“Più pillole, meno Pillon”
Questo è Hello, World!, la nostra rassegna mattiniera di attualità, cultura e internet. Tutte le mattine, un pugno di link da leggere, vedere e ascoltare.
in copertina, foto via Twitter @y_nardi
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“Oggi siamo qui a manifestare contro norme, come il ddl Pillon, che insistono su un modello patriarcale e autoritario che hanno lo scopo di schiacciare e ridurre al silenzio la libertà delle donne.” Lo ha spiegato — urlando — Natascia Cirimele, tra le esponenti di Non una di meno, durante il grande corteo nazionale contro il femminicidio a Roma. (la Repubblica)
Il corteo — il terzo nazionale organizzato dal coordinamento Non una di meno — si è tenuto alla vigilia della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ed è stato accompagnato da 106 palloncini rosa, uno per ogni donna uccisa da un uomo negli ultimi due anni. (la Stampa)
Secondo le organizzatrici hanno manifestato a Roma più di 150 mila persone. In prima fila del corteo solo donne, che hanno chiesto ai contestatori uomini di rimanere nella coda della manifestazione. (Rai News)
“Più pillole, meno Pillon” e altri bei cartelli, nella fotogallery del Post.
Iniziative e cortei si sono tenuti anche in altre piazze d’Italia: anche nel centro di Palermo le manifestanti erano migliaia. (il Giornale di Sicilia)
È una marea che la politica si rifiuta di vedere, commenta Norma Rangeri sul manifesto, parlando di “una mobilitazione rumorosa, forte, organizzata e sorridente come negli ultimi anni e come succede da quando il movimento femminista è nato.”
Anche a Parigi, mentre sugli Champs Elysée andavano in scena gli scontri con i gilet gialli, circa 30 mila persone hanno manifestato contro la violenza sulle donne, adottando il viola come colore simbolo. (Libération)
A Verona, invece, gli anti-abortisti appoggiati da Forza Nuova — che immaginano la città come una “Vandea d’Europa” — erano poco più di un centinaio, fronteggiati da circa 500 contro-manifestanti. (il Fatto Quotidiano)
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Mondo
Barricate, incendi, gas lacrimogeni, idranti e cariche della polizia: si è trasformata in guerriglia urbana la manifestazione dei “gilet gialli” a Parigi, quando alcune migliaia di persone hanno sfidato il divieto della polizia cercando di avvicinarsi all’Eliseo lungo gli Champs Elysée. Il racconto della giornata su Le Monde.
Il presidente Macron ha espresso “vergogna” per la deriva violenta presa dalla protesta, e ha accusato l’estrema destra di Marine Le Pen di averla fomentata. Ma questa settimana di mobilitazione ha messo a dura prova la popolarità di Macron, già traballante: i sondaggi la danno ai minimi storici, mentre il Rassemblement National di Le Pen risulta — seppur di poco — il primo partito. (l’Obs / YouTrend)
Il braccio armato di Hamas ha pubblicato minacciosamente le foto di sei uomini e due donne che sostiene siano gli agenti responsabili dell’operazione israeliana fallita dell’11 novembre scorso. Il gruppo ha chiesto ai palestinesi di essere raggiunto da chiunque abbia informazioni sulle persone ritratte nelle foto. (Al Jazeera)
L’Arabia Saudita ha negato “con forza” i dati pubblicati in un report di Amnesty International, che descrivevano le torture e le violenze sessuali a cui sono sottoposti gli attivisti che vengono arrestati nel paese. (Middle East Eye)
Secondo Trump il presidente eletto messicano López Obrador avrebbe accettato di collaborare con le autorità statunitensi per trattenere i richiedenti asilo negli Stati Uniti entro il confine con il Messico. La misura è stata presentata da Trump minacciando un’ulteriore “chiusura” del confine, ma si tratterebbe di una pesante deformazione delle precedenti leggi federali sull’asilo politico negli Stati Uniti. (Politico)
Secondo Trump, perché poco dopo l’annuncio della Casa bianca le autorità del prossimo governo messicano hanno negato che l’accordo fosse stato preso. (DW)
Intanto, ormai è diventata una tradizione: qui trovate la lista completa di tutte le sparatorie scoppiate nei tafferugli del Black Friday, perché ovviamente non si può andare a prendere una tv in sconto senza pistola al fianco. (HuffPost)
