbe rispondere alla sollevazione con una serie di dibattiti. (France24)
Questa volta, più che Parigi, l’epicentro della mobilitazione è stato a Tolosa, dove sono scese in piazza circa 10 mila persone. (le Parisien)
In Regno Unito la Metropolitan Police ha investito più di 200 mila sterline in tecnologie per il riconoscimento facciale tra il 2016 e il 2018. Totale? Zero arresti. (the Independent)
Mentre continua lo stallo di Theresa May sulla Brexit, almeno due ministri del governo avrebbero incontrato rappresentanti dei Liberal Democratici che stanno spingendo con forza perché sia indetto un secondo referendum. (the Guardian)
Italia
Giovedì scorso a Empoli un 32enne tunisino è morto durante un fermo di polizia. Ieri Salvini, che aveva già espresso come al solito “pieno sostegno” ai poliziotti, è tornato a commentare la vicenda: “Se i poliziotti non possono usare le manette, che fanno, offrono cappuccio e brioche?” (la Repubblica Firenze)
Questioni di genere
Ieri a Washington e in numerose altre città del mondo è tornata per il terzo anno consecutivo la Women’s March, la protesta femminista nata subito dopo l’elezione di Donald Trump. (TIME)
Il movimento è riuscito a portare decine di migliaia di persone in piazza, nonostante le controversie che negli ultimi mesi hanno riguardato alcune figure della leadership, accusate di antisemitismo. (the Washington Post, via Outline)
“We are not ovary-acting” e altri bei cartelli che si sono visti alle manifestazioni. (Mashable)
Anche a Roma le donne sono scese in piazza per protestare contro la violenza di genere. (la Repubblica Roma)
In diretta alla #WomenMarch Rome 2019. #WomensMarchRome #WomensWave #EndViolenceAgainstWomen#WMRome #EndVAW#FermareLaViolenzaControLeDonne #WhyIMarch #RomeRises#WMGlobal pic.twitter.com/b6ZExj30GK
— ISentinellidiRoma (@ISentinellidi) 19 gennaio 2019
Cult
Questo videogiocatore ha raccolto 30 mila dollari a favore di un’associazione no-profit che si occupa di bambini e ragazzi transgender, giocando per un giorno intero a Donkey Kong in diretta su Twitch. (PinkNews)
Non è l’adattamento ad alto budget che il franchise si merita, ma è uscito il primo trailer del nuovo film di Nancy Drew e non ce lo può rovinare nessuno. (io9)
Guarda queste confezioni di tè intarsiate in legno pregiato, rinforzate col piombo e dipinte a mano, di quando il tè era così prezioso da meritare scatole non di cartoncino. (Atlas Obscura)
Culto
L’Epifania ortodossa si festeggia nuotando nell’acqua ghiacciata. (Radio Free Europe)
Animali
È morto a 12 anni il pomerania Boo, uno dei cani più popolari di internet (aveva 16 milioni di follower su Facebook.) (BBC News)
Fondo del barile
Guarda l’ex presidente George W. Bush che consegna la pizza ai suoi uomini dei servizi segreti, senza paga per colpa dello shutdown. (CNN)
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in copertina, foto di Sea-Watch International, via Twitter