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in copertina, foto di Motasem Dalloul, via Twitter

Questo è Hello, World!, la nostra rassegna mattiniera di attualità, cultura e internet. Tutte le mattine, un pugno di link da leggere, vedere e ascoltare.

Nelle ultime ventiquattr’ore si è consumato il più grave scambio di fuoco tra Israele e Palestina da anni. Hamas ha risposto all’incursione israeliana nel territorio di Gaza facendo esplodere 300 missili. Israele ha a sua volta risposto con raid aerei. (Al Jazeera)

Vi ricordate quando Netanyahu è andato via in anticipo dalla commemorazione di Parigi, annunciando che “stava facendo tutto quello che poteva per evitare una guerra inutile”? (Era due giorni fa) (Haaretz, 10/11/18)

Il primo ministro israeliano aveva però avvertito: non ci sono soluzioni diplomatiche con Gaza, “esattamente come con l’ISIS” ?. E si è fatto capire in fretta: meno di 24 ore dopo un’operazione segreta dell’esercito israeliano è andata a finire male, lasciando alle proprie spalle sette vittime, tra cui un comandante di Hamas. È stata la prima operazione israeliana su territorio palestinese dall’Operazione Protective Edge, nel luglio 2014, da cui era scaturita una guerra sanguinosa, lunga sette settimane. (the New York Times, 11/11/18)

È immediatamente scattato il monito del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, che ha chiesto “a tutte le parti coinvolte” di contenere le violenze. (the Jerusalem Post)

Cosa dice l’opposizione a Netanyahu? Che questa strategia contro Hamas è scorretta, ma nessuno riesce a concepire che ci possano essere soluzioni diverse dallo scontro. (the Jerusalem Post)

I bombardamenti dell’esercito israeliano hanno colpito almeno 100 “obiettivi” nella Striscia, uccidendo tre palestinesi. I missili di Hamas hanno ucciso un palestinese in Israele. (Haaretz)

Tra gli “obiettivi” dell’esercito c’erano anche gli studi della stazione televisiva Al–Aqsa, che i reporter dalla città di Gaza descrivono come rasi al suolo. “Israele vuole silenziare i media palestinesi,” ha commentato un cameraman intervistato da Middle East Eye. “Ma pochi minuti dopo il bombardamento degli studi siamo riusciti a riprendere le trasmissioni da una altro sito.” (Middle East Eye)

Il giornalista freelance Ahmad Samaan ha pubblicato su Twitter un video del bombardamento degli studi televisivi di Al–Aqsa.

È impossibile non vedere questo scontro come un naturale proseguimento delle violenze dell’esercito israeliano nei confronti dei contestatori sulla Striscia di Gaza, che negli ultimi mesi hanno lasciato 231 morti e più di 15 mila feriti. (Arab News)

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Mondo

Come mantenere i propri elettori motivati anche dopo una sconfitta? Prendere esempio dalla email di ringraziamento inviata da Beto O’Rourke ai propri sostenitori. (Quartz)

Vox ha raccolto gli scatti più drammatici degli incendi in California per ricordarci che quello che sta accadendo negli Stati Uniti ci riguarda tutti — perché è il nostro futuro, se non cambiamo rotta. (Vox)

C’è polemica attorno alla decisione di Trump di non visitare un cimitero di guerra dove sono sepolti più di 1000 soldati americani, in occasione del centenario dell’armistizio del 1918. Il presidente ha detto inizialmente di non esserci andato per via della pioggia, poi ha cambiato idea: è stato per non causare problemi di viabilità. (Evening Standard)

Gif di Monstercat.

Justin Trudeau è il primo leader occidentale a confermare che la propria intelligence ha ascoltato gli audio registrati dai servizi segreti turchi che documenterebbero l’omicidio di Jamal Khashoggi a Istanbul. (NBC News)

Le voci che un accordo sulla Brexit sia vicino sono da prendere con “un secchio di sale.” (È davvero un virgolettato dal numero 10 di Downing Street.) Theresa May sottolinea comunque che la diplomazia sta lavorando notte e giorno per trovare un accordo con l’Europa. (the Guardian)

Amnesty International ha revocato un importante onorificenza conferita ad Aung San Suu Kyi nel 2009, a causa della sua compromissione con le violazioni dei diritti umani commesse dall’esercito del Myanmar a danno dei Rohingya. (Dhaka Tribune)

