Voci e facce dal Festival dell’orgoglio migrante e antirazzista di Pontida

Abbiamo raccolto un po’ di testimonianze dei partecipanti all’ormai tradizionale festa antirazzista, che si è tenuta ieri sul pratone simbolo della Lega a Pontida.

Voci e facce dal Festival dell’orgoglio migrante e antirazzista di Pontida

Abbiamo raccolto un po’ di testimonianze dei partecipanti all’ormai tradizionale festa antirazzista, che si è tenuta ieri sul pratone simbolo della Lega a Pontida.

È tornato ieri a Pontida il giorno dell‘orgoglio migrante e antirazzista — quel festival dell’“orgoglio terrone” nato nella città simbolo della Lega Nord come evento di rivalsa e che continua a essere una festa dove tira una bella aria — a differenza da quella che si sentirà tra pochi giorni, quando la Lega tornerà a organizzare il suo tradizionale raduno proprio su questi prati.

Evento ideato e organizzato dai centri sociali di Napoli, ha causato i malumori dell’amministrazione ovviamente leghista del paesino, che ha prontamente annunciato la chiusura delle strade, del cimitero, degli uffici e anche delle scuole.

Come per la scorsa edizione, l’evento ha raccolto la presenza di migliaia di persone, che si sono godute una delle prime vere giornate estive senza costituire ovviamente nessun problema di sicurezza. Eravamo lì anche noi e abbiamo raccolto un po’ di voci e testimonianze dai partecipanti.

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SERENA 23, PRESEZZO, STUDENTESSA DI LOGOPEDIA
DEBORAH 20, PRESEZZO, STUDENTESSA DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE

DEBORAH: Una ragazza che conosco mi ha detto che sarebbe venuta qui oggi e sono venuta anch’io. Condivido anche il principio che si vuole manifestare e perciò ci tenevo ad essere presente. È utile per far sentire la nostra voce, una voce diversa, attraverso un evento pacifico e di aggregazione.

SERENA: Siamo arrivate alla stazione di Pontida e scese dal treno ci siamo trovate davanti una decina di poliziotti in tenuta anti sommossa. Abbiamo pensato ‘oddio!’. Non ci è sembrato necessario. Magari attivare la sicurezza per l’arrivo di tante persone ok, ma attivarla nell’altro senso no.

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DANIELE, ELENA, MATILDE, BREMBATE

DANIELE: Sono qui con la mia famiglia perché suonerò il davul, (una sorta di tamburo, ndr) in un fuori programma con i Folkstone in acustico. Sosteniamo anche la causa naturalmente, poi io conosco gli organizzatori dell’evento da tanto tempo, quelli della prima generazione del Pacì Paciana (storico centro sociale bergamasco, ndr).

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AURORA, 18, BARIANO, STUDENTESSA
CHIARA, 28, PALAZZOLO, COOPERATIVA SOCIALE IL PUGNO APERTO

Io ci sono proprio dentro in questi temi perché lavoro in una cooperativa che aiuta i migranti. Partecipare a questo evento va benissimo, siamo tutti qui per dire no a tutto, che siamo anti razzisti antifascisti eccetera, ma purtroppo ce lo raccontiamo tra di noi. Ho paura che passi piuttosto il messaggio ‘Pontida invasa dai comunisti e dai perbenisti’. Non si riesce ad andare oltre. Qui alla fine veniamo noi che siamo persone già sensibilizzate su questi temi.  Quello che sarebbe davvero utile è il contatto, la conoscenza. Credo che se i leghisti si ritrovassero vicino un albanese o un senegalese vedrebbero davvero l’umanità comune. Cercare di risolvere la questione con la giurisprudenza non serve.


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LAMIN, 19, LECCO, STUDENTE
MOHAMMED, 12, PONTIDA, STUDENTE

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ELISA, 19, BREMBATE, STUDENTESSA
Io sono qui ad aiutare il banchetto del S.G.B., lo Sportello Sociale per il Diritto alla Casa Bergamo che aiuta chi perde la casa e il lavoro.

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YACINE, 21, BERGAMO, STUDENTESSA DI INGEGNERIA
Studio all’università di Bergamo, oggi sono venuta a Pontida per sostenere tutte le popolazioni africane che soffrono per il razzismo.

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SOFIA, 23, BERGAMO, STUDENTESSA DI SCIENZE POLITICHE
È utile organizzare eventi così perché oggi la gente sembra si stia dimenticando dell’uguaglianza fra gli essere umani. Sembra la solita frase fatta, ma mi sembra un valore da rivendicare ora e sempre. Ha un valore simbolico rivendicarlo proprio su questo prato. L’anno scorso era nata come provocazione perché i napoletani erano saliti qui dopo quel che era successo a Napoli con Salvini. Però se diventa una cosa costruttiva che si può fare ogni anno diventa un evento più politico, più costruttivo e strutturato, che crea una comunità con un senso di appartenenza.

ELISA, 23, STUDENTESSA DI BIOLOGIA, BERGAMO
Sapevo di Pontida da un po’ di tempo tramite i posti che frequento e sono qua per rivendicare l’uguaglianza di tutti gli uomini e i diritti per tutti, perché secondo me le persone sono tutte uguali e non c’è una distinzione tra razze e religioni. Sono stata qui anche l’anno scorso e mi ricordo che c’erano molte forze dell’ordine, forse troppe, ma ci stava, perché hanno permesso di fare la festa in tranquillità evitando l’intervento di chi è contro le nostre idee. L’ho intesa un po’ così.

ELISA E SOFIA: Siamo qui per motivi politici, ma anche per la buona musica. La musica diventa bella anche per il fatto che è accompagnata da queste idee, acquisisce più valore. Noi siamo venute anche a sentire i mitici Cornoltis di Bergamo che fanno sempre molto ridere, la musica balcanica dei Karavan Orchestra, che penso ci siano anche quest’anno.

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LINDA, 35, BONATE SOPRA, INSEGNANTE
Sono qui perché questa è l’unica festa in cui si può prendere il sole durante la giornata e in cui si possono incontrare delle persone che hanno le mie stesse idee. Il concetto che sta dietro lo sostengo assolutamente, in questo momento e con questo tipo di governo mi sembra che sia importante che ci siano dei festival che manifestino queste idee.

GIUSEPPE, 35, FILAGO, COMMERCIANTE
Condivido il pensiero che sta dietro a questa festa, importante soprattutto in questo momento storico in Italia. Organizzo anch’io un festival, il Filagosto, quindi sono solidale alla causa ed è importante esserci e dimostrare che siamo tranquillissimi e che non siamo qui in assetto antisommossa, come invece qualcuno alla stazione.

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LILIANA, 45 ANNI, PONTIDA, DISOCCUPATA
Sono qui perché sono stata incuriosita dal fatto che a Pontida finalmente avessero organizzato qualcosa di bello, non succede mai niente qui. Ero venuta anche l’anno scorso, però c’era più gente.

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TEAM JOHNNY #1, DAI DINTORNI
Siamo venuti in cerca di ‘attività ludiche’! Ma anche per il Festival e per il messaggio che manda, che sosteniamo. E poi conosciamo i Fiaska Vuota, uno dei gruppi che suonano oggi.

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VANNI, 62, ALBINO, MEMBRO ANPI

GIORGIO, 61, BERGAMO, MEMBRO ANPI

GIORGIO: Sono antirazzista, antifascista, comunista, e amo i terroni. Ci hanno provato l’anno scorso a raccontare negativamente questo evento ma non ci sono riusciti: è una bella festa popolare e allegra.