Cosa vedere a Milano durante la Photo Week
Tutti gli eventi e le mostre da non perdere alla Photo Week, a Milano fino al 10 giugno.
in copertina, foto WPP Anna Boyiazis
Questo è Click, World!, la nostra rassegna settimanale di cultura fotografica. Ogni settimana, un pugno di link e le mostre da noi consigliate.
In questi giorni è in corso la seconda edizione di Milano PhotoWeek, una rassegna promossa e coordinata dal Comune di Milano con ArtsFor. Si tratta di una edizione ricca di eventi interessanti che si sviluppano nell’arco della settimana dal 4 al 10 giugno tra mostre, incontri, proiezioni, visite guidate, laboratori e tanto altro. Spazi istituzionali e non vengono invasi dalla fotografia, per appassionati o semplici curiosi, con un programma fitto di proposte interessanti. Abbiamo dato uno sguardo al programma e vi segnaliamo, tra quelle proposte, le iniziative più interessanti, oltre a fornirvi una panoramica delle mostre di punta (che, naturalmente, rimangono aperte anche dopo il 10 giugno).
Galleria Carla Sozzani — World Press Photo 2018
In questo periodo la mostra del World Press Photo alla Galleria Carla Sozzani è sicuramente una tappa fissa che riesce sempre a portare tanti visitatori. Si tratta della mostra itinerante che durante tutto l’anno fa il giro del mondo per mostrare i vincitori del Premio di fotogiornalismo più famoso. A parte le critiche che ogni anno vengono mosse nei confronti di questo Premio, anche noi abbiamo detto la nostra, si tratta sicuramente di un appuntamento importante per fare il punto su quanto successo nel mondo in tempi recenti. Il WPP difatti, viene assegnato a lavori svolti nell’anno in cui si svolge il premio — 2017, si intende — fatta eccezione per la categoria long-term project.
Triennale di Milano — Luigi Ghirri, Il paesaggio dell’architettura
Luigi Ghirri è uno dei nomi della fotografia italiana tra i più noti, apprezzato da tantissimi anche all’estero, una vera e propria icona. Da diverso tempo per tanti fotografi è ancora un punto di riferimento unico, emulato, citato, copiato in maniera ossessiva, probabilmente. È un fotografo la cui visione del mondo e, in questa mostra in particolare, del paesaggio e dell’architettura, è entrata a far parte della visione comune. È un fotografo che è riuscito ad insegnare a tanti ad osservare il mondo circostante in una maniera nuova, ed è così che il suo occhio spesso si è sostituito o si sostituisce ancora oggi al nostro, con un rimando continuo alla sua opera.
La mostra presenta lavori editi e inediti, nati dalla collaborazione tra Ghirri e la rivista Lotus che, a partire dal primo incarico, il famoso lavoro sul cimitero di San Cataldo di Modena di Aldo rossi, ha dato vita ad una lunga collaborazione con la rivista. “L’intensità e l’originalità di questa collaborazione sono testimoniate dalle molte pubblicazioni realizzate in quegli anni, alcune delle quali appaiono oggi come esperienze importanti per Ghirri, e d’altra parte si sono configurate per gli architetti come occasioni di maturazione di un modo più libero di concepire il paesaggio e l’architettura, divenendo in seguito oggetto di un vero e proprio culto”.
Fondazione Stelline — Micheal Wolf, Life in cities.
Fotografo-artista — la definizione è voluta — Micheal Wolf è uno tra gli autori contemporanei più apprezzati a livello internazionale. Le sue serie riflettono sulla condizione umana all’interno delle grandi città del mondo orientale ed occidentale. La sua visione, che per ogni serie viene ripetuta per mandare all’osservatore un messagio chiaro, mette in luce la complessità dei sentimenti e delle emozioni degli individui, nonostante si tratti di paesaggi ampi in cui è difficile riconoscerne i tratti – a volte le persone in realtà mancano del tutto. Il fil rouge è proprio questo, dalla più esplicita serie Tokyo compression, una serie di ritratti a persone che si accalcano all’interno della metropolitana della capitale giapponese, fino a Architecture of density, dove le persone mancano del tutto; quello che è visibile, nonostante si tratti di ampie vedute di ammassi di grattacieli, sono i dettagli che caratterizzano ogni singola finestra o balcone, lasciandoci immaginare le persone che ci abitano all’interno. La mostra ripropone, in maniera minore, l’esposizione che è stata realizzata durante la scorsa edizione di Arles.