L’ex governatore catalano Artur Mas — predecessore di Puigdemont — e nove membri della sua amministrazione sono stati condannati a ripagare i 4,9 milioni di euro spesi per il referendum sull’indipendenza nel 2014. (the Local Es)

Per la prima volta da otto anni sono stati aperti due checkpoint per attraversare il confine tra i due territori dell’isola di Cipro. I checkpoint hanno sostituito barricate di filo spinato che interrompevano le strade dal 1974. (Greek Reporter)

La crisi economica in Sudan è così grave, e l’inflazione così forte, che nella capitale Khartoum sono letteralmente finite le banconote. Nell’ultimo mese il prezzo della farina è aumentato del 20%, quello della carne del 30%, delle patate del 50%. (Reuters)

Italia

Quali saranno gli effetti concreti del “decreto sicurezza” sulla pelle di decine di migliaia di migranti? Lo esemplifica bene la storia di Issahaka, fuggito dal Ciad a 15 anni, che dopo un percorso di accoglienza e integrazione decennale rischia di non vedersi rinnovata la protezione umanitaria, e diventare quindi “irregolare.” (Redattore Sociale)

Salvini intanto si è buttato sulla polemica del giorno ventilando l’ipotesi di abolire il valore legale della laurea, perché “negli ultimi anni la scuola e l’università sono stati serbatoi elettorali e sindacali.” (la Repubblica Milano)

Salvini è tornato anche su un altro classico del populismo italiano: alzare i limiti di velocità in autostrada. Ma secondo un’inchiesta di Repubblica alzare il limite a 150 km orari vorrebbe dire provocare almeno 400 morti in più all’anno. (la Repubblica)

Alla fine il generale Haftar si è fatto vedere a Palermo per la conferenza internazionale sulla Libia promossa dal governo italiano — giusto il tempo per una stretta di mano e un breve incontro bilaterale con Giuseppe Conte. (la Repubblica)

Non è chiaro se dal vertice — a cui partecipano in totale 38 delegazioni — si riuscirà a cavare qualche risultato concreto. L’inviato speciale dell’Onu in Libia Ghassam Salamè ha auspicato come obiettivo fissare le elezioni nel paese entro la primavera. (Dire)

È tempesta attorno alla manovra “del popolo.” Secondo l’Istat per raggiungere l’obiettivo del Pil nel 2018 serve una crescita dello 0,4%, che i dati attuali non fanno presagire. Intanto, la Corte dei Conti avverte che la flat tax potrebbe portare ad un aumento dell’evasione e a una diminuzione dei dipendenti. (la Repubblica)

Sempre dall’Istat arriva un altro dato allarmante: ci sono almeno due milioni di persone che rinunciano a curarsi perché le liste d’attesa sono troppo lunghe. Il numero sale a quattro milioni che hanno smesso di curarsi perché esami e visite specialistiche costano troppo. (la Repubblica)

Come va la nuova Rai a trazione sovranista? Così:

Milano

Ennesimo caso di razzismo: questa volta in una sede delle poste di Milano, dove una donna di origini somale, cittadina italiana, è stata cacciata dal direttore della filiale. Ma, come scrive Alessandro Gilioli sull’Espresso, “ai razzisti a volte va male.”

Secondo un progetto previsto per il 2030, piazzale Loreto potrebbe diventare un’isola verde sopraelevata con 7 mila metri quadri di area pedonabile in più. Per ora è solo uno scenario possibile, ma l’assessore all’Urbanistica Maran si è dichiarato fiducioso. (Repubblica Milano)

Cult

Leggenda vivente del fumetto statunitense, creatore dell’impero Marvel: è morto a 95 anni Stan Lee. (NPR)

Ricordiamolo riguardando questa simpatica intervista registrata dalla Rai al Lucca Comics del 1974. (via Fumettologica)

Ma anche questo vecchio servizio in cui fa a pezzi la nuova generazione di fumettisti con qualche battuta tagliente sulle nuove mode dei supereroi. (Digg)

Purtroppo è venuto a mancare anche Douglas Rain, storica voce di Hal 9000 in 2001: Odissea nello spazio. Aveva 90 anni e 32 stagioni teatrali dedicate a Shakespeare sulle spalle. (BBC News)

La Prima guerra mondiale è finita 100 anni fa, ma questo cratere risalente alla battaglia della Somme è ancora visibile dallo spazio. (Atlas Obscura)

Alieni

Le autorità irlandesi stanno indagando su alcuni avvistamenti di oggetti volanti non identificati da parte di piloti di aerei di linea. (the Guardian)

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