in copertina: Moonchild Sanelly
Singoli nella tua area tutte le settimane cerca musica che non state ascoltando tra le vie di una metropoli dove non vivete e vi mette in diretto contatto auricolare con loro.
Ieri Nelson Mandela avrebbe compiuto 100 anni. Attivista rivoluzionario e poi presidente del Sudafrica, ha dedicato la propria vita alla lotta all’apartheid, per un mondo ubuntu — la filosofia di condivisione libertaria fondamentale nella cultura africana.
Questa settimana ci siamo divisi tra Johannesburg, Città del Capo e Durban per scoprire cos’è rimasto della lotta di Mandela, in una società mista ma non ancora meticcia. E lo sanno tutti qual è il vero specchio della società: l’EDM.
The Club
Distruction Boyz
Sì, con la “i.” I Distruction Boyz nascono dalla collaborazione dei producer Thobani “Que” Mgobhozi e Zipho “Goldmax” Mthembu. Il loro esordio, Gqom Is the Future, è il primo album Gqom ad aver venduto 20 mila copie, garantendo loro un disco d’oro presso la Recording Industry of South Africa. Il Gqom è un sottogenere della musica house, strutturalmente minimalista, nato in Sudafrica, che enfatizza bassi da mal di pancia, su cui si balla il bhenga.
DJ Maphorisa
Themba Sonnyboy Sekowe ha prodotto una schiera invidiabile di artisti afropop e house dalla Nigeria al Sudafrica, fino a farsi un nome non solo come producer e DJ ma anche arrivando al grande pubblico — grazie a collaborazioni di profilo internazionale: Sekowe è uno dei producer dietro “One Dance” di Drake.
Maphorisa ha pubblicato ieri, in collaborazione con Moonchild Sanelly e Stilo Magolide, un pezzo travolgente per “ballare come Mandela.”
SPOEK MATHAMBO
Siamo da anni particolarmente affezionati a Nthato Mokgata, finito nei nostri radar con una cover di “She’s Lost Control” che resta una delle rendition piú emozionanti del classico di Joy Division — con pure un video mozzafiato.
Con un debutto così come facevamo a non tenerlo d’occhio? Da allora Mokgata non fa che sperimentare cose piú matte.
Veranda Panda
I Veranda Panda, oltre al nome ??? fanno anche cose abbastanza matta, mescolando EDM piuttosto pesante, Boom bap e strumenti analogici, con un violino presente in molte loro tracce.
Sembra una combinazione impossibile, o peggio, anni Novanta. Ma Liam Magner e Jane Baillie riescono a farla funzionare, davvero:
Buli
Buli, musicista, polistrumentista e solo da un paio d’anni producer, forse fa la musica piú “impegnativa” di questa lista — ma non si può sempre sudare. Con un suono minimalista, calmo e arioso, Buli viaggia nello Spazio e nella psiche, con una serie di release incessanti di EP sempre piú ambiziosi.
Moonchild Sanelly
Sopra le proprie basi elettroniche, garage e gqom super aggressive Moonchild Sanelly canta della vita quotidiana delle donne sudafricane. La società sudafricana è ancora segnata da fortissima misoginia: la voce di Moonchild, spregiudicata e senza timore, è una risorsa fondamentale per la cultura pop del paese. Ma la missione di Moonchild non è strettamente politica. “La mia missione è la liberazione sessuale,” ha detto a Lawrence Burney, che l’ha intervistata per Noisey US due mesi fa.
https://www.youtube.com/watch?v=u0b_dQlqNHo
STAB Virus
Gli STAB Virus vengono da un tour europeo di grande successo — il loro sound è internazionale e vicino alle affinità europee per la techno. “Unknown Song” è particolarmente interessante: fondamentalmente riconoscibile come musica africana ma proiettata in un genere che non abbiamo ancora sentito. Gli STAB Virus sono stati immediatamente notati sulla scena, e nel 2017 con un solo EP e poco piú alle spalle sono stati proiettati verso la celebrità dal Cape Town Electronic Music Festival di Red Bull.
Singoli nella tua area torna la settimana prossima: nel frattempo, mettetevi la musica del Sudafrica in tasca: