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Ieri l’Unione europea ha deciso che la nuova sede dell’Ema, l’Agenzia europea per il farmaco, sarà Amsterdam.

Ma la notizia è che, dopo mesi di trattative, indiscrezioni e accurate analisi delle candidature, la decisione è stata presa per sorteggio: per tre turni le due finaliste Milano e Amsterdam avevano ottenuto lo stesso numero di voti. Contemporaneamente, con lo stesso sistema è stata assegnata anche la nuova sede dell’authority bancaria — Parigi, che l’ha spuntata su Dublino.

Era inevitabile che l’esito di una simile decisione venisse preso con lo stesso spirito di una sconfitta agli Europei di calcio — si sono sprecate battute e analogie con il lancio della moneta che nel 1968 permise all’Italia di vincere per la prima e unica volta il torneo, determinando la vittoria in semifinale contro l’Unione Sovietica.

Ora, tecnicamente la decisione non è avvenuta davvero tramite il lancio di una monetina, ma con un sistema di sorteggio un po’ più sofisticato: i nomi delle due città concorrenti sono stati inseriti in due bussolotti ed estratti da un recipiente trasparente — non sappiamo se l’estrazione sia stata fatta da un bambino bendato, ma speriamo di sì.

In ogni caso, la sostanza resta. E dato che la candidatura di Milano era stata gonfiata come panna montata fino a sembrare una questione di vita o di morte, il tradizionale vittimismo italiano e la retorica dell’orgoglio ferito hanno fatto il resto.

“Un misto di democrazia assembleare e Giochi Senza Frontiere,” scrive stamattina Il Sole 24 Ore. “La migliore candidata è stata affossata per la decisione — concepita chissà da quale sinedrio di euroburocrati e di eurodeputati — di affidarsi alla sorte.” (Spoiler: la decisione in realtà era nelle mani dei Ministri per gli affari europei dei singoli paesi membri).

Il sindaco Sala sospetta l’ombra di un biscotto dopo il primo turno: “È probabile che alla fine abbia prevalso qualche accordo politico,” ha commentato. Mentre per il governatore Maroni “Il sorteggio è il paradigma di questa Europa che non sa decidere e non sa assumersi responsabilità. La logica della ‘monetina’ è triste perché significa un’unione di Paesi che non sa mettersi d’accordo.”

Al contrario, siamo convinti che molte più decisioni politiche, non soltanto a livello europeo, dovrebbero essere prese con questo metodo.

D’altra parte, nell’antica democrazia ateniese la maggior parte degli incarichi politici era distribuita tramite sorteggio, e ci sembra che tutto sia andato bene.

Quindi, ecco qualche suggerimento:

1) LA LEGGE ELETTORALE

Ci saremmo risparmiati tutta l’infinita pantomima tra porcellum, consultellum, italicum, mattarellum, rosatellum e chi più ne ha più ne metta. È risaputo che nessuna legge elettorale è perfetta, e non sarà mai possibile mettere d’accordo tutte le forze politiche su un testo condiviso: quale modo migliore del sorteggio per scontentarle tutte in egual misura?

Metodo consigliato: “miscela” tra i presidenti dei principali gruppi parlamentari.

2) LE OLIMPIADI

Assegnare la sede olimpica sulla base delle candidature è profondamente ingiusto: elimina a priori la possibilità di concorrere per città dignitosissime ma non dotate delle stesse disponibilità economiche delle grandi capitali — come Brugherio, ad esempio — ed espone la decisione ai capricci politici delle amministrazioni locali. Sarebbe molto più sensato assegnare ogni quattro anni le Olimpiadi per sorteggio assolutamente paritario, e obbligare il comune vincitore a farsi carico dell’organizzazione.

Metodo consigliato: “Una voce a caso,” di Wikipedia. Abbiamo provato — Olimpiadi 2020: Tipano, frazione di Cesena. Olimpiadi 2024: Pirjatyn, Ucraina.

3) IL PAPA

Sarebbe anche ora di farla finita con il conclave e le fumate bianche. D’altra parte il vicario di Cristo in Terra non dovrebbe essere scelto da un consesso umano, come se si trattasse di un volgare sindaco di provincia, ma dal mezzo più diretto per sondare la volontà divina stessa, escludendo il più possibile la componente terrena.

Metodo consigliato: estrazione della pagliuzza più corta.

4) I VERTICI DELLE AZIENDE PUBBLICHE

Periodicamente assistiamo alla deteriore abitudine della politica italiana di spartirsi nomine e incarichi all’interno delle principali aziende pubbliche del Paese. Dalla Rai a Finmeccanica, importanti settori strategici della nostra economia sono affidati all’esito di bieche trattative politiche e cinici interessi personali: molto meglio affidarli al dado.

Per mantenere, però, un minimo di criterio meritocratico nella selezione di questi onerosissimi incarichi manageriali, proponiamo un correttivo al sorteggio “puro”: torneo di scopone scientifico tra tutti i candidati.

5) GLI OSCAR

Il riconoscimento più importante dell’industria cinematografica è notoriamente influenzato da valutazioni politiche e giochi di potere interni a Hollywood. La selezione dei premi spesso è arbitraria e francamente discutibile, e molto spesso “l’umore dei tempi” finisce per pesare quasi quanto le valutazioni tecniche e di merito. Un po’ come i premi Nobel. Se la selezione fosse affidata all’algida e infallibile entità impersonale della sorte, tutte le polemiche sull’Oscar a DiCaprio non avrebbero mai avuto luogo, e il pianeta sarebbe indubitabilmente un posto migliore.

Metodo consigliato: la roulette.