Tutti ricordiamo Bernie Sanders, il candidato democratico che alle scorse primarie americane è stato sconfitto da Hillary Clinton, nonostante il forte sostegno da parte dei cittadini più giovani. Ecco, proprio lui rientra nella lunghissima lista delle nominations ai prossimi Grammy Awards, rilasciata ufficialmente ieri.
Il senatore del Vermont, che tra le altre cose nel 1987 ha rilasciato l’album folk “We Shall Overcome”, è tra i cinque nomi della categoria Best Spoken Word Album (che premia poesia, narrativa e audiolibri) assieme a Bruce Springsteen, Carrie Fisher, l’astrofisico Neil Degrasse Tyson e la cantautrice Shelly Peiken.
Sanders è stato nominato per la versione audiolibro di “Our Revolution – A Future to Believe in”, interpretato con l’aiuto dell’attore Mark Ruffalo, che riporta considerazioni sul suo programma politico e sull’andamento della campagna elettorale. Dallo scorso anno il senatore ha anche un podcast talk personale, il Bernie Sanders Show di cui vi abbiamo già parlato, con ospiti del calibro di William Barber, Bill Nye e al regista Josh Fox.
Non è però il primo politico americano di spicco ad essere considerato dalla giuria dei Grammy: scorrendo la lista dei vincitori precedenti troviamo infatti personalità dello stesso calibro, tra cui Barack Obama e Bill Clinton, che negli anni 2000 si sono portati alla Casa Bianca due statuette ciascuno, il vicepresidente e premio Nobel Al Gore con “An Inconvenient Truth”, che nello stesso anno ha vinto l’Oscar come miglior documentario, e la stessa Hillary Clinton, che nell’ormai lontano 1997 è stata premiata per il suo audiolibro “It Takes a Village”.