Per esprimere il vostro supporto, ovviamente.
Finalmente una bella notizia: oggi il tuo leader politico preferito fa un comizio in città, in piazza del Duomo, alle 15. La manifestazione si chiama “Ora o mai più,” casomai non fosse chiaro che non puoi mancare per nessuna ragione. Anche se stai a Lamezia Terme, non importa, hai preso il pullman delle 8.30 per arrivare in tempo.
Ovviamente stiamo parlando di lui, il capitano, quello che riporterà la pace sociale deportando 600 mila stranieri colpevoli di aver attaccato male i suoi manifesti elettorali, e istituirà la flat tax trasformando finalmente l’Italia in una repubblica post-sovietica governata dagli oligarchi delle quote latte.
Per fortuna, a pochi giorni dal voto, è riuscito a trovare lo spazio che gli spetta, rompendo lo scandaloso silenzio mediatico di cui è stato vittima negli ultimi mesi. Da sabato scorso, è stato soltanto tre volte in televisione (di cui una sola in prima serata!), due volte in radio e due volte intervistato in diretta Facebook da quotidiani o agenzie stampa a tiratura nazionale — scandaloso.
Per questo oggi è importante essere in piazza: dobbiamo far sentire la nostra voce il più forte possibile, per lanciare un messaggio chiaro ai buonisti, agli amici della Boldrini e ai giornali di Renzi.
Ma per fare in modo che il messaggio sia davvero forte, bisogna venire con gli strumenti giusti. Ecco qualche suggerimento.
1) Vuvuzela, 130 dB
La vuvuzela è un classico del rumorismo da stadio, consacrata nell’Olimpo del baccano fai-da-te dopo i mondiali di calcio del 2010. Il suono di questa elegante tromba di plastica può raggiungere un livello tra i 120 e i 130 decibel a un metro di distanza, più rumoroso di una sega elettrica e paragonabile a quello che sentireste stando a 300 metri da un jet in fase di decollo. Quindi mi raccomando, portatevi dei tappi per le orecchie e non usatela vicino agli altri supporter del Capitano, che poi magari sabato prossimo alle urne arrivano confusi e vincono i fautori della sostituzione etnica.
Se non la sapete suonare, vi spiega come si fa un pericoloso immigrato:
2) Fischietto di sicurezza, 120 dB
Il record mondiale per il fischio più rumoroso è orgogliosamente detenuto da un italiano, Luca Zocchi, di Varese — come si sa, terra d’origine del nostro futuro protettore della bianchezza — che nel 2014 ha emesso un fischio di ben 125 decibel. Se non sapete fischiare forte come lui, potete acquistare un fischietto di sicurezza professionale, perfetto per attirare l’attenzione dei soccorsi se vi siete smarriti in una foresta, ma anche se volete manifestare con veemenza la vostra approvazione alla proposta di introdurre la castrazione chimica per i pedofili.
Sono diverse le aziende che reclamizzano di produrre il fischietto più rumoroso del mondo: una di queste è la All Weather Safety Whistle Co., che produce i fischietti Storm a St. Louis, Missouri. Nel video seguente, l’inventore dei fischietti Storm paragona la rumorosità del fischietto standard e della sua versione mini, con ottimi risultati.
3) Soffiatore di foglie, 90-100 dB
I soffiatori di foglie sono un flagello della quiete pubblica, tanto che in varie città della California sono banditi, e altrove sono sottoposti a rigide regolamentazioni (qui una mappa delle leggi sui soffiatori di foglie negli Stati Uniti, che dimostra come i californiani abbiano particolarmente a cuore il problema). Anche in Italia hanno suscitato qualche malcontento, ma non risulta che a Milano esistano norme comunali che ne limitino l’utilizzo. Quindi potete farvene prestare uno da un amico appassionato di giardinaggio, oppure potete correre a comprarlo in un qualsiasi negozio di fai-da-te.
Tutorial utile su come impiegare un soffiatore di foglie anche dopo il comizio di oggi, senza farvi odiare dai vicini:
4) Gong orchestrale, 80 dB
La tecnica del gong risale all’Età del bronzo nell’Asia Orientale e Sud Orientale, dov’è praticata ancora oggi soprattutto per la musica sacra e la meditazione. Il contesto di un comizio di piazza potrà sembrare inusuale per un gong sospeso — di quelli tipicamente usati nelle orchestre sinfoniche — ma la solennità delle parole del Capitano non può che trovare un’adeguata sanzione nelle vibrazioni celestiali di questo strumento.
Suonarlo come si deve non è affatto facile, ma per produrre dei rumoracci basta poco sforzo.
5) Banda degli ottoni
La battaglia per la difesa della razza bianca è persa in partenza se si combatte da soli: invitate tutti i vostri amici che sono in possesso di una tromba, un sassofono, una tuba, un sousafono, anche se non lo sanno suonare, l’importante è farsi sentire. La banda degli ottoni è festosa, mette allegria, allontana i tristi dei centri sociali.
Canzoni consigliate:
FORZA MIO CAPITANO
Inno semi-ufficioso del Nostro, “Forza mio capitano” è un brano orecchiabile dal sapore nostalgico, che vi riporterà alle feste in discoteca della colonia estiva a Pietra Ligure. Ci sono tutti i grandi temi dell’Italia di oggi: le crisi bancarie, l’immigrazione, i musulmani che rubano il Natale. È impossibile capire se sia una parodia o una canzone seria, ma d’altronde che importa?
Forza mio capitano / prima c’è l’italiano / E salva quel gommone / ma non farlo venire qua.
IL CAPITANO
Scritto da un militante di Cisterna di Latina, “Il capitano” è un pezzo decisamente più riflessivo, quasi una ballad, impregnata di tutta la fatica e la passione di chi insegue i propri sogni, e alla fine ce la fa. Leggermente meno raffinata dal punto di vista delle liriche, ma sempre apprezzabile.
Tutti insieme / con Salvini si può fare / non restiamo più a guardare
Se non avete la possibilità di procurarvi nessuno di questi strumenti, potete sempre optare per il fai da te: produrre rumore è molto facile anche con due vaschette di alluminio e una manciata di caramelle o con una bottiglietta di plastica e pochi altri materiali facili da trovare in casa.
Se invece non volete limitarvi a far risuonare di gioia la piazza del Capitano, ma vi va anche di andare a dirne quattro alle zecche dei centri sociali che proveranno a disturbare la quiete di questa luminosissima giornata, ricordiamo che il concentramento è alle 14 in Largo La Foppa.
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