Sconfiggere i prossimi nazisti prima che sia troppo tardi
Harry Leslie Smith ha dedicato tutta la propria vita a combattere razzismo e diseguaglianze. Ora sta girando il mondo per raccontare la crisi dei migranti.
Harry Leslie Smith ha dedicato tutta la propria vita a combattere razzismo e diseguaglianze. Ora sta girando il mondo per raccontare la crisi dei migranti.
Harry Leslie Smith si è arruolato volontario nella Royal Air Force per combattere i nazisti appena compiuti i 18 anni, nel 1941. Da allora non ha mai lasciato la prima linea contro il razzismo e la destra.
Tornato dalla guerra ha condotto una vita normale per quasi sessant’anni, finché dopo la morte della moglie ha deciso di scrivere Harry’s last stand,. Il suo obiettivo è denunciare e opporsi alla crescente disuguaglianza in Occidente, a partire dalle politiche di austerity del Regno Unito, una stretta contro i più poveri che ciclicamente ha continuato a opprimere i più deboli del paese.
Oggi Smith, novantacinque anni, si sta preparando per un viaggio che lo porterà a indagare la crisi dei migranti in tutta Europa. È appena uscito Don’t Let My Past Be Your Future, una “chiamata alle armi per i molti,” in cui commenta la durissima attualità politica del Regno Unito.
Lo scorso anno ha pubblicato un nuovo volume, Don’t let my past be your future. L’abbiamo raggiunto al telefono in Ontario, Canada, dove oggi sta lavorando al suo prossimo libro, la cui uscita è prevista per il 2020 — insomma, questo vecchio cacciatore di nazisti non ha nessuna intenzione di fermarsi.
“Il mio libro parla di tempi duri. Molte persone nel mondo occidentale e non solo sono invischiate in una battaglia quotidiana. Credo sia ora di iniziare a dare un po’ più di attenzione ai poveri dei nostri paesi e a chi sta soffrendo più della media. È ora di guardare alla storia, di guardare indietro e scoprire quante persone una volta vivessero buone vite, perché si scopre che il 99% erano destinati a non averle fin dalla nascita.”
“È un’ingiustizia — e alla fine il governo dovrà capire che queste sono le persone a cui devono dare un percorso per influenzare le politiche del proprio paese, per garantire che un governo sia formato e che serva tutti, non solo l’1% — o qualunque sia la percentuale.”
Il messaggio di Smith è così potente, è inutile negarlo, per la sua avanzatissima età. Harry Leslie Smith è stato testimone non solo dello smantellamento del welfare state inglese a partire dagli anni ‘80 con Margaret Thatcher, ma anche della sua costruzione, subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Il fatto che ci si rivolga a un personaggio così anziano — che non sia un accademico — per avere un’interpretazione della società di oggi indica che molte persone sono a profondo disagio nella società, e cercano un’ispirazione per cambiarla.
“I giovani oggi sono meno interessati alla politica perché fanno fatica, o per fare l’università o per avere abbastanza lavoro da mettere da mangiare in tavola. Hanno solo il minimo, quello che gli serve per vivere in un mondo così crudele. E al contrario i governi sono proprio più crudeli con i più deboli, e credono solo a quello che gli dicono quelli che muovono il denaro. Tanti politici e tante persone sospettano che i giovani siano pigri Pigri un cazzo, hanno solo bisogno di un’occasione — un’occasione per avere un lavoro che gli paghi uno stipendio che gli permetta di vivere! Nessuno dovrebbe fare due lavori a tempo pieno per dare da mangiare alla propria famiglia. E inevitabilmente le persone diventano disperate, e decideranno che non sopporteranno più questa situazione. E se i governi non lo capiscono in fretta, sarà molto dura tornare indietro.”
Lo si può seguire sul suo profilo twitter, @Harryslaststand su cui è attivo quotidianamente: spande veleno sul governo conservatore britannico, insulta Donald Trump, risponde piccato ai liberisti che criticano le sue lodi alla socialdemocrazia inglese pre-thatcheriana: in due parole, è un antifascista militante. Si è guadagnato una menzione speciale anche dal segretario del Partito laburista inglese Jeremy Corbyn, di cui è anche sostenitore.
“Le persone devono vedere un segno dai propri governi, qualcosa che gli faccia capire che sono interessati a garantirgli una sopravvivenza. Mi ricordo quando ero un ragazzo, non avevamo niente, non soldi per mettere cibo sul nostro tavolo, e infatti ho iniziato a lavorare quando avevo 5 anni. Chi governava in Inghilterra, in quegli anni, erano i Tories, e hanno governato di continuo fino alla Seconda guerra mondiale, se ricordo bene. E comandavano in tutto: decidevano loro quanto dovevano guadagnare i lavoratori. È l’unico modo perché le cose vadano, un partito che difenda i diritti dei sottomessi, e un partito dei padroni.”
Harry ha in programma di seguire la crisi dei rifugiati, una delle più grandi tragedie del nuovo millennio. “Viaggerò tra vari campi profughi in tutto il mondo, anche in Italia, verrò anche lì. E dopo scriverò un libro su quello che ho visto. Ci vorrà un po’, credo un anno, perché andrò fino ai Balcani, per capire che risorse vengono erogate, e a che drammi devono sopravvivere. E alla fine dirò al mondo che cosa è necessario per metterci tutti sullo stesso piano, così da avere tutti degli stipendi che garantiscano di vivere dignitosamente. Non sono cifre impossibili da gestire per i governi, ma semplicemente i governi dovranno forzare le persone che non stanno pagando le tasse a mettere un po’ di soldi per gli indifesi.”
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