Armani Silos — Paolo Ventura, Racconti immaginari
È l’ultima di questo breve elenco ma è la mostra che consiglio vivamente di andare a vedere. I motivi sono tanti –a partire dal fatto che si trova a 200m dalla stravista Frida Kahlo– ma quello che vala la pena di dire, è che è adatta a chiunque. Sembrerebbe una banalità, ma così non è. Si tratta di una mostra dove, una volta tanto, la fotografia si cela dietro le opere e le storie che vengono narrate. La fotografia non è in questo caso la rivelazione di qualcosa quanto la suggestione di un evento o di una breve storia, raccontata in brevi sequenze. Le fotografie sono rivelatrici di racconti fiabeschi creati attraverso l’utilizzo di diverse tecniche ed abilità di Ventura, tra cui anche scultura e pittura, oltre alla fotografia naturalmente.
Gli eventi
Tra i tanti eventi iniziamo con il Leica Store di Piazza Duomo, dove nell’arco della settimana i cittadini di Milano vengono invitati a farsi fotografare da giovani talenti e autori affermati in un set urbano realizzato per l’occasione davanti allo store. Leica Galerie ospita inoltre la mostra When Ethics meets Aesthetics, in collaborazione con Vogue Italia, dove sono stati selezionati i progetti fotografici di 10 autori di PhotoVogue capaci di mettere in discussione il modo in cui rappresentiamo noi stessi e il mondo che ci circonda.
Il 5 Giugno, a partire dalle 18:00, si terrà a BASE una talk dedicata ai quindici vincitori della storia del Premio Ponchielli. Tra i relatori Mariateresa Cerretelli, Renata Ferri, Giovanna Calvenzi, Alessandro Scotti e Emanuele Satolli.
Mercoledì 6, dalle 19:00 sarà possibile invece incontrare i fotografi italiani del WPP 2018 alla Galleria Carla Sozzani, un modo unico per conoscere e farsi raccontare le storie dietro le fotografie. Sempre mercoledì e sempre alla stessa ora, è possibile partecipare alla Lectio Magistralis di Alex Majoli, fotografo Magnum, che di recente ha inaugurato una grande retrospettiva a Ravenna.
Sempre Alex Majoly, in collaborazione con Magnum e la Triennale di Milano, ha tenuto una masterclass nelle ultime settimane con 11 fotografi under 30 per realizzare un racconto contemporaneo della trasformazione urbana di Milano affidato alla fotografia. Alle 18:30 di giovedì 7 giugno, in Triennale si terrà la discussione del lavoro. I fotografi selezionati per la masterclass sono: Domenico Camarda, Umberto Coa, Marlin Dedaj, Karim El Maktafi, Imogen Forte, Maria Jou Sol, Eliza Malkhasyan, Nicolò Panzeri, Sean Sirota, Sole Varichio, Adi Tudose.
Per venerdì 8 vi segnaliamo due incontri dedicati a giovani fotografi. Il primo è a BASE, alle 18:00, dove Marta Viola e Federica Sasso racconteranno del loro vissuto a contatto con la malattia, la prima in prima persona e la seconda attraverso il racconto di un vissuto altrui. Alle 18:30 in Triennale verrà inaugurata la mostra Abitanti – sette sguardi sull’Italia di oggi, un lavoro collettivo esito del progetto di committenza pubblica ABITARE.
Per sabato 9 vi segnaliamo invece un incontro più a carattere istituzionale. A Palazzo Reale si terrà un incontro sul piano strategico di sviluppo della fotografia in Italia a cura del MiBACT. Michele Smargiassi intervisterà Lorenza Bravetta a partire dalle ore 17:00 – ne abbiamo parlato qui-.
Domenica 10 a Mare Culturale Urbano si terrà una conferenza sull’Antartide, l’ultima frontiera del pianeta, a partire dalle ore 17:00.
La nostra selezione di mostre
André Kertész, Un grande maestro della fotografia del Novecento
Palazzo Ducale, Genova. Fino al 16 giugno
Liu Bolin, The invisible man
Complesso del Vittoriano, Roma. Fino al 1° luglio
Robert Capa. Retrospective
Real Albergo delle Povere, Palermo. Fino al 9 settembre
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