La trap impazzisce per Tesla. Elon Musk ringrazia

L’hanno nominata tra gli altri Kanye West, Big Sean, 2 Chainz, Jaden Smith, Gucci Mane e Tyler the Creator. In Italia, per il momento, sembra averla scoperta solo Capo Plaza.

La trap impazzisce per Tesla. Elon Musk ringrazia

L’hanno nominata tra gli altri Kanye West, Big Sean, 2 Chainz, Jaden Smith, Gucci Mane e Tyler the Creator. In Italia, per il momento, sembra averla scoperta solo Capo Plaza.

Tesla è un marchio iconico presente in 30 paesi. Il suo nome è per molti sinonimo di progresso e se un giorno riuscirà a diventare una forza nel mercato automobilistico, forse una parte del merito andrà riconosciuto anche alla musica trap.

Il 30 novembre è uscita la deluxe edition di “20”, il primo album di Capo Plaza, uno dei nomi grossi nel roster di Sto Records. Tre i video estratti dall’album – già certificato triplo disco di platino da FIMI –  e uno dal titolo significativo: Tesla. Il video di Capo Plaza – oltre 39 milioni di visualizzazioni su YouTube – non è né il primo né l’ultimo caso in cui il marchio hi-tech ideato da Elon Musk viene citato all’interno di un brano dal rapper del momento. È però significativo di quanto il brand statunitense, prima evocato quasi esclusivamente oltreoceano, rientri ora anche nell’immaginario dei nostri rapper, anche in questo caso probabilmente per la proprietà derivativa che caratterizza le rime italiane.

“Entra dentro la mia testa, yah. Sto col culo su una, su una Tesla”, è il gancio con cui apre la strofa Capo Plaza alludendo all’esclusività data dal possesso di un oggetto costoso, innovativo ed estremamente moderno. La Tesla, un’automobile che ad oggi conserva ancora le sembianze di un prototipo, viene creata all’interno dell’azienda che da quindici anni insegue pionieristicamente – non senza intoppi, ma dimostrando un’ostinata determinazione – il sogno di una mobilità elettrica alla portata di tutti. Come ha scritto Sheldon Pearce su Pitchfork “rapper interest in Tesla is twofold: They love any implication of innovation or any association with the cutting edge, and they are amused by the supercar’s toys and gadgets. Elon Musk is viewed by rappers as a futurist, a mega-genius of limitless potential and possibility, and so the Tesla is perceived as the vehicle of tomorrow.”

L’attenzione verso tutto ciò che è nuovo, innovativo e iconico ha da sempre attirato lo sguardo del mondo hip hop, intrinsecamente camaleontico e di conseguenza continuamente attento e propenso al cambiamento, sia nella musica che nell’immaginario ad essa collegato, pronto quindi a cercare nuovi feticci da far propri prima che arrivino sotto gli occhi di qualcun altro. Non è un caso quindi che Jaden Smith si sia letteralmente innamorato del marchio di Musk, arrivando addirittura a twittare teneramente al fondatore di SpaceX: “I love Tesla, thank you Elon Musk.” La sua “Model X” compare sia nel video di “Icon”, sia nella recente “Plastic” dove è addirittura affiancata a un altro modello, la “Model 3”, ribadendo così la ben disposizione verso la casa automobilistica – sia mai che un giorno ci scappi la sponsorship.

Tra i clienti eccellenti di Tesla rientrano anche Jay Z, Snoop Dog e Kanye West. La “Model X” di Tyler the Creator, invece, è dovuta passare recentemente dal meccanico dopo aver centrato un’auto parcheggiata sul Sunset Boulevard, a Los Angeles. Forse l’artista ha riposto troppa fiducia nei controlli automatici dell’auto che la rendono quasi autonoma e indipendente dal suo possessore. Evidentemente Tyler the Creator non ha ancora affinato le doti da pilota come 2 Chainz. Se lo seguite sui social, lo avrete notato spesso a bordo della sua nuova astronave super accessoriata e completamente automatica. Sembra che il rapper riesca addirittura a rollare e fumare senza curarsi (e preoccuparsi) di quello che accada in strada attorno a lui. Nel singolo di Gucci Mane dal titolo Both Eyes Closed 2 Chainz apre la sua strofa raccontando in modo didascalico, immaginiamo con gli occhi lucidi in preda all’estasi celodurista, proprio questa scena: “I just drove the Tesla with both eyes closed.”

E in questa nuova simbologia hi-tech i rapper italiani, per il momento, si limitano a osservare. O a comprare supercar elettriche di marche concorrenti come Sfera Ebbasta, che la scorsa estate si è concesso una Bmw i8 da 150000€.

https://twitter.com/kanyewest/status/988239336788279296

Ad affascinare il mondo hip hop non sono, ovviamente, le doti meccaniche delle auto sfoggiate, né tantomeno le implicazioni ambientali che spingerebbero le persone più sensibili agli effetti del cambiamento climatico – ma, soprattutto, più benestanti – all’acquisto di un’auto elettrica, bensì lo slancio futurista che permea ogni progetto sviluppato da Musk. Oltre alle automobili Elon Musk ha infatti inventato, tra le altre cose, il servizio di pagamento PayPal, fabbricato lanciafiamme in limited edition e ideato razzi capaci di decollare e atterrare in autonomia in grado di sconvolgere l’esplorazione spaziale per come l’abbiamo sempre conosciuta.

L’idea di un sogno ambizioso da dover inseguire no matter what it takes, il tentativo (forse inconsapevole) di brandizzare di fatto il proprio nome affiancandolo al progetto ambizioso di turno, l’ostentazione dei traguardi raggiunti, l’esibizionismo, ingenuo e talvolta sfacciato, di comportamenti bizzarri – Elon Musk che fuma una canna in diretta radiofonica, ma anche Elon Musk che dà del pedofilo, anzi del pedo guy, ad uno dei soccorritori dei ragazzi thailandesi dispersi nella grotta – sono elementi che rendono simili e familiari personaggi e immaginari solo apparentemente distanti. E se è vero che il marchio Tesla è ancora molto lontano dall’insidiare automobili storicamente onnipresenti nei versi dei rapper di tutto il mondo – come Benz, Bentley o Porsche – chi ascolta tutti i giorni trap avrà sicuramente notato che, oltre ad essere l’unico marchio di auto elettriche a farsi avanti nella selva di supercar costosissime citate nelle canzoni, Tesla è diventata la nuova chicca degli artisti, al pari di gioielli, grillz e lean.

Se salveremo il pianeta dal global warming è probabile quindi che non sarà merito di un intricato sistema di tassazione delle emissioni – carbon tax o giù di lì – ma di un senso di inadeguatezza che dalla pubertà in avanti ci spingerà prima a fantasticare su auto silenziosissime con l’apertura delle portiere ad ala di gabbiano e, più avanti, ad accendere debiti agognando il sogno di un’auto ipertecnologica e irraggiungibile, ascoltando a palla nelle cuffie versi tipo:

“Komparema è il migliore, Tesla energia come il sole
In tasca soldi da soli, voglio una Tesla arancione”

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