Fermiamo il Tap, anzi no
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Fermiamo il Tap, anzi no
“L’interruzione dell’opera comporterebbe costi insostenibili.” È stata liquidata così, con un pragmatismo che avevano finora solo rinfacciato agli altri, la battaglia No Tap del Movimento 5 Stelle. Il premier Conte l’ha comunicato ai sindaci pugliesi, che non l’hanno presa esattamente bene. (ANSA)
Secondo Gianluca Maggiore, leader del movimento No Tap, “i portavoce locali del M5S che hanno fatto campagna elettorale qui (…) si devono dimettere adesso.” Gli auguriamo buona fortuna. (Corriere della Sera)
Dopo l’Ilva crolla così un altro gigantesco mito con cui il Movimento 5 Stelle aveva abbagliato l’elettorato, una promessa su cui l’attuale ministra del Sud Barbara Lezzi aveva anche firmato un accordo politico con il sindaco di Melendugno. Un accordo, che ovviamente, non ha mai avuto nessun valore legale. (il manifesto)
La decisione, chissà perché, finora non è stata commentata sui social né da Conte, né da Di Maio, né da altri esponenti di spicco del governo, inclusi Barbara Lezzi e il ministro dell’Ambiente Sergio Costa. L’annuncio è stato confinato, molto più in sordina, in una nota del Presidente del Consiglio sul sito del Governo. È un piccolo appunto a margine che deve ricordarci quanto è pericoloso trasformare i social — strumenti di propaganda — in mezzi di informazione. (Governo.it)
Salvini — che ha sempre sostenuto l’opera — è stato l’unico a commentare subito con soddisfazione: “Avere l’energia che costerà meno a famiglie e imprese è fondamentale, quindi avanti coi lavori.” (Rai News)
L’odore della retromarcia si sentiva già una decina di giorni fa, quando il governatore della Puglia Emiliano aveva accusato i pentastellati di essere dei “voltagabbana,” “ragazzi malafede e ingrati.” (la Repubblica, 16/10)
Stando alle dichiarazioni riportate sulla stampa, la linea che seguirà il M5S consisterà nel rimarcare sulle penali a cui andrebbe incontro lo stato italiano se fermasse il progetto — 20 miliardi — e quindi dare la colpa a “quelli di prima,” “che l’avevano blindata bene per fare in modo che, nonostante la sconfitta alle elezioni, potesse andare avanti.” (TGCOM)
Ma molti elettori del Movimento vedono il dietrofront come l’ennesima prova di una resa totale del M5S alla Lega. Soltanto domenica scorsa, dal palco della kermesse del partito al Circo Massimo, Beppe Grillo gridava: “Vogliamo il gas che passa sotto quei cazzo di ulivi della Puglia o non lo vogliamo?” (la Repubblica Bari)
Il malcontento nei confronti dello stato maggiore cresce anche all’interno dei gruppi parlamentari, dove la questione Tap va a sommarsi ai battibecchi sul decreto fiscale e sul decreto “sicurezza,” digeriti a fatica. (HuffPost)
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Trump-a-bomber
Si chiama Cesar Sayoc, è un uomo della Florida di 56 anni, è un grande sostenitore di Trump e crede a un sacco di complotti. Ah, e ha mandato bombe fatte in casa a tredici critici del presidente, tra cui Clinton, Obama e Soros. (CNN)
Questi erano i sobri adesivi sul suo furgone:
Il direttore dell’FBI Christopher Wray ha sottolineato che nessuno degli ordigni era fasullo. Sayoc è stato individuato grazie a una “impronta digitale latente” sul pacco bomba inviato alla deputata californiana Maxine Waters. (Quartz)
Nella stessa giornata in cui le forze dell’ordine procedevano con l’arresto, sono stati individuati altri quattro pacchi esplosivi destinati a figure democratiche prominenti, tra cui la senatrice Kamala Harris. (New York Post)
Adi Robertson di the Verge è riuscita a ricostruire l’attività su Twitter del sospetto terrorista. Sayoc ha passato l’ultimo anno sostanzialmente condividendo meme su Trump e minacciando figure politiche a cui però, poi, una bomba l’ha mandata davvero. Cosa fa più impressione? Le sue minacce online sono indistinguibili da quelle che tutti abbiamo imparato a minimizzare in questi anni. (the Verge)
Di sicuro, non erano minacce preoccupanti secondo Twitter. (CNN)
Mondo
L’esercito israeliano ha di nuovo risposto con eccessiva violenza alle proteste dei palestinesi sul confine di Gaza, lasciando 85 feriti e 5 morti alle proprie spalle, in quelli che la stampa locale chiama “metodi di dispersione della protesta.” (the Jerusalem Post)
L’esercito ha ucciso Ayesh Sha’th, di 23 anni, Saeed Abu Lebdeh, di 22, Nassar Abu Taym, 23 anni, e i ventisettenni Mohammad Abdul-Nabi e Jabir Abu Hameesa. Le proteste sul confine della striscia di Gaza continuano tutti i venerdì dal 30 marzo, e sono costate la vita ad almeno 210 persone — la cronaca completa di Al Jazeera.