Il primo ministro spagnolo Sánchez ha annunciato che il paese avrebbe trovato un accordo con il Regno Unito su Gibilterra, e che oggi quindi voterà a favore dell’accordo per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. (El País)
In un ultimo disperato tentativo di salvare un accordo ragionevole dal voto sconsiderato del proprio partito, Theresa May ha scritto una lettera indirizzata agli elettori britannici, chiedendo il loro supporto diretto all’accordo finalizzato con l’Unione Europea. (the Guardian)
Resta in sospeso anche il voto del DUP, che per la prima volta sembra genuinamente intenzionato a lasciar cadere un governo conservatore — e garantire l’elezione di Jeremy Corbyn — pur di fermare questo accordo sulla Brexit. (New Statesman)
In un brutto colpo di scena gli elettori di Taiwan hanno votato contro il matrimonio per tutti all’election day che univa referendum ed elezioni politiche locali — vinte, anche qui sorprendentemente, dalle opposizioni al partito democratico progressista, fortemente indipendentista contro la Cina. (the Guardian / Channel NewsAsia)
Internet
Non è Lercio, e nemmeno Black Mirror: questa startup promette ai genitori di trovare loro la “perfetta babysitter” sottoponendo le candidate ad una analisi totale dei propri social network, per poi assegnar loro un singolo valore numerico. Non proviamo nemmeno a elencare tutti i problemi etici posti dal servizio, che liquida i rischi per la privacy delle candidate dicendo che avere fughe di informazioni sarebbe “non una figata.” (the Washington Post, via Outline)
Italia
Com’è andata la cena a Bruxelles tra Conte, Juncker, Tria, Moscovici e Dombrovskis? La parola magica è sempre la stessa, “dialogo,” ma il presidente del Consiglio insiste a dire che non ci sarà “nessuna rinuncia alle riforme qualificanti del nostro programma di governo.” (AGI)
Secondo fonti della polizia kenyana sentite da Repubblica, Silvia Romano è viva, e si troverebbe nella foresta in mano a tre rapitori, di cui sono stati resi pubblici i nomi. (la Repubblica)
Nella notte a Pozzallo sono sbarcati tutti i 236 migranti — per la maggior parte eritrei — oggetto dell’ennesimo braccio di ferro tra Salvini e Malta nella giornata di ieri. (la Stampa)
L’imbarcazione ha viaggiato per 3 giorni senza cibo e acqua, ed è un miracolo — fa notare l’UNHCR — che i migranti siano tutti vivi.
(Ovviamente Salvini si è guardato bene dal dare notizia dello sbarco sui propri social.)
A Genova nel tardo pomeriggio di ieri è entrato in azione un gruppo di emuli dei gilet gialli francesi, con un blitz a un casello autostradale che ha bloccato per breve tempo la viabilità. (la Repubblica Genova)
Secondo il sondaggio Ipsos pubblicato ieri sul Corriere della Sera, il consenso della Lega è quasi raddoppiato dal 4 marzo, superando il 36% — tanto da far pensare a paragoni con la vecchia Dc. Buona fortuna a tutti. (HuffPost)
Milano
Per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne è stato inaugurato ieri un nuovo centro di accoglienza, informazione e orientamento, comprendente anche uno sportello anti-violenza, nel quartiere della Barona. (Corriere della Sera Milano)
Cult
Che cos’è l’imprendicariato? È il nuovo volto mostruoso assunto dalla “flessibilità” nel mercato del lavoro occidentale, ed è l’oggetto dell’indagine di Silvio Lorusso nel libro Entreprecariat. Su Esquire, la postfazione di Raffaele Alberto Ventura.
È iniziata l’espansione di Starbucks anche in Italia: la catena di caffetterie ha aperto due nuovi locali a Milano, e dal 2019 prevede di aprirne 15 all’anno in Italia. (the Local it)
Quanto alcol serve per far ubriacare un Hobbit? Con una conoscenza approfondita delle opere di Tolkien e con l’aiuto della matematica, Emily Asher–Perrin prova a dare finalmente una risposta. (Tor.com)
Musica
Com’è la vita dopo l’Eurovision Song Contest? Lo racconta Netta Barzilai, la vincitrice di quest’anno. (BBC News)
La casa di Aretha Franklin a Detroit è stata venduta per 300 mila dollari. (the Guardian)
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