Non c’è niente di male a fare foto banali d’estate
Questo è Click, World!, la nostra rassegna settimanale di cultura fotografica. Ogni settimana, un pugno di link e le nostre mostre da consigliate.
Questo è Click, World!, la nostra rassegna settimanale di cultura fotografica. Ogni settimana, un pugno di link e le nostre mostre da consigliate.
Si avvicinano le vacanze, è probabile che qualcuno abbia già iniziato a fare qualche weekend in preparazione alla vera settimana, o più, di vacanza. Non nascondiamolo, la fotografia è la costante insieme al mare, al cibo, a qualche cocktail, la sabbia bollente e i passi rapidi verso la riva. Che preferiate chitarra e falò o discoteca, che siate tra quelli che cercano la scogliera alta dieci metri da cui fare tuffi a ripetizione o quelli da piscina in riva al mare — mi chiedo che senso abbia — ci sarà sempre un momento da conservare, da condividere con la compagnia, le amiche o gli amici, la famiglia, i figli, i nonni, il compagno e così via.
La fotografia in queste occasioni, definiamole ludiche, più che far valere il suo momento decisivo, esprime a pieno la sua capacità di sintesi. Vi piacerebbe in queste occasioni ascoltare un messaggio vocale di due minuti per sentire la descirzione dell’espressione assurda fatta da qualcuno dopo aver preso la cosiddetta panciata a seguito di una fallita acrobazia in volo dal pedalò? Una bella fotografia della smorfia di dolore mista a ghigno per autoironia e compiacimento per averci almeno tentato e un pizzico di felicità per aver fatto ridere anche le quattro ciurme vicino — non è quello che vi aspettereste maggiormente e che vi farebbe ridere di piú?
Fotografate, fatevi portatori delle emozioni del momento che potete vivere pienamente attraverso lo sguardo. Sarebbe meglio precisare che è la vista e non la macchina fotografica ad essere uno dei sensi da soddisfare, sostituire le due cose danneggerebbe il nostro umore piú della nostra macchina fotografica, statene certi.
È vero che a volte realizziamo fotografie con il chiaro intento a priori di volerle condividere su WhatsApp, su Facebook o su Instagram. Quando queste cose vengono scritte si prova un certo fastidio, ma la verità è questa: facciamo distinzione tra i diversi social a seconda del tipo di fotografia che abbiamo realizzato o che vogliamo realizzare. Ma, a ben pensarci, anche quando scriviamo qualcosa, che sia in una conversazione su WhatsApp, che sia un post su Facebook o su LinkedIn sicuramente i nostri linguaggi cambiano.
Nella scorsa puntata di Click, World! abbiamo parlato del caso Benetton e di come la fotografia possa essere utilizzata in maniera strumentale a seconda di chi la utilizza. Riflessione ovvia. In quel caso si parlava del fotografo come professione e non della fotografia di massa. Una lettrice ha risposto sostenendo che “Il fotografo non è un lavoro qualsiasi, il fotografo ha delle responsabilità civili, sociali, etiche.” Io ho sostenuto la mia tesi dicendo che “la fotografia non salva direttamente vite umane, per quello ci sono i medici.” Emozione e freddezza a parte dove ti giri la fotografia è sempre un soggetto facile da attaccare, soprattutto quando si invoca l’etica o, nel caso delle vacanze, quando si condividono facilmente foto di gattini o selfie, che secondo molti non dovrebbero esistere su alcuna pellicola o supporto digitale. Non vedo veramente il motivo per cui dovrei privare una persona di pubblicare in continuazione la foto del proprio amato gatto, della sua indimenticabile cena o del cielo che l’ha emozionata.
Se la fotografia è un momento di libertà godetevelo e non preoccupatevi dell’utilizzo altrui di una fotocamera. Selfisti, gattari, continuate a fare quello che fate che chi vi giudica è molto probabile faccia le stesse cose, semplicemente non le rende pubbliche.
La nostra selezione di mostre
Fulvio Roiter, Fotografie 1948 – 2007
Casa dei tre oci, Venezia. Fino al 26 agosto.
Sebastião Salgado. Genesi
Venaria Reale, Torino. Fino al 16 settembre.
W. Eugene Smith. Pittsburgh, ritratto di una città industriale
MAST, Bologna. Fino al 16 settembre
Rassegna stampa
Il 25 giugno è morto il fotografo sudafricano David Goldblatt. Si è occupato per tutta la sua vita alla documentazione dell’apartheid. “He was not one to turn up at a riot to film white police officers using their batons on black schoolchildren,” come ricorda il Guardian.
Il Mibact ha assegnato due borse di studio a Lorenzo Marmo per la sua proposta “La Street Photography italiana al tempo del web” e Cristiana Sorrentino con “Uno studio sulle fotografie del Living Theatre di Carla Cerati”, da realizzarsi entro il 15 settembre 2019.
Pedro Almodóvar espone alcune fotografie realizzate nel corso delle riprese del suo ultimo film Dolor y gloria alla Marlborough Art Gallery di Madrid. La mostra rimane aperta fino al 9 settembre.
Jean Pigozzi, imprenditore e collezionista di arte contemporanea africana, è anche fotografo. In una intervista, in maniera molto semplice si descrive rispondendo a due semplici domande: “What kind of a photographer are you?” “Not a professional, not a paparazzo, not a portrait photographer; just a good amateur.” “Are your photographs the diary of your life?” “Yes, I am dyslexic and I cannot read my own handwriting. This is really horrible, and so I take photographs.” Nell’arco della sua vita ha sempre portato con sé la macchina fotografica e, in alcuni casi, ha raccolto numerosi selfie in cui compare con personaggi famosi. Alcuni di questi sono in mostra a Monaco di Baviera, presso la galleria Immagis, fino al 4 agosto.
È stata sviluppata una app che permette di riconoscere le immagini manipolate digitalmente. Si chiama Truepic ed è disponibile sia per iOS che Android.
tv2000 dedica una serie di 5 documentari su fotografi italiani noti in tutto il mondo per il loro contributo nel mondo della fotografia. La prima, andata in onda il 7 luglio, è stata Letizia Battaglia; seguiranno, ogni sabato, Paolo Pellegrin, Oreste Pipolo, Davide Monteleone e Sergio Ramazzotti.
Wang Jian, uno dei più ricchi uomini della Cina, è morto mentre si stava facendo una foto.
Il collettivo Cesura ha trovato casa nella neonata Home for photography, un progetto collaborativo che porterà ad avere un nuovo spazio in cui sperimentare progetti e nuovi insegnamenti.
Magnum ha rilasciato una guida gratuita, scaricabile in pdf, con i consigli dei suoi fotografi. Divisa in 5 capitoli – Apprendere, Visione & voce, Passione, Coerenza, Rischio — la guida dispensa consigli di ogni tipo, perfino “Se nel profondo del cuore vuoi scattare foto di gattini, scatta foto di gattini.”
Cosa fanno gli animali della foresta Amazzonica se posti di fronte ad uno specchio?
Si è conclusa la prima settimana di uno dei Festival di fotografia più importanti al mondo, Les Rencontres d’Arles; una breve panoramica di quanto è successo ed è stato esposto.
In Italia, invece, ha aperto Cortona on the move, che resterà aperto fino al 30 settembre. Mentre ad Arles si parla della disparità tra uomini e donne, a favore dei primi, a Cortona le donne la fanno da padrone.
Il racconto di chi ogni giorno apre le porte del Vaticano sul National Geographic.
L’ultima intervista di Manuela de Leonardis a Paolo Pellegrin
Alla prossima ??