Il Messico ha annunciato che offrirà immediatamente visti di lavoro temporanei, assistenza sanitaria, accesso all’educazione, e una residenza in un ostello a tutti i migranti che fanno domanda d’asilo e provengono dall’America centrale. Il piano si chiama “Estas en Tu Casa,” e fa sembrare la bile razzista statunitense vecchia di secoli. (BBC News)
Chi è Sahle-Work Zewde, la nuova presidente dell’Etiopia, che vuole un paese “libero da discriminazioni religiose, etniche e di genere.” Un profilo di France24.
Spesso dall’Occidente si guarda alle nefandezze compiute dal regime saudita, come l’omicidio di Jamal Khashoggi, con un misto di sorpresa, orrore e superiorità razzista — ma è inutile girarci intorno: ne siamo direttamente corresponsabili. (Middle East Eye)
Gli exit poll delle elezioni presidenziali irlandesi danno in netto vantaggio il presidente uscente Michael D. Higgins, mentre il referendum sull’abolizione del reato di blasfemia sarà vinto con ampio margine dai Sì. (the Irish Times)
Italia
Al corteo organizzato da Non una di meno e dalla rete San Lorenzo Solidale per ricordare Desirée e rifiutare le strumentalizzazioni razziste c’erano circa tremila persone. (il manifesto)
È arrivato il temuto e atteso giudizio dell’agenzia di rating Standard & Poor’s sulla situazione economica italiana. Il voto è rimasto uguale (BBB), ma l’outlook, ovvero la previsione per gli scenari futuri, è stato degradato da “stabile” a “negativo.” (la Repubblica)
Bisogna ricordare che le agenzie di rating statunitensi, dopo essere sopravvissute all’amministrazione Obama, hanno ancora un potere immenso sull’economia globale e hanno gli stessi difetti che avevano prima della grande crisi del 2008 — della quale sono state accusate, in varia misura, di essere corresponsabili. (the New York Times, 5/5/2017)
Milano
A Milano c’è qualcosa che non va con le categorie catastali — e, dunque, con le tasse pagate dai proprietari: su più di ottocentomila abitazioni, quelle signorili non arrivano a tremila. Del resto, il sistema è molto vecchio, risalendo addirittura al 1939. (Corriere della Sera Milano)
Cult
Saranno i migliori ricercatori del mondo in fatto di intelligenza artificiale, ma non sono riusciti a trovare un nome migliore per chiamare il proprio convegno più importante, la ”Annual Conference on Neural Information Processing Systems,” o per amor di brevità, N.I.P.S. (Wired)
Quest’uomo ha cercato di rubare la Magna Carta ma non c’è riuscito, forse perché ci ha provato in pieno giorno, cercando di rompere la teca in cui è conservato il cimelio a martellate. (Salisbury Journal)
Avete una mail @yahoo che era stata compromessa dall’attacco hacker di qualche anno fa? Yahoo vi deve almeno 125 dollari. (Engadget)
Domenica si torna all’ora solare, ma non in Marocco, che ha deciso di rimanere sull’orario GMT+1 per tutto l’anno, unendosi a una lista già nutrita di paesi che si sono stufati di portare avanti e indietro l’orologio. (BBC News)
Animali
È morto l’ultimo corgi della regina Elisabetta, il cagnolino Whisper. :( (People)
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