Donald Trump ascolta concentrato l’intervento di Jim Mattis, nel corso delle celebrazioni del Memorial Day del 2017
Questo è Hello, World!, la nostra rassegna mattiniera di attualità, cultura e internet. Tutte le mattine, un pugno di link da leggere, vedere e ascoltare.
Dopo solo un giorno dall’annuncio di Trump del ritiro delle truppe statunitensi dalla Siria, il segretario alla difesa Jim Mattis ha presentato le proprie dimissioni, citando come causa la “differenza d’opinioni” con il presidente. Un ufficiale della Casa bianca ha riferito che il presidente non sta rivalutando la propria decisione sulla Siria in seguito alle dimissioni di Mattis. (CNN)
La politica statunitense è stata scossa dalla notizia, con dichiarazioni spaventate anche da parte di molti repubblicani. Mattis era l’ultima figura d’esperienza — l’ultimo “adulto,” scrive il Guardian — del gabinetto del presidente. (the Guardian)
Leggendo la lettera di dimissioni, però, è chiaro che il problema non è solo la Siria — il problema sono i valori del presidente, e la denuncia di Mattis potrebbe essere un colpo molto più grave di quanto possa sembrare ora alla presidenza Trump. (Bloomberg)
Just read Gen. Mattis resignation letter. It makes it abundantly clear that we are headed towards a series of grave policy errors which will endanger our nation,damage our alliances & empower our adversaries. 1/2 pic.twitter.com/ztc0Yihccn
— Marco Rubio (@marcorubio) December 20, 2018
Anche nel contesto di dimissioni difficili, la lettera di Mattis è senza precedenti, e sottolinea quanto le posizioni di Trump in materia di politica estera potrebbero essere pericolose. Leggi la lettera completa. (Vox)
Mattis says Trump deserves a Secretary of Defense who agrees that the US should wreck our alliances, disrespect our friends, and turn a blind eye to authoritarians.
Trump’s highest-profile appointee is torching him on the way out. I’ve never seen anything like it.
— Ezra Klein (@ezraklein) December 20, 2018
E non è solo la Siria: Trump sta progettando anche un ritiro di più di 5000 soldati dei 14 mila stanziati in Afghanistan. Si tratterebbe di una riduzione di più di un terzo, che chiaramente inciderebbe drasticamente sulle operazioni militari nella regione. (the Guardian)
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Mondo
Nel frattempo, Trump ha confermato che non firmerà un budget per evitare lo shutdown del governo se non conterrà finanziamenti per la costruzione del muro col Messico. (Vi ricordate quando Trump diceva che l’avrebbe pagato interamente il Messico? Bei tempi) (the New York Times)
Ovviamente, durante la sua conferenza stampa di fine anno Vladimir Putin ha definito “corretta” la decisione di Donald Trump sulla Siria. (the New York Times)
Il presidente russo ha parlato anche della Brexit, invitando Theresa May a “esaudire la volontà del popolo” non cedendo alle richieste di un secondo referendum — che, ricordiamo, quasi certamente ribalterebbe il risultato di due anni fa. (the Guardian)
Non pensate che si tratti di qualcosa di simile al messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica a cui siamo abituati: alla conferenza stampa di Putin erano presenti 1700 giornalisti accreditati, e il presidente ha risposto alle domande per più di quattro ore. Domande sempre esaminate in precedenza, ovviamente. (ABC News)
Qui il liveblog di Moscow Times con i momenti salienti.
Dopo quasi due giorni di chiusura e l’intervento dell’esercito (!), l’aeroporto di Gatwick ha parzialmente riaperto. Migliaia di persone sono rimaste bloccate nei terminal, mentre la polizia sta ancora cercando il responsabile del volo dei droni che ha causato i disagi — secondo gli inquirenti si è trattato di un atto deliberato. (BBC News)
A proposito: la compagnia aerea Iberia ha annunciato che potrebbe non avere più i permessi per volare in Unione europea se il Regno Unito dovesse uscire senza firmare l’accordo. (El Paìs)
È stato arrestato nel Gibuti il jihadista francese Peter Cherif, vicino ai fratelli Kouachi e coinvolto nell’attentato a Charlie Hebdo. (le Monde)
Ignorando completamente le proteste degli ultimi giorni, il presidente della repubblica ungherese ha firmato la “legge schiavitù,” che entra così in vigore. (RTL)
Internet
Un utente di Alexa, l’assistente vocale di Amazon, ha inviato una richiesta GDPR a Amazon, che gli ha consegnato le registrazioni di tutte le volte che ha usato le proprie casse Echo — sì, Amazon conserva le registrazioni — e anche quelle di un perfetto sconosciuto. (Reuters)
Reid Hoffman, miliardario cofondatore di Linkedin, ha finanziato con 100 mila dollari una campagna segreta di influenza psicologica, ricalcata sulle operazioni russe del 2015, in supporto al candidato democratico in Alabama Doug Jones. L’operazione è stata troppo piccola per avere effettivamente influenzato gli elettori, probabilmente, ma si poteva anche non farla proprio. (the New York Times)
Slack, il servizio di chat per lavoro, ha bandito diversi utenti iraniani — anche che non risiedevano più in Iran — in un goffissimo tentativo di rispettare le sanzioni dell’amministrazione Trump. (the Verge)
Italia
Si è dimesso Roberto Garofoli, capo di gabinetto del ministero dell’Economia, arrivato al Tesoro con Padoan. Garofoli era stato duramente attaccato dal Movimento 5 Stelle per essere la “manina” che aveva introdotto in manovra una norma a favore della Croce rossa (gasp). (Corriere della Sera)
Ieri al Senato è stata una giornata caotica fino a tarda sera: la commissione Bilancio non ha avuto il tempo materiale di esaminare il testo della manovra, che quindi arriva in Aula senza il mandato al relatore, tra le proteste delle opposizioni. Il voto di fiducia è atteso per la mezzanotte di oggi. (Rai News)
Dato che la campagna elettorale è permanente, Di Maio ha condiviso un foglietto scritto a mano con l’elenco delle cose “fatte” grazie a questa legge di bilancio (peraltro non ancora approvata). Ovviamente è pieno di falsità. (il Post)
Questa è la lista delle cose che sono entrate nella legge di bilancio. Sappiate che questo è solo l’inizio, sono sicuro che il 2019 sarà l’anno del cambiamento. Grazie a tutti voi che siete sempre stati al nostro fianco. Questo è un successo di tutti noi, di tutti gli italiani! pic.twitter.com/GQJdgtXtx5
— Luigi Di Maio (@luigidimaio) 20 dicembre 2018
Tra le misure aggiunte al testo per soddisfare le richieste della Commissione europea c’è il blocco delle assunzioni e delle stabilizzazioni nella pubblica amministrazione fino a novembre 2019. Il blocco riguarda esplicitamente anche le università, aggravando la piaga già endemica del precariato nella ricerca. (la Repubblica)
Aib Abdellah, un senzatetto di Palermo, è stato ucciso con una sprangata al volto da un ragazzino di sedici anni, che voleva rapinarlo. L’uomo aveva in tasca 25 euro, raccolti a fatica suonando l’armonica. Il sedicenne, ora al fermo, non sapeva di averlo ucciso. (la Repubblica Palermo)
Nell’indagine per truffa che ha portato all’arresto di tre dirigenti della società Sofia Sgr è indagato anche Angelo Lazzari, manager bergamasco già coinvolto nelle due indagini sui 49 milioni “spariti” della Lega. (la Stampa)
Si sono tenuti ieri a Trento i funerali di Antonio Megalizzi. (Corriere della Sera)
È morto a 57 anni lo scrittore di noir Andrea G. Pinketts, secondo qualcuno l’ultimo grande scrittore “scapigliato.” (il Sole 24 Ore)
Milano
Dopo il voto sfavorevole del Consiglio regionale, il sindaco Sala ha frenato sull’ipotesi di riapertura dei navigli: “Non me la sento, se non sono sicuro delle risorse finanziarie, a lanciarla in questo momento.” (il Giorno)
L’opposizione della Regione si ripercuote anche sull’aumento delle tariffe Atm, che potrebbe slittare a giugno — insieme all’armonizzazione del trasporto pubblico tra Comune e Città metropolitana. (Corriere della Sera Milano)
Cult
Forse è tardi per dirvelo, ma non fare regali a Natale è bello. (Internazionale)
Le relazioni poliamorose possono essere un’arma di cambiamento politico negli Stati Uniti? Un lungo reportage di Olivia Goldhill su Quartz cerca la risposta.
L’anno di Elon Musk non poteva finire in un modo migliore di questo: un aggiornamento al software delle automobili Tesla permette di sostituire il suono delle frecce con quello di scoregge. (TechCrunch)
Giornalismi
La storia completa di Claas Relotius, il giornalista dello Spiegel che si è inventato i contenuti di decine di reportage. (Valigia Blu)